Gli interventi militari italiani all'estero
(in neretto corsivo le missioni già
concluse)
MISSIONI CON
UOMINI E MEZZI
Missioni ONU
UNIFIL Libano (in corso dal luglio 1979)
La Forza UNIFIL (United Nations Interim Forces in Lebanon) fu costituita in
seguito all'invasione del Libano nel marzo 1978 da parte degli israeliani.
Il contingente italiano, su base interforze, è operante in Libano dal luglio
1979 ed è composto da 34 uomini e 4 elicotteri AB-205 del 1° Reggimento
"Antares''. I compiti dell'unità sono quelli di ricognizione, ricerca e
soccorso, trasporto sanitario e collegamento.
UNTAG - Namibia (1989-1990)
UNOSOM - Missione Ibis - Somalia (1992-1994)
ONUMOZ - Missione Albatros - Mozambico (1993-1994)
Missioni NATO
Missione IFOR/SFOR in Bosnia Erzegovina (in corso dal dicembre 1995)
Il contingente italiano impegnato nella missione Ifor/Sfor in
Bosnia-Erzegovina comprende gli uomini inquadrati nel Comando Ifor/Sfor
dislocato a Sarajevo nella base di Ilidza, nel Comando della Divisione
Multinazionale Sud-Est (DMNSE) alle porte della città di Mostar ed i reparti
che compongono la Brigata Multinazionale Nord (BMNN), distribuiti nella zona
settentrionale del settore di responsabilità della divisione
"Salamandre'', per un totale di oltre 2.000 uomini, tra ufficiali,
sottufficiali e volontari (personale avvicendato: circa 20.000 uomini).
Dal 15 di marzo, nel quadro della pianificata riduzione delle forze in campo, la
Brigata Multinazionale Nord, è stata sostituita da un "Gruppo di
Combattimento'' tutto italiano, forte di 980 uomini, ordinato in una componente
operativa ed una logistica per garantire il rispetto degli Accordi di Dayton.
Missione Joint Guarantor - Macedonia (1998-1999)
Missione KFOR in Kosovo (in corso dal 12 giugno 1999)
A partire dal 30 aprile 1999 la KFOR schiera in Kosovo un contingente di circa
36.000 uomini per far rispettare gli accordi del cessate il fuoco.
All'Italia è assegnata l'area di Pec. Il contingente italiano, composto
inizialmente dalle unità della Brigata Garibaldi conta circa 6.500 uomini.
La brigata italiana ribattezzata Brigata Multinazionale Ovest (MNBW) effettua
attività di ordine pubblico, controllo del territorio, sequestro di armi e
munizionamento, soccorso alla popolazione civile, sminamento e spegnimento
incendi.
Dopo la "Garibaldi'' diverse Brigate si sono alternate in turni di quattro
mesi fra cui la "Ariete'', "Taurinense'' e "Folgore''.
Nell'ambito della Brigata Multinazionale a guida italiana operano anche i
contingenti militari di Grecia, Turchia e Danimarca.
Missione Allied Harbour - Albania (1999)
Missione Task Force Essential Harvest in Macedonia (in corso dal 22 agosto
2001)
Nell'ambito dell'intervento della "Task Force Harvest'' - TFH deciso
dal Consiglio atlantico il 29 giugno 2001, in Macedonia è stato schierato un
reparto italiano formato sulla base del 152° Reggimento fanteria
"Sassari'' cui si è affiancato uno squadrone blindo del Reggimento
"Savoia'' ed elementi minori del Genio delle Trasmissioni e dell'Arma dei
Carabinieri.
L'unità ha finora impiegato 308 veicoli, 14 blindo "Centauro'', 55 veicoli
corazzati e 80 veicoli tattici.
La missione si è ufficialmente conclusa il 6 ottobre 2001, ma nella zona opera
ancora un battaglione multinazionale col compito di far rispettare gli accordi
raggiunti.
La partecipazione italiana alla nuova missione denominata "Amber Fox''
della durata prevista di circa tre mesi, si è momentaneamente ridotta dagli
iniziali 750 a circa 200 uomini.
Missioni Multinazionali
Libano 1 e Libano 2 (1982-1984)
Missione Airone - Kurdistan (1991)
Operazione Ippocampo - Ruanda (1994)
Operazione Alba - Albania (1997)
Operazione Stabilise - Timor Est (1999-2000)
Missioni Nazionali
Missione Pellicano - Albania (1991-1993)
MISSIONI DI OSSERVATORI
MILITARI
Missione UNMOGIP India e Pakistan (in corso dal luglio 1949)
Il Gruppo degli Osservatori Militari delle Nazioni Unite in India e Pakistan è
stato costituito nel luglio 1949. L'attività dell'UNMOGIP ha lo scopo di far
rispettare il trattato di Karachi fra India e Pakistan che sancì la tregua nel
conflitto indo-pakistano per la questione Jammu-Kashmir.
L'UNMOGIP si compone di 44 Ufficiali. Il contributo italiano è di 7 ufficiali
osservatori, che sono entrati a far parte della missione nel 1961.
Dal 1949 ad oggi 5 Ufficiali Osservatori sono morti in servizio.
Per la prima volta nella storia delle Missioni ONU, un Ufficiale Generale
italiano, il Generale di Divisione Alfonso Pessolano, fra il 1994 ed il 1997, è
stato a capo della missione.
Missione UNTSO Siria, Israele, Libano e Egitto (in corso dal 1958)
Il Gruppo Osservatori Militari Italiani opera in Medio Oriente (Libano, Siria,
Israele, Egitto) dal 1958. Gli ufficiali osservatori, che attualmente sono
sette, hanno il compito di segnalare al comando UNTSO (United Nations Truce
Supervision Organization) ed agli osservatori degli altri paesi ogni
trasgressione al cessate il fuoco.
Tra i 28 osservatori finora caduti in questa missione, c'è anche un ufficiale
italiano: il Capitano Carlo Olivieri ucciso al suo posto di osservazione il 6
ottobre del 1973 sul canale di Suez.
Dal 1° aprile 2000, la missione è guidata dal maggior generale Franco
Ganguzza, ufficiale generale dell'Esercito Italiano.
Missione MINURSO Sahara occidentale (in corso dal luglio 1991)
La MINURSO (Mission des Nations Unies pour le Referendoum dans le Sahara
Occidentale) è stata disposta a partire dal 29 aprile 1991 per controllare il
cessate il fuoco tra le forze marocchine e quelle del Fronte Polisario.
Il contingente militare è composto da 1.650 uomini di cui 550 ufficiali
osservatori. A partire dal 27 settembre 1991 alla missione partecipano 4
ufficiali osservatori italiani. Uno di essi è stato ferito nel corso di un
pattugliamento.
Missione UNIIMOG - Iran e Irak (agosto 1988 - febbraio 1991)
Missione UNIKOM in Irak e Kuwait (in corso dall'aprile 1991)
Al termine dell'aggressione imperialista all'Irak, il 9 aprile 1991 il
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite istituì un gruppo di osservatori
militari lungo il confine tra Irak e Kuwait.
Dal 28 aprile 1991 i circa 300 osservatori di 33 nazioni dislocati in tale area
svolgono attività di controllo di personale e mezzi, pattugliamenti aerei e
fluviali e vigilano sul ritiro di tutte le unità presenti nella zona
smilitarizzata.
Il gruppo di osservatori italiani si compone di 7 Ufficiali dell'Esercito e 1
dell'Aeronautica, i quali, come il resto degli osservatori dell'UNIKOM (United
Nations Irak-Kuwait Observers Group), dipendono dal quartier generale situato in
UmmQasr, in territorio irakeno.
Fra il 1996 ed il 1997 la missione è stata posta sotto la guida del maggiore
generale Giangiuseppe Santillo.
Missione MONUC - Congo (1999-2000)
Missione UNMEE in Etiopia e Eritrea (in corso dal settembre 2000)
La Missione è stata deliberata del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che ha
autorizzato il dispiegamento di una forza di 100 osservatori e del relativo
supporto logistico.
Il numero degli osservatori militari potrà salire fino a 220 unità e quello
del contingente militare fino 4.200 uomini.
Compito della missione è quello di vigilare sul cessate il fuoco.
L'Esercito italiano partecipa con dieci osservatori e una componente dell'Arma
delle Trasmissioni.
Missione ECMM Ex Jugoslavia (in corso dal 1991)
La Missione ECMM (EUROPEAN COMMUNITY MONITOR MISSION) ha ricevuto l'autorità ad
operare nel territorio della ex Yugoslavia a seguito degli accordi di Brioni del
7 luglio 1991.
Attualmente la ECMM è schierata nei seguenti Stati: Bosnia, Croazia, Macedonia,
Albania e, prima dell'inizio dei bombardamenti, anche nella Federazione della
repubblica jugoslava (Frj). Il personale dislocato nella Frj, all'inizio dei
bombardamenti Nato e italiani della primavera 1999 è stato rischierato in
Croazia e Macedonia.
La missione ha il compito di monitorare gli sviluppi relativi alla sicurezza,
all'economia, agli aspetti umanitari e a quelli politici, con lo scopo di
informare il Consiglio dei ministri dell'Unione Europea. Sono inoltre in corso
trattative diplomatiche per ratificare una nuova intesa tra le parti in quanto
gli accordi di Brioni e quelli successivi sono ritenuti superati. Attualmente
partecipano alla missione 23 militari italiani.
Missione OSCE/KVM in Kosovo (in corso dal 1998)
In seguito all'aggressione imperialista alla Serbia (24 marzo - 10 giugno 1999),
il personale OSCE della KVM è stato evacuato (20 marzo) in Macedonia e
successivamente (29 marzo) fatto rientrare in patria ad eccezione di 250
verificatori, progressivamente ridotti, impiegati nelle attività di assistenza
umanitaria dello United Nations High Commission for Refugees (UNHCR).
Attualmente anche l'Italia ha ritirato tutti i suoi osservatori ma la missione
è tuttora attiva.
DELEGAZIONI DI ESPERTI MILITARI
Missione DIATM Malta (in corso dal 1973)
Nel 1973 venne istituita a Malta una missione italiana di "cooperazione
tecnico militare''; la missione venne ritirata nel 1979 su richiesta del governo
maltese.
Nel 1981 fu sottoscritto un nuovo accordo e vennero istituiti due organismi: la
DIATM (Delegazione italiana di assistenza tecnico militare) e una Missione di
"cooperazione tecnica'' (Mictm). tra il dicembre 1984 ed il settembre 1985
l'attività di Diatm e Mictm venne parzialmente sospesa.
Il 14 luglio del 1988 fu firmato un nuovo memorandum di intesa tra il ministero
della Difesa italiano e il ministero degli Esteri maltese e fu istituita la
Miatm (Missione di assistenza tecnico militare), che opera oggi con lo scopo di
fornire assistenza all'addestramento militare di personale maltese. Essa è
composta da 6 ufficiali e 20 sottufficiali dell'Esercito con altro personale
della Marina Militare e dell'Aeronautica Militare ed impiega 2 elicotteri AB-212
e 50 automezzi vari.
Missione tecnico-militare in Marocco (in corso dal 1977)
La cooperazione tecnico-militare tra l'Italia e il Marocco ha avuto inizio il 3
Settembre 1969.
Il compito era quello di assistere il personale militare marocchino sia in campo
tecnico che addestrativo, per mantenere efficienti ed operativi gli elicotteri
venduti dall'Italia alle Forze Armate di quel paese (9 CH-47C Chinook, 48
AB-205, 25 AB-206 e 2 AB-212).
La cooperazione, continuata successivamente con un accordo firmato il 10 gennaio
1977, prevedeva l'impiego di 5 Ufficiali dell'Aeronautica per l'addestramento
basico, e 4 Ufficiali dell'Esercito con l'incarico di curare quello avanzato
operativo.
Successivamente il nucleo è stato ridotto a 5 ufficiali dell'Esercito tuttora
dislocati a Rabat col compito di svolgere assistenza all'Aeronautica Militare
marocchina nella fase avanzata dell'addestramento sugli elicotteri e sulla
manutenzione degli stessi.
Missione in Somalia (gennaio 1983 - settembre 1990)
Missione in Afghanistan (marzo 1989-ottobre 1990)
Missione in Kuwait (settembre - dicembre 1990)
Missione in Albania (in corso dal 1997)
La delegazione di esperti italiani (Dei) opera in Albania dal 28 agosto 1997.
La loro azione è regolata dal protocollo firmato a Roma il 28 agosto 1997 fra i
ministri della Difesa italiano (Dini) e albanese e dal decreto legge 1/98 del 13
gennaio 1998, convertito nella legge n. 42/98 del 13 marzo 1998 dal governo
Prodi.
è composta da Ufficiali e Sottufficiali delle Forze armate italiane esperti nei
settori dell'addestramento, della logistica e nel campo tecnico-amministrativo.
La Dei, che dipende direttamente dallo Stato Maggiore della Difesa, ha sede
nella città di Tirana nelle vicinanze del Ministero della Difesa albanese ed è
impegnata nella riorganizzare dell'Esercito, Marina ed Aeronautica e polizia
albanesi.
14 novembre 2001
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