Le compagne
di Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI
 
In occasione dell'8 Marzo pubblichiamo la parte centrale di un articolo non firmato apparso sul n. 1/2008 de "Il Bolscevico" col titolo "Viva le compagne!". L'autore è il compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI.
 
Le compagne sono una grande risorsa per il PMLI. Sia per la sua vita interna, sia per la sua vita pubblica. Nel lavoro per la costruzione e lo sviluppo del Partito e in quello del radicamento locale e tra le masse. Nerina "Lucia" Paoletti ne è un simbolo e un modello.
Senza le compagne il PMLI sarebbe monco, privo della sensibilità, dell'intelligenza, delle capacità, dell'esperienza, della tenacia femminili, non in grado di assolvere tutti i suoi compiti rivoluzionari, assolutamente incomprensibile alle masse femminili.
Non c'è compito, ruolo, incarico, missione che non possono assolvere le compagne. Tutti i membri del PMLI sono uguali concettualmente, politicamente e praticamente e godono gli stessi diritti e doveri indipendentemente dal sesso e dall'orientamento eterosessuale, omosessuale, lesbico, transessuale.
Le compagne però hanno un compito in più, specifico anche se non esclusivo, quello di conquistare le masse femminili alla causa del socialismo, del proletariato e del Partito. Un compito non facile perché si tratta di sottrarre le masse femminili alla doppia influenza borghese, quella dominante che le vuole relegate in casa dedite alla famiglia e subordinate al marito, e quella femminista che le spinge alla lotta primaria contro l'oppressione dell'uomo e al separatismo di sesso. Entrambe queste influenze borghesi e antifemminili non mettono al centro la contraddizione fondamentale tra il capitale e il lavoro e la contraddizione principale tra il proletariato e la borghesia. Minando così la lotta di classe per l'emancipazione delle donne.
Tuttavia è possibile abbattere gradualmente queste influenze attraverso un lavoro teorico e un impegno politico e pratico che devono vedere le compagne in prima fila per arrivare alla piena parità tra le donne e gli uomini in campo politico, economico, sociale, sindacale, professionale e familiare, contro la morale e la concezione borghesi e cattoliche sulla donna, sulla famiglia, sul matrimonio, sulla maternità e sull'amore.
Una lotta di lunga durata, che continuerà nel socialismo e si concluderà nel comunismo, lotta che richiede il massimo sforzo per ottenere l'occupazione stabile, a tempo pieno, a salario intero e sindacalmente tutelato per tutte le donne, servizi sociali, sanitari e scolastici pubblici, in primo luogo gli asili nido, in tutto il territorio nazionale, a partire dal Mezzogiorno, l'assistenza pubblica agli anziani non autosufficienti e ai diversamente abili, la cancellazione della legge 30, del "pacchetto Treu", della legge 40, dell'art. 29 della Costituzione sulla famiglia ritenuta una "società naturale fondata sul matrimonio", il riconoscimento pubblico delle coppie di fatto e omosessuali, la fecondazione assistita, la ricerca e la sperimentazione biogenetica sugli embrioni e i feti.
Bisogna ridurre in poltiglia la triade reazionaria "Dio, patria, famiglia", combattendo contro la politica familista e razzista del governo Prodi, contro le violenze fisiche, sessuali e morali sulle donne in famiglia, nel lavoro e nella società, contro i reiterati tentativi del Vaticano e dei reazionari di abolire l'aborto e il divorzio.
Le due grandi battaglie strategiche sulla partecipazione delle donne al lavoro produttivo e sulla socializzazione del lavoro domestico devono ispirare il nostro lavoro sul fronte femminile. Perché se le donne stanno fuori dal mondo del lavoro e dalla vita sindacale e non vengono liberate dalla schiavitù domestica avranno sempre meno possibilità rispetto all'uomo di potersi realizzare pienamente e di poter partecipare in parità di condizioni alla vita pubblica, politica, sociale, culturale e sportiva.
Che tante altre rivoluzionarie e fautrici del socialismo, soprattutto operaie e ragazze, prendano esempio dalle nostre compagne e si collochino al più presto in prima linea nel PMLI.

29 febbraio 2012