Alla Conferenza internazionale sul disarmo atomico a Teheran
Khamenei: "gli Stati Uniti l'unico criminale nucleare"
Ahmadinejad: Occorre un nuovo organismo per monitorare il disarmo globale

Il vertice sulla sicurezza nucleare convocato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama a Washington trattava "di come mettere in sicurezza le armi atomiche: noi invece qui vogliamo discutere di come eliminarle". Così il ministro degli esteri iraniano Manoucher Mottaki ha riassunto l'obiettivo dei due giorni della Conferenza internazionale sul disarmo atomico tenutasi a Teheran il 17 e 18 aprile scorsi.
Alla conferenza di Teheran hanno partecipato le rappresentanze ministeriali di una decina di paesi, tra i quali Cina e Russia, di diverse organizzazioni regionali e internazionali e i rappresentanti di oltre 70 organizzazioni non governative.
Uno dei momenti salienti della conferenza è stato quello della lettura del messaggio inviato al summit dalla Guida suprema, Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, che ha definito gli Stati Uniti "l'unico criminale nucleare" nel mondo, l'unico paese che abbia mai usato la bomba atomica, e che sostiene falsamente di voler combattere la proliferazione di armi atomiche. Ha chiesto inoltre l'uscita del governo americano dal Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp).
Il leader della Rivoluzione islamica ha precisato che "c'è solo un governo che ha commesso il più grande e disumano crimine della storia, è quello degli Stati Uniti che ha lanciato bombe atomiche contro gli abitanti di Hiroshima e Nagasaki durante la seconda guerra mondiale". Gli Usa sono "il primo e l'unico paese che ha utilizzato la bomba atomica contro un'altra nazione, ora grida il falso slogan di voler combattere la diffusione delle armi di distruzione di massa ma non ha mai intrapreso alcuna iniziativa seria a tal fine". "Se gli Stati Uniti sono davvero sinceri nella lotta alla proliferazione nucleare - ha denunciato Khamenei - come mai il loro più stretto alleato in Medioriente, il regime sionista, non rispetta nessuna regola internazionale, in particolare il Tpn, ed è in possesso di testate atomiche?". Khamenei ha inoltre precisato che anche lo stoccaggio delle scorie, la minaccia e l'uso di armi nucleari costituiscono dei crimini di guerra e ha ribadito che le armi nucleari devono essere eliminate.
I lavori della conferenza erano stati aperti dal discorso del presidente della Repubblica iraniana, Mahmoud Ahmadinejad che ha tra l'altro denunciato come il Consiglio di sicurezza dell'Onu sia diventato lo strumento che applica le politiche guerrafondaie di "pochi governi arroganti"; ha chiesto la formazione di un nuovo organismo Onu per monitorare il disarmo globale e l'esclusione dal direttivo dell'agenzia internazionale per l'energia atomica dell'Onu (Aiea) degli stati che possiedono armi atomiche e ne minacciano l'uso.
"Le guerre, le aggressioni, le occupazioni e le minacce, e peggio ancora l'ammassamento di armi nucleari e di distruzione di massa e in più le politiche di qualche governo espansionista, hanno reso incerto il futuro della sicurezza su scala nazionale, regionale e internazionale per tutti i paesi e i popoli - ha affermato Ahmadinejad - le artiglierie atomiche, chimiche e biologiche sono sempre più piene di armi e la corsa agli armamenti è una realtà che difficilmente può essere negata".
"Il governo americano - ha proseguito il presidente iraniano - ha sia usato le armi atomiche ed ha sia minacciato ufficialmente di usarle nuovamente. Quando i paesi che possiedono delle armi nucleari e che le usano e che minacciano di usarle godono del massimo rispetto a livello mondiale ed hanno un posto fisso nel Consiglio di Sicurezza ed hanno pure il diritto di veto, ciò non è una sorta di incoraggiamento per gli altri paesi a ottenere queste armi e a diventare come loro?".
In merito al comportamento del Consiglio di sicurezza dell'Onu Ahmadinejad ha denunciato che questo organismo "esercita chiaramente le politiche dettate da pochi governi prepotenti e non riesce a difendere i diritti dei popoli e la sicurezza mondiale. La giustificazione delle aggressioni all'Afghanistan e all'Iraq, l'incapacità nei confronti della Palestina e il comportamento vizioso ai tempi della guerra di Saddam ai danni dell'Iran, sono esempi di questa strumentalizzazione. L'Aiea intanto, invece di togliere le armi a chi le ha e sostenere invece la diffusione dell'uso pacifico della scienza nucleare, fa esattamente il contrario ed esercita grandi pressioni sui paesi membri che non hanno le armi. Finora nessuno dei membri dell'agenzia è riuscito a usare i suoi diritti previsti dalla legge per lo sviluppo delle proprie attività nucleari pacifiche. Ciò mentre al contrario di quanto afferma l'articolo 6 delle leggi dell'Aiea, nemmeno un singolo rapporto sulle attività nucleari degli Stati Uniti e dei suoi alleati è stato pubblicato dall'agenzia atomica. In quei paesi non esiste alcuna legge che limiti la produzione di armi. Ed è così che oggi l'Aiea, sotto pressione dei paesi possessori di armi nucleari, riesce solo a pubblicare decine e decine di rapporti contro i paesi che le armi nucleari non le hanno".
L'obiettivo del disarmo nucleare e della non proliferazione, ha sostenuto Ahmadinejad, non può essere affidato ai più grandi possessori di queste armi "soprattutto perché quei paesi considerano le armi nucleari motivo della propria superiorità. Pretendere che i posseditori del diritto di veto e i più grandi produttori di armi al mondo creino pace e sicurezza, è davvero irragionevole. Un proverbio persiano dice che un coltello non può tagliare il suo stesso manico".
Fra le proposte avanzate dal presidente iraniano vi è quella di "formare un gruppo internazionale indipendente e incaricarlo di pianificare e controllare il disarmo nucleare e la non proliferazione e dare a questo pieni poteri attraverso l'Assemblea generale dell'Onu. Questo gruppo deve operare in modo da coinvolgere nel suo lavoro tutte le nazioni e i popoli"; l'espulsione "dall'Aiea e dal suo consiglio direttivo di tutti i paesi che possiedono, usano o minacciano di usare le armi nucleari. Finora la loro presenza nell'agenzia ha impedito a questa di svolgere il suo dovere facendola deviare dal suo compito reale. Specialmente gli Stati Uniti che nella guerra in Iraq ha usato armi all'uranio impoverito causando la diffusione di cancro e di malattie incurabili"; la revisione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, una revisione che "deve essere effettuata dai paesi indipendenti e da coloro che le armi nucleari non le hanno. La presenza dei paesi che possiedono queste armi, specialmente la presenza degli Stati Uniti, ostacolerebbe in ogni caso la revisione equilibrata e ragionevole del Trattato. Il governo americano è sotto accusa per la produzione e l'uso delle armi nucleari e la minaccia nucleare rivolta agli altri paesi e per questo non può essere ammesso in questa revisione".
Il documento finale della conferenza ha tra l'altro denunciato che l'uso di armi atomiche resta nelle dottrine militari delle grandi potenze nucleari, le stesse che mettono in atto la politica di "proliferazione verticale, cioè lo sviluppo di sempre nuove generazioni di queste armi". Il governo iraniano ha ribadito che i paesi non firmatari del Tnp siano obbligati a mettere le proprie attività nucleari sotto il controllo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, con un riferimento esplicito al regime sionista.

28 aprile 2010