I lavoratori italiani sono i più tartassati in Europa
Il 44,5% dei salari va al fisco
 
I salari dei lavoratori italiani continuano ad essere i più tartassati in Europa, con il 44,5% di ritenute che viene incamerato dal fisco. È quanto denuncia il neosegretario della FISAC CGIL (Federazione di categoria dei lavoratori delle assicurazioni e credito) e presidente dell'Istituto di ricerche economiche e sociali (IRES), Agostino Megale, in merito ai dati sui conti pubblici del 2009 diffusi dall'Istat dai quali emerge che la pressione fiscale è passata dal 42,9% del 2008 al 43,2% del 2009. Ovviamente in barba ai roboanti slogan populisti del neoduce Berlusconi "meno tasse per tutti".
Già in un altro recente studio ("Salari... in crisi. Salari, produttività e distribuzione del reddito", del 29 marzo 2009) l'Ires denunciava come il fisco dal famigerato accordo del 1993 (quello sulla "politica dei redditi") si fosse mangiato la poca "produttività" redistribuita. Infatti dal 1993 al 2008 le retribuzioni nette (+43,3% il lavoratore single e +44% il lavoratore con carichi familiari) sono cresciute meno di quelle lorde (+47,5%). Dalle buste paga dell'intero periodo sono stati lasciati al fisco ben 6.738 euro cumulati (in termini di potere d'acquisto) per lavoratore dipendente, poiché le retribuzioni nette sono cresciute di 3,5 punti in meno (4,2 punti in meno per lavoratore senza carichi familiari delle retribuzioni di fatto lorde).
Il risultato è che lo Stato ha beneficiato di circa 112 miliardi di euro, tra maggiore pressione fiscale e fiscal drag.
Il drenaggio fiscale nel 2008 ha determinato un aumento del prelievo per i lavoratori dipendenti di 0,3 punti per chi è senza carichi e di 0,5 punti per chi ha moglie e figli a carico. La mancata restituzione del fiscal drag è costata ai lavoratori ben 3,6 miliardi di euro. E l'effetto concomitante della mancata variazione della pressione fiscale sul lavoro e del fiscal drag sulle retribuzioni nette si è tradotto in una crescita inferiore rispetto alla retribuzione lorda di un punto percentuale.

7 luglio 2010