Grecia
Quarto sciopero generale contro il piano anticrisi del governo
Bloccato il paese. Partecipate manifestazioni nelle principali città

Lo sciopero generale proclamato il 20 maggio dai principali sindacati ha paralizzato la Grecia per la quarta volta dal febbraio scorso. Decine di migliaia di lavoratori pubblici e privati hanno ribadito nelle piazze di Atene, Salonicco e delle altre principali città del paese la loro contrarietà alla manovra di lacrime e sangue varata dal governo del socialista Giorgio Papandreou per ottenere gli aiuti finanziari dell'Unione europea (Ue) e del Fondo monetario internazionale (Fmi). Un programma che distrugge lo stato sociale e liquida i principali diritti dei lavoratori, blocca i salari fino al 2014 e abolisce la tredicesima e la quattordicesima per i dipendenti pubblici, aumenta l'Iva e l'età pensionabile.
Secondo quanto denunciato dai sindacati la riforma delle pensioni prevista dal governo e che il parlamento dovrebbe iniziare a discutere alla fine di maggio aumenterà l'età pensionabile di uomini e donne da 2 a 7 anni, portandola a 65 anni per tutti; un limite che potrà essere aumentato in relazione alle aspettative di vita. Per la pensione di anzianità il limite sarà innalzato dai 37 ai 40 anni entro il 2015 e l'importo delle pensioni sarà calcolato non sui contributi versati negli ultimi anni ma sulla base della retribuzione dell'intera vita lavorativa; un meccanismo che ridurrà fino al 15% l'importo della pensione.
Già nel 2001 l'allora governo guidato dal primo ministro socialista Costas Simitis cercò di innalzare l'età pensionabile a 65 anni per tutti i lavoratori ma venne costretto dalle proteste a fare marcia indietro; a distanza di nove anni è di nuovo un governo della "sinistra" borghese a mettere in cantiere la controriforma delle pensioni.
Lo sciopero generale ha bloccato il traffico marittimo e ferroviario e parzialmente quello aereo per le isole, chiusi ospedali, scuole, uffici pubblici, ministeri e banche. Due cortei sono sfilati a Atene verso la sede del parlamento al grido di "Giù le mani dalle pensioni", "Fuori Ue-Fmi" e "Le misure antioperaie non passeranno". Un gruppo di manifestanti ha occupato il ministero del Lavoro, bloccando l'entrata per chiedere di cancellare i tagli ai salari e alle pensioni.
Le organizzazioni sindacali hanno chiuso la giornata annunciando nuove manifestazioni per il 29 maggio, quando il parlamento dovrebbe iniziare a discutere la controriforma pensionistica.

26 maggio 2010