Citazioni di Lenin e Mao
I MARXISTI-LENINISTI E LA GUERRA

I socialisti hanno sempre condannato le guerre fra i popoli come cosa barbara e bestiale. Ma il nostro atteggiamento di fronte alla guerra è fondamentalmente diverso da quello dei pacifisti borghesi (fautori e predicatori della pace) e degli anarchici. Dai primi ci distinguiamo in quanto comprendiamo l'inevitabile legame delle guerre con la lotta delle classi nell'interno di ogni paese, comprendiamo l'impossibilità di distruggere le guerre senza distruggere le classi ed edificare il socialismo, come pure in quanto riconosciamo pienamente la legittimità, il carattere progressivo e la necessità delle guerre civili, cioè delle guerre della classe oppressa contro quella che opprime, degli schiavi contro i padroni di schiavi, dei servi della gleba contro i proprietari fondiari, degli operai salariati contro la borghesia. E dai pacifisti e dagli anarchici noi marxisti ci distinguiamo in quanto riconosciamo la necessità dell'esame storico (dal punto di vista del materialismo dialettico di Marx) di ogni singola guerra. Nella storia sono più volte avvenute delle guerre che, nonostante tutti gli orrori, le brutalità, le miserie ed i tormenti inevitabilmente connessi con ogni guerra, sono state progressive; che, cioè, sono state utili all'evoluzione dell'umanità, contribuendo a distruggere istituzioni particolarmente nocive e reazionarie (per esempio l'autocrazia o la servitù della gleba), i più barbari dispotismi dell'Europa (quello turco e quello russo). Perciò bisogna prendere in esame le particolarità storiche proprie di questa guerra.
Lenin, "Il socialismo e la guerra (L'atteggiamento del Posdr verso la guerra)'', Luglio-Agosto 1915, Opere complete, vol. 21, pag. 273, Editori Riuniti.

Come scoprire, come determinare la "sostanza reale'' di una guerra? La guerra è la continuazione della politica. Bisogna studiare la politica che precede la guerra, la politica che porta e che ha portato alla guerra. Se la politica è stata imperialistica, ha difeso cioè gli interessi del capitale finanziario, ha depredato e oppresso le colonie e gli altri paesi, la guerra che scaturisce da una simile politica è imperialistica. Se la politica è stata una politica di liberazione nazionale, ha espresso cioè il movimento delle masse contro l'oppressione straniera, la guerra che ne deriva è una guerra di liberazione nazionale.
Il filisteo non capisce che la guerra è "la continuazione della politica'' e quindi si limita a dire "il nemico attacca'', "il nemico invade il mio paese'', senza domandarsi per quale motivo si combatta la guerra, con quali classi, per quale fine politico.
Lenin, "Intorno a una caricatura del marxismo e all'`economismo imperialistico''', Agosto-Ottobre 1916, Opere complete, vol. 23, pag. 30, Editori Riuniti.

Il problema delle guerre imperialiste, di quella politica internazionale del capitale finanziario che oggi predomina in tutto il mondo, che fa nascere inevitabilmente nuove guerre imperialiste e che genera inevitabilmente una intensificazione inaudita dell'oppressione nazionale, del saccheggio, del brigantaggio, del soffocamento delle piccole nazioni deboli e arretrate ad opera di un pugno di potenze "più avanzate'', questo problema è stato, fin dal 1914, il problema fondamentale di tutta la politica di tutti i paesi del mondo. è questa una questione di vita o di morte per decine di milioni di uomini.
Lenin, "Per il Quarto Anniversario della Rivoluzione d'Ottobre'', 14 Ottobre 1921, Opere complete, vol. 33, p. 41, Editori Riuniti.

La guerra attuale è stata generata dall'imperialismo. Il capitalismo ha raggiunto la sua fase suprema. Le forze produttive della società e l'entità del capitale hanno superato gli stretti limiti dei singoli Stati nazionali. Da qui deriva la tendenza delle grandi potenze ad asservire nazioni straniere, a conquistare colonie, come fonti di materie prime e sbocchi per l'esportazione del capitale. Tutto il mondo si fonde in un unico organismo economico, tutto il mondo è diviso fra un pugno di grandi potenze. Le condizioni oggettive del socialismo sono giunte a completa maturazione e la guerra attuale è una guerra dei capitalisti per ottenere privilegi e monopoli che possano ritardare il crollo del capitalismo.
Lenin, "Progetto di risoluzione della sinistra di Zimmerwald'', scritto prima del 20 Agosto (2 Settembre) 1915, Opere complete, vol. 21, pag. 316, Editori Riuniti.

La storia dimostra che le guerre si dividono in due categorie: le guerre giuste e le guerre ingiuste. Tutte le guerre progressiste sono giuste e tutte le guerre che impediscono il progresso sono ingiuste. Noi comunisti ci opponiamo a tutte le guerre ingiuste che impediscono il progresso, ma non ci opponiamo alle guerre giuste, progressiste. Noi comunisti non solo non ci opponiamo alle guerre giuste, ma vi partecipano attivamente. La Prima guerra mondiale è un esempio di guerra ingiusta: le due parti combattevano per interessi imperialistici, ed è per questo che i comunisti di tutto il mondo si opposero risolutamente ad essa. Il mezzo per opporsi a una guerra di questo genere è fare tutto il possibile per impedirla prima che scoppi, ma una volta scoppiata, bisogna opporsi alla guerra con la guerra, opporsi alla guerra ingiusta con la guerra giusta, ogni volta che sia possibile.
Mao, "Sulla guerra di lunga durata'', Maggio 1938, Opere scelte, vol. 2, pagg. 154-155, Casa Editrice in lingue estere Pechino.
 
La guerra, questo mostro che porta gli uomini a massacrarsi gli uni con gli altri, finirà con l'essere eliminata dallo sviluppo della società umana, e in un futuro non molto lontano. Ma per eliminarla vi è un solo mezzo: opporre la guerra alla guerra, opporre la guerra rivoluzionaria alla guerra controrivoluzionaria, opporre la guerra nazionale rivoluzionaria alla guerra nazionale controrivoluzionaria, opporre la guerra rivoluzionaria di classe alla guerra controrivoluzionaria di classe. La storia conosce solo due tipi di guerre: le guerre giuste e le guerre ingiuste. Noi siamo per le guerre giuste e contro le guerre ingiuste. Tutte le guerre controrivoluzionarie sono ingiuste, tutte le guerre rivoluzionarie sono giuste.
Mao, "Problemi strategici della guerra rivoluzionaria in Cina'', Dicembre 1936, Opere scelte, vol. 1, pag. 195, Casa Editrice in lingue estere Pechino.

14 novembre 2001