Di abiura in abiura
"Liberazione'' riabilita la religione
Alla deriva neorevisionista e trotzkista non c'è mai fine. Questa volta il quotidiano della rifondazione trotzkista "Liberazione'' è arrivato persino a riabilitare la religione. E lo ha fatto in un'occasione "speciale'': il "santo natale''. L'edizione del 24 dicembre infatti riporta in prima pagina un fondo, udite, udite, con gli auguri di Natale e all'interno addirittura un inserto, definito di "riflessione'' sui testi fondamentali delle religioni monoteiste. Nel pezzo di apertura e presentazione del vergognoso inserto a firma di Ritanna Armeni si legge: "Eppure oggi non ci sentiremmo di dire che `la religione è l'oppio dei popoli' o che è una forma di nevrosi. Come ci sembrerebbe limitativo abolire l'analisi e la comprensione in nome di un laicismo che tutto azzera e controlla, di cui è un esempio la recente proposta di legge francese (voluta dal governo e dalla sinistra) che chiede l'abolizione dei simboli religiosi nelle scuole per preservare la laicità dello Stato repubblicano. La religione, le religioni sono una ricchezza, sono cultura, arte, socialità, capacità di cambiamento. Che cosa sarebbe stata la poesia degli inizi della lingua italiana senza la religione? E riusciamo ad immaginare il Rinascimento e le opere pittoriche dei grandi senza di essa?''.
Non ancora soddisfatta l'autrice rincara la dose alla fine del suo pezzo: "Possiamo scoprire che si tratta di un messaggio di pace e non di guerra, di dialogo e non di contrapposizione. Possiamo scoprire quanto di quel messaggio è stato compreso e quanto tradito. Possiamo trovare il messaggio rivoluzionario che ogni religione contiene.
Possiamo farlo se siamo interessati ad esso e se pensiamo che la costruzione di un nuovo mondo debba tener conto anche della convivenza fra le religioni e non pensare semplicemente di abolirle''.
Capiamo perfettamente lo stato d'animo dei lettori di "Liberazione'' e dei militanti e simpatizzanti sinceramente comunisti del PRC alla vista prima e alla lettura poi dell'inserto natalizio di quello che continua a chiamarsi "giornale comunista''. Lo stesso quotidiano della rifondazione trotzkista si è visto costretto a pubblicare lettere di lettori indignati dall'operazione di riabilitazione della religione già dall'edizione del 27 dicembre. Tanto che è dovuta scendere in campo anche Rina Gagliardi per ribadire sprezzantemente che "La religione non è più l'oppio dei popoli. Mi permetto di dissentire radicalmente da questa posizione (...) L'unica grande forza dinamica, capace di muovere grandi masse, è oggi la religione''.
Tuttavia non c'è più da meravigliarsi. Di abiura in abiura il gruppo dirigente del PRC sta cancellando dal proprio dna qualsiasi riferimento al socialismo, al comunismo, al marxismo-leninismo, all'esperienza storica del movimento operaio internazionale, fino all'antifascismo e ora alla religione. Da tempo Bertinotti si era vantato che il primo quotidiano che leggeva la mattina era l'"Osservatore romano''. Così come, vedi l'intervista da narcisista trotzkista rilasciata recentemente a "L'Espresso'', non ha mai rinnegato le sue nozze in chiesa. E poi la scena muta sulla questione del crocifisso nelle scuole. Tuttavia occorreva chiarire bene da che parte stavano e come la pensavano di principio i neorevisionisti e trotzkisti. Ora ce l'hanno detto, con "tanta pace dell'anima loro''.