Un'iniziativa esemplare, storica, promossa da 93 docenti di Firenze per "difendere la democrazia'' e "costruire insieme l'opposizione a questo governo''
GRANDIOSA MANIFESTAZIONE CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI
Quindicimila in piazza fanno onore a Firenze medaglia d'oro della Resistenza. Ginsborg: "Siamo una minoranza, il cammino è lungo''. Calore e partecipazione attorno alla delegazione del PMLI diretta da Giovanni Scuderi
SCUDERI: "I MARXISTI-LENINISTI ITALIANI RINGRAZIANO E APPOGGIANO I 93 DOCENTI CHE HANNO PROMOSSO QUESTA STORICA MANIFESTAZIONE CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI''

Redazione di Firenze
Giovedì 24 gennaio Firenze antifascista ha scritto un'altra esemplare pagina della sua storia. La larghissima e sentita risposta all'appello dei 93 docenti a scendere in piazza per "difendere la democrazia'' e "costruire insieme l'opposizione a questo governo'' ha dato vita nelle piazze della città del Giglio a una grandiosa manifestazione contro il neoduce Berlusconi.
Fra i quindicimila che sono scesi in piazza sotto la pioggia battente tanti intellettuali democratici, alle volte un po' spaesati ma decisi a farsi sentire, a rompere quella cappa di silenzio connivente sotto cui Berlusconi porta avanti il completamento del regime neofascista. Una parte notevole del corpo accademico fiorentino, oltre 300 docenti, hanno formalizzato l'adesione all'appello anti-Berlusconi, sollevando le ire del rettore Marinelli che li ha invitati "a tenere la politica fuori dalle aule''. La coraggiosa iniziativa dei docenti si è guadagnata anche un lividoso attacco sulle colonne del Corriere della Sera da parte del sessantottino pentito Francesco Merlo, che commentiamo a parte.
Al corteo tantissimi anche i giovani, con gli striscioni dei collettivi studenteschi. Massiccia la presenza dello Snur-Cgil (università e ricerca). La coscienza della necessità di creare una vasta unità per opporsi al governo Berlusconi era palpabile fra i manifestanti. Accanto ai cartelli sbiaditi e piegati dalla pioggia dei docenti con citazioni storiche, gli slogan "Attacca la giustizia non c'è informazione rimane solo la voce del padrone'', "Berlusconi Bossi e Fini farete la fine di Mussolini'', "Per salvare la democrazia Berlusconi cacciamolo via''.
La manifestazione era aperta dallo striscione "giustizia e informazione imbavagliate democrazia in pericolo'' tenuto dai docenti primi firmatari dell'appello, qualche fila più indietro quegli esponenti DS, come Giovanni Berlinguer, Chiti e Martini venuti per recuperare credibilità. Praticamente assente dalla manifestazione il PRC.
In questo clima la qualificata delegazione composta da dirigenti, militanti, simpatizzanti e amici del PMLI, diretta dal Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, ha rappresentato l'anima antifascista e antigovernativa della manifestazione. Sotto le bandiere dei maestri e del Partito e i cartelli "Buttiamolo giù!'' e "Guerra totale al governo del neoduce Berlusconi. Per l'Italia unita, rossa e socialista'' si è creata, forse mai come questa volta, un'unità militante fra il Partito e le masse in lotta sensibili alle nostre proposte. In tanti, insegnanti, lavoratori, giovani, si sono mescolati alla delegazione del Partito, accogliendo con partecipazione l'invito di Scuderi a gridare gli slogan "Di Berlusconi non ne possiamo più / tutti insieme buttiamolo giù'', "Giù, giù, / Berlusconi buttiamolo giù'', "A Roma a Roma vogliamo andare sciopero sciopero generale'', "Da Firenze un grido sale contro Berlusconi guerra totale'' e a crearne insieme di nuovi, subito rilanciarli dal megafono, "Non fate i mafiosi, non fate gli assassini ridate la scorta alla Bocassini'', "Vita sicura per la magistratura, opposizione dura a questa dittatura'', "L'Argentina ce l'ha insegnato il governo va cacciato'', "Berlusconi vattene''.
Molto seguito Scuderi che dal megafono ha ribadito che "bisogna buttare giù Berlusconi, unirsi e fare sì che l'esempio di Firenze contagi il resto d'Italia'' spiegando perché secondo il PMLI Berlusconi va considerato il nuovo Mussolini, ha richiesto a chi ne ha la forza e la possibilità di indire lo sciopero generale di 8 ore con manifestazione a Roma. Raccolti con calore i ripetuti inviti di Scuderi ad applaudire i promotori della storica manifestazione e i magistrati democratici e antifascisti che non si piegano al nuovo regime. Eppure i mass-media di regime hanno oscurato anche in questa occasione i marxisti-leninisti, ignorando sostanzialmente l'adesione e la partecipazione del PMLI a questa storica manifestazione. In particolare vogliamo denunciare la provocazione e la disinformazione de l'Unità che nella cronaca del 25 gennaio ha scritto sprezzantemente che c'erano "perfino i superstiti marxisti-leninisti''.
Il corteo si è concluso in Piazza San Firenze, davanti al tribunale, dove l'hanno accolto molti magistrati. A nome dei promotori hanno preso la parola i professori Umberto Allegretti e Paul Ginsborg, che ha salutato i manifestanti dicendo "sono emozionato, pensavo che all'appello sarebbe seguito un piccolo presidio. Eccolo il presidio. Loro hanno le televisioni, tutte e sei, in barba al diritto all'informazione. Se non possiamo farci sentire lì ci dovranno ascoltare nelle piazze. E lo faremo perché siamo preoccupati per la qualità della democrazia. Noi docenti dobbiamo essere uniti, uniti e fermi. Siamo una minoranza e per le minoranze il cammino è più lungo''.
Non appena hanno finito di parlare gli oratori, il compagno Scuderi, dal megafono del Partito, ha detto: "I marxisti-leninisti italiani ringraziano e appoggiano i 93 docenti che hanno promosso questa storica manifestazione contro il governo Berlusconi e il popolo di Firenze che ha raccolto in così gran numero il loro appello. Non lasciamo soli i promotori della manifestazione e stringiamoci attorno a loro per `costruire insieme l'opposizione a questo governo'. Il PMLI è pienamente disponibile''. Da più parti della piazza, anche dalle scalinate del tribunale, sono partiti molti applausi di approvazione.
Gli slogan lanciati dal PMLI nel corteo

30 gennaio 2002