Lettera di un padre marxista-leninista a sua figlia
"SCOPRI CON ENGELS LE RAGIONI DEL MATERIALISMO DIALETTICO"
Cara ...,
negli ultimi tempi, più volte ti ho sentito dire che ti stai appassionando allo studio delle filosofia. Ripensando a questa passione nascente mi è venuta la voglia di proporti la lettura di questo breve ma denso e corposo scritto di F. Engels che porta il titolo: "Ludwig Feuerbach e il punto di approdo della filosofia tedesca".
Uno scritto che considero interessantissimo e di enorme importanza per il tema che tratta e come lo tratta. Uno scritto agile che ha, tra gli altri, il pregio di farsi leggere velocemente, in un paio d'ore al massimo. Pur contenendo, di fatto, sia pure a bruscolini, un piccolo trattato di storia della filosofia moderna.
Perché lo considero importante?
Perché in appena 90 pagine Engels condensa tutto il lungo e fruttuoso tragitto filosofico compiuto da Marx e da lui, iniziato con Hegel e finito nella scoperta e nella elaborazione nel sistema di indagine e d'intepretazione dei fatti del mondo, origini ed evoluzione, che porta il nome di materialismo dialettico e storico.
Un tragitto che appunto parte da Hegel, di cui erano "allievi" di sinistra, e dalla sua elaborazione filosofica enciclopedica. Al quale riconoscono molti meriti, ben oltre gli agnostici Kant e Hume, soprattutto quello di aver sviluppato il metodo della dialettica per conoscere e spiegare il processo storico materiale e di pensiero; senza però rinunciare a farci i conti, mettendo in evidenza i suoi limiti idealistici che si sintetizzano nel concetto di "idea assoluta".
Un tragitto che passa anche dalla importante elaborazione filosofica di L. Feuerbach. Il quale più degli altri hegelisti di sinistra (a parte Marx ed Engels) come Strauss, Bauer, Stirner, riesce a liberarsi dell'influenza idealista di Hegel e a fare un passo in avanti poderoso verso il materialismo come concezione del mondo. In particolare viene citata la sua opera "L'essenza del cristianesimo" dove chiarisce, tra l'altro, che non è dio che ha creato l'uomo, bensì è l'uomo, o per meglio dire il suo cervello, la sua immaginazione, la sua capacità di astrarre ed elaborare i pensieri, a inventare dio (non a caso a sua immagine e somiglianza). Ma allo stesso tempo a Feuerbach viene contestato il limite di non saper andare più in là dell'uomo in generale come individuo, senza saper dire nulla di lui come uomo sociale, nulla della sua evoluzione storica sociale e intellettuale, nel contesto dell'evoluzione della natura di cui fa parte. E gli viene contestato di sostituire la religione cristiana con la "religione dell'amore" fisico come filosofia dell'avvenire.
Un tragitto (filosofico) che si conclude dunque, da parte di Marx ed Engels, recuperando il metodo dialetico di Hegel, depurato dall'involucro idealistico in cui era stato rinchiuso, recuperando il meglio dell'elaborazione materialistica di Feuerbach, anch'essa ripulita dai limiti teoretici e, alla fine, idealistici, valorizzando in questo contesto le fondamentali scoperte necessariamente materalistiche degli scienziati naturalisti (Darwin in capo a tutti) per dare vita al materialismo dialettico e storico, applicato allo studio delle scienze naturali e delle scienze sociali e storiche umane.
In particolare sottolinea tre grandi scoperte: la scoperta della cellula che sta alla base di ogni organismo vegetale e animale; la scoperta della trasformazione dell'energia sia meccanica, sia elettrica, sia biologica, sia chimica attraverso il movimento universale; la scoperta della teoria dell'evoluzione come processo ininterrotto di trasformazione, selezione e crescita, da forme più semplici e primordiali a più complesse e avanzate, della natura che circonda.
Nel dipanare questo tragitto Engels ricorda e tratta (con pochi flash) questioni filosofiche di vitale importanza che da sempre hanno diviso le varie scuole filosofiche appartenenti allo schieramento dei materialisti o allo schieramento degli idealisti.
Cito in particolare il problema fondamentale di tutta la filosofia che riguarda il rapporto tra il pensiero con l'essere, lo spirito con la natura. "I filosofi - scrive Engels - si sono divisi in due grandi campi secondo il modo di come rispondevano a tale quesito. I filosofi che affermavano la priorità dello spirito rispetto alla natura, e quindi ammettevano in ultima istanza una creazione del mondo di un genere qualsiasi - questa creazione è spesso nei filosofi, per esempio in Hegel, ancora più complicata e assurda che nel cristianesimo - formano il campo idealistico. Quelli che affermano la priorità della natura appartenevano alle diverse scuole del materialismo".
Cito la genesi delle religioni e la loro evoluzione, come prodotto (ideologico) storico della società umana, che hanno assunto caratteristiche diverse nelle varie fasi di essa.
Cito le forze motrici che hanno caratterizzato le varie epoche storiche, le quali, secondo Marx ed Engels vanno ricercate nella base economica, più esattamente nei vari modi e rapporti di produzione e nella lotta tra le classi dominanti e dominate nell'era moderna: la borghesia col suo capitalismo contro i feudatari e il feudalesimo; successivamente il proletariato e il socialismo contro la borghesia e il capitalismo.
E mi fermo qui, lasciando a te la scoperta di tutto il resto nel caso in cui vorrai leggere il suddetto scritto.
Ti voglio bene.
Tuo padre

13 aprile 2005