Un altro colpo alla scuola pubblica
Il governo regala 50 milioni alle scuole private
Possono usufruire del bonus pro-capite fino a 554 euro anche le famiglie ricche
I libri aumentano in media del 2,4% alle medie e del 6,5% alle superiori
Grazie alla legge 10 marzo 2000, n. 62 "Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione" varata dal "centro-sinistra" e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo 2000, anche quest'anno la Thatcher di viale Trastevere Letizia Moratti ha confezionato un bel regalo a favore delle scuole private dell'ammontare di 50 milioni di euro.
Mentre la scuola pubblica versa in condizioni di completo abbandono, mancano i soldi per pagare perfino le tasse sulla nettezza urbana, e gli studenti sono costretti in molte scuole a fare lezione in aule, palestre e laboratori fatiscenti, i loro colleghi delle private usufruiscono invece di anno in anno di finanziamenti sempre più cospicui. Infatti dai 30 milioni del 2004 siamo passati ai 50 milioni di quest'anno. Un incremento del 70%, inspiegabile di fronte al 10% di crescita degli studenti che hanno richiesto il contributo: 115mila contro i 105mila del 2004. E rispetto al decremento degli studenti iscritti, passati dai 495mila del 1994 ai 402mila dello scorso anno scolastico.
La fonte del provvedimento, rintracciabile a pag. 61 della Gazzetta Ufficiale n.181 del 5 agosto, è un semplice decreto ministeriale, ma il principio con cui si è arrivati alla determinazione è curioso.
I soldi sono infatti ripartiti sulla base delle richieste, e saranno spediti a casa con un bonifico sulla base dell'unico requisito di regolare iscrizione a scuola. Nessun vincolo economico viene adottato per decidere l'importo o il destinatario. Al contrario, una nota protocollare puntualizza esplicitamente: "Anche quest'anno, per accedere alla richiesta non sono imposti limiti di reddito". Quindi ne possono usufruire tutti gli iscritti alle private ivi compresi i figli delle famiglie borghesi e benestanti.
Ma la nota aggiunge al danno anche la beffa in quanto non è vero che: "Si prevede inoltre che gli importi del contributo stesso siano simili a quelli già erogati lo scorso anno". Perché ai genitori degli studenti che si sono iscritti alle scuole paritarie viene rimborsata una cifra tra i 353 e i 564 euro, mentre nel 2004 arrivava ad un massimo di 376. La cifra è ripartita in misura crescente col grado della scuola cui si è iscritti. A 26mila alunni delle primarie arriverà un rimborso pro-capite di 353 euro. Cifra che cresce a 420 euro per 64mila alunni delle scuole medie, e che raggiunge il massimo, 564 euro, per 22mila studenti delle scuole secondarie.
Del resto, il sostegno alle scuole private è ulteriormente garantito da un'altra iniziativa estiva. Il 17 agosto è stato infatti varato il decreto legge n.163, contenente "iniziative urgenti in materia di infrastrutture". Tra queste, all'articolo 6, un particolare tipo di urgenza agostana: "Esenzione dall'Ici per particolari immobili".
Quali siano gli edifici è facile immaginare: "L'esenzione si intende applicabile anche nei casi di immobili utilizzati per le attività di assistenza e beneficenza, istruzione, educazione e cultura di cui all'articolo 16, primo comma, lettera b, della legge 20 maggio 1985, n. 222, pur svolte in forma commerciale se connesse a finalità di religione o di culto".
E così mentre da un lato le scuole pubbliche versano nell'agonizzante incertezza di una disposizione immobiliare non più garantita, dall'altro lato la conversione in legge del decreto garantirà alle scuole cattoliche di non dover più pagare nemmeno le tasse sulla proprietà.
Tutto ciò mentre secondo una recente ricerca effettuata da varie associazioni di consumatori sulle famiglie degli studenti di estrazione popolare sta per abbattersi una stangata che mediamente ammonta a 650 euro per l'acquisto dei libri di testo e di tutto il materiale necessario per iniziare l'anno scolastico.
Secondo i dati dell'inchiesta la spesa per i libri di testo, dizionari e corredo vario, anche quest'anno, è molto alta: oscilla dai circa 500 euro, per la prima media , a circa 700 euro per il primo anno del liceo classico, con un aumento del 10-15 % rispetto al 2004. A ciò vanno aggiunte poi le tasse scolastiche che variano da istituto ad istituto. E in generale la spesa media è ben superiore a quella indicata dall' Associazione editori, che stimava gli aumenti attorno all'1%. Nella realtà il dato che emerge, complessivamente, è un aumento medio del 2,4% per la scuola media e del 6,5% per le medie superiori.
Nelle scuole medie i tetti di spesa stabiliti dal ministero dell'Istruzione sono invariati rispetto allo scorso anno: 280 euro per la prima classe, 108 per la seconda, 124 per la terza. Altroconsumo, che ha preso in considerazione 600 classi di 29 scuole medie a Bari, Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino, ha verificato invece lo sforamento del tetto nel 44% delle prime classi coinvolte nell'inchiesta. Peggio per chi frequenterà il secondo anno: la spesa media è di ben 116 euro, con 2 classi su 3 oltre il limite del tetto. Nella terza media invece il tetto è stato superato nel 38% delle classi esaminate.
"Il diritto allo studio è sempre più caro e sempre minori sono gli aiuti per lo Stato", ha detto il segretario generale di Adiconsum Paolo Landi, che ha ricordato inoltre come sia inopportuna la legge che vieta gli sconti oltre il 15% sui libri di testo. "Va abrogata" chiede Landi. "è un errore - aggiunge il segretario - come anche il fatto che il ministero non abbia provveduto a stabilire dei tetti di spesa per le medie superiori, dove si registrano gli aumenti più consistenti".

7 settembre 2005