Iraq
Il governo fantoccio Allawi vara le leggi speciali fasciste
Pena di morte, coprifuoco, codice marziale, divieto di manifestazione
Con una pomposa cerimonia alla presenza dei giornalisti stranieri, il governo fantoccio iracheno ha varato il 7 luglio la più volte annunciata legge d'emergenza, una serie di provvedimenti fascisti che permetteranno all'esecutivo di Baghdad di imporre il coprifuoco, disporre intercettamenti telefonici e postali, sciogliere partiti e gruppi politici, indire processi per direttissima, limitare le libertà individuali in caso di "grave minaccia alle istituzioni dello Stato" e via dicendo. All'esame del premier Allawi c'è anche la legge per introdurre la pena di morte seppur "per un periodo limitato e per casi particolari". Uno dei primi atti del governo insediato dagli occupanti imperialisti e che dovrebbe guidare l'Iraq sulla strada della democrazia è significativamente una serie di leggi liberticide.
Il ministro della Giustizia Malek al Hassan ha dichiarato che il governo si rende conto che "questa legge può restringere le libertà ma abbiamo cercato di garantire la giustizia e anche i diritti umani", o meglio per evitare "eccessive violazioni dei diritti umani". Una dichiarazione ipocrita che fa a cozzi con la realtà di un paese dove di fatto tali misure sono ampiamente applicate dai soldati occupanti contro la resistenza. I fantocci degli anglo-americani a Baghdad le legalizzano e prevedono appunto che tali leggi possano essere applicate anche dalle forze imperialiste, sempre naturalmente su richiesta del governo iracheno e in "circostanze eccezionali".
Le leggi fasciste prevedono che il governo possa dichiarare lo stato di emergenza in qualsiasi zona del paese per un periodo di 60 giorni, prorogabile per altri 30; nelle aree interessate i militari avranno mano libera, sarà limitata la libertà di movimento e di assemblea, potranno essere arrestati i semplici sospettati e perquisite le loro case. Il coprifuoco può essere imposto in delimitate aree con "problemi di sicurezza" dove potranno essere affettuati rastrellamenti anche in caso di semplice sospetto di presenza di armi e esplosivi. Quale attività di prevenzione del crimine è prevista l'intercettazione e il controllo di posta, pacchi e comunicazioni telefoniche. Sono previste restrizioni ai trasporti via terra, aria e mare e, su mandato dei tribunali, la sospensione o la messa fuorilegge di associazioni, unioni e società. In caso di operazioni in zone importanti o estese è prevista la richiesta di aiuto alle "forze della coalizione"; nelle zone curde la richiesta deve essere coordinata con i rappresentanti curdi.
L'applicazione delle leggi è stata immediatamente messa alla prova. La stessa mattina della cerimonia la resistenza ha attaccato simultaneamente la residenza del primo ministro Allawi, la sede del suo partito e vari posti di blocco della polizia governativa. Le sedi sono state colpite con razzi e proiettili di mortaio mentre attorno ai posti di blocco scoppiava la battaglia. I poliziotti non erano in grado di sostenere l'attacco della guerriglia e il governo ha chiesto l'intervento dei soldati americani. Le forze di occupazione sono intervenute con carri armati e elicotteri; dopo la battaglia, nella quale due mezzi americani sono stati colpiti, i marines hanno rastrellato l'intero quartiere e effettuato numerosi arresti. Una scena consueta da più di un anno a questa parte nell'Iraq occupato dagli imperialisti e che dal 7 luglio è perfettamente legale. E accettata anche dall'Unione europea (Ue).
Il 12 luglio il ministro degli Esteri iracheno Hoshiyar Zebari nel corso della visita a Bruxelles ai colleghi dei 25 paesi Ue ha raccolto solo un timido reclamo per l'introduzione della pena di morte. Quanto al resto delle leggi liberticide neanche una parola. Anzi la Ue ha riconfermato il suo impegno nell'assistenza per "la democratizzazione della società civile, dello stato di diritto e la protezione e promozione dei diritti umani". La Francia ha deciso inoltre di riallacciare le relazioni diplomatiche con l'Iraq, interrotte dopo l'invasione del Kuwait nel 1991. Un ulteriore riconoscimento al governo fantoccio di Baghdad.
14 luglio 2004