Intimidazione liberticida
La Digos a "il manifesto" per il lancio di un volantino contro il papa

8 dicembre, festa dell'immacolata. Papa Ratzinger attraversa Roma in corteo per recare omaggio a una statua della madonna eretta in piazza di Spagna, dove sono ad attenderlo il fido Ruini e il "sempre a disposizione" chierichetto Veltroni. Quando il corteo passa da via Tomacelli, dal palazzo dove ha sede "il manifesto" piovono volantini con la foto di Ratzinger e la scritta "Il pastore tedesco", riproduzione della prima pagina con cui il quotidiano registrò la sua elezione in conclave. Sotto la riproduzione un'ironica richiesta: "Lasciaci in Pacs", con evidente allusione all'ultima (tra le tante) e più pesante ingerenza censoria del papa nel dibattito politico sul riconoscimento delle famiglie di fatto.
Apriti cielo! Immediatamente la polizia che a spese del contribuente italiano scorta il corteo papale si mette a rastrellare e sequestrare quanti più volantini possibile, nel grottesco tentativo di impedirne preventivamente la visione al pubblico presente. Ma non basta: come gli sgherri di Mussolini, che prima che il duce del fascismo arrivasse in visita in un posto si premuravano di "bonificare" l'area da qualsiasi soggetto potenzialmente ostile al regime, sbattendolo in guardina o intimandogli di restare chiuso in casa, in modo da prevenire qualsiasi tentativo di dimostrazione, agenti della Digos si sono precipitati nella redazione de "il manifesto" cercando di individuare gli autori del volantinaggio, e ritirandosi solo dopo l'identificazione del direttore del quotidiano, Gabriele Polo.
Nel condannare fermamente questa intimidazione liberticida contro il diritto, sancito tra l'altro dall'articolo 21 della Costituzione, a manifestare liberamente il proprio pensiero (oltretutto in risposta alle continue e arbitrarie ingerenze del Vaticano negli affari interni dello Stato italiano), e nell'esprimere la solidarietà della redazione de "Il Bolscevico" alla redazione de "il manifesto", non possiamo non denunciare anche l'inquietante silenzio della "sinistra" di regime sul grave intervento poliziesco, eloquente segno di imbarazzo, se non di riprovazione, verso l'iniziativa dei volantini sul corteo papale.
Grazie anche a questo ultimo, vergognoso esempio dell'ormai abituale omertà della "sinistra" borghese nei confronti della sempre più arrogante invadenza della chiesa, la destra neofascista e clericale e i giornali fiancheggiatori del Vaticano hanno avuto campo libero nell'attacare con inaudita violenza l'iniziativa di protesta del quotidiano di via Tomacelli: iniziativa definita "spregevole" dall'"Osservatore romano"; "vergognosa", frutto di un "anticlericalismo becero", dall'organo della Cei, "L'Avvenire"; addirittura "terroristica" dall'UDC Luca Volonté; espressione di "fondamentalismo laicista pericoloso per sé e per gli altri", secondo il fascista Alfredo Mantovano, e così via.
Ciò dovrebbe costituire un altro serio elemento di riflessione per i lettori de "il manifesto", riguardo alla linea di fiancheggiamento del governo della "sinistra" borghese scelta da questo giornale, così ben ripagata da essere lasciato con indifferenza in pasto ai mastini clerico-fascisti.

13 dicembre 2006