Regia dell'Hitler della Casa Bianca. Un pezzetto del Sud all'Italia di Berlusconi
Gli aggressori imperialisti si spartiscono l'Iraq

In almeno due successive riunioni tenute a Londra il 30 aprile e l'8 maggio i rappresentanti militari di una decina di paesi, convocati dagli anglo-americani, hanno messo a punto la creazione di una "forza multinazionale di stabilizzazione" per l'Iraq allo scopo di riorganizzare il controllo militare del paese. Con questo contingente multinazionale gli aggressori imperialisti si spartiscono l'Iraq sotto la regia dell'Hitler della Casa Bianca.
Il progetto commissionato da Bush al Pentagono prevede che nei prossimi mesi il contingente di occupazione americano scenda da 135 mila a circa 30 mila uomini e sia affiancato da altri 40 mila soldati garantiti dai paesi alleati. Per mantenere "l'ordine e la sicurezza" l'Iraq sarà diviso in tre zone; una centrale con Baghdad controllata dagli americani, una meridionale con Bassora sotto il controllo degli inglesi e una settentrionale affidata ai polacchi. Il fronte settentrionale sarà rimpolpato con soldati di Ucraina e Bulgaria, quello meridionale con militari spagnoli e italiani. Altri contingenti o mezzi di supporto logistico sono stati promessi da Portogallo, Danimarca, Olanda, Filippine, Corea del sud e Australia. Il comando è unico e affidato al generale americano Franks.
Della forza multinazionale costituita al di fuori persino delle Nazioni Unite e che quindi ha tutti i crismi di una forza di occupazione militare fa parte anche l'Italia.
Dalle riunioni londinesi, svoltesi in segreto tanto che il ministero della Difesa britannico non ha comunicato nemmeno quali paesi fossero presenti, risulta che fra i 2 e i 3 mila soldati italiani delle quattro armi saranno dislocati nel sud dell'Iraq a presidio del porto di Umm Qasr, di altre località presso la frontiera con l'Iran e in una parte della città di Bassora.
Ottenuto un primo via libera dal parlamento con il vergognoso avallo di una parte dell'Ulivo il neoduce Berlusconi ha inviato a Londra una delegazione guidata dal generale Ottone per discutere con gli alleati dei particolari tecnici della missione. E la prima cosa che emerge è che non si tratta di una "missione umanitaria" per aiutare il popolo iracheno e favorire la distribuzione degli aiuti. Perché è illegale e perché, come ha affermato il capo di stato maggiore della Difesa Rolando Mosca Moschini, fra le poche cose già chiare è che i soldati italiani, se attaccati, hanno il via libera a "neutralizzare gli atti ostili". Come un esercito di occupazione.