Una storica iniziativa di massa promossa dal PMLI
L'8 Marzo 1983 all'Isolotto di Firenze

Nel Centenario dell'8 Marzo, nel ricordare una storica iniziativa di massa promossa dal PMLI, ci sembra giusto e militante omaggiare l'amata e compianta compagna Nerina "Lucia" Paoletti, scomparsa improvvisamente e prematuramente il 6 aprile 2006, pubblicandone un rapporto interno da lei redatto in occasione dell'8 Marzo 1983. Le sue riflessioni sono ancora oggi di insegnamento per tutto il Partito, per le giovanissime e i giovanissimi militanti entrati sulla spinta del 5° Congresso come per le compagne e i compagni di più anziana militanza, soprattutto per quanto riguarda l'importanza del lavoro di massa femminile e non.
Lucia descrive in maniera molto appassionata quell'8 Marzo di 27 anni fa all'Isolotto di Firenze, una giornata di festa e di lotta. Ci pare di sentirla con la sua squillante voce e il suo entusiasmo da pioniera marxista-leninista qual era, raccontare quel clima nuovo di partecipazione popolare a cui ella stessa aveva contribuito in prima persona. Sì quell'8 Marzo 1983 fu una giornata particolare, una delle prime iniziative pubbliche del neonato Comitato promotore per il Centro sociale e di servizi, dell'Isolotto, Argingrosso, Le Torri diretto dalla compagna Monica Martenghi. Un Comitato al cui interno le donne svolgevano una parte attiva e di guida. Lucia ne rimarca il loro ruolo fondamentale, la loro forza trascinatrice. Le donne alla testa, le protagoniste, in prima fila nella raccolta di firme che chiedevano al Comune la costruzione di tale Centro e che ben presto arrivarono a 10.035 e furono consegnate da una delegazione, di cui faceva parte la stessa Lucia, all'allora sindaco di Firenze Sandro Bonsanti (PRI) e al vicesindaco Lando Conti, le donne come organizzatrici e animatrici dell'intera giornata di festa e di lotta, dalla preparazione allo svolgimento e come garanzia del successo finale.
Lucia ci trasmette l'instancabile fiducia che bisogna avere nelle masse. Trasmette il coraggio e l'entusiasmo di coinvolgere le masse, educarle e renderle effettivamente partecipi di un'esperienza nuova, pilota, promossa dal Partito, come fu quella del Comitato promotore per il Centro sociale e di servizi, in un quartiere operaio e popolare, lo stesso che anni prima vide il germogliare dei primi semi del PMLI, di storiche tradizioni di lotta ma che in quegli anni, responsabile il processo di deideologizzazione e decomunistizzazione portato avanti dall'allora PCI revisionista, era divenuto un quartiere ghetto e dormitorio.
Dopo l'8 Marzo si sono susseguite altre azioni di mobilitazione, incatenamenti, biciclettate, sit-in e altre iniziative sempre con una larga partecipazione attiva della popolazione con in testa le donne che hanno strappato delle importanti conquiste alla giunta comunale fiorentina come l'apertura del parco di Villa Vogel e la stessa ritrutturazione della villa, da anni di proprietà comunale e fino allora lasciati marcire. Oggi proprio grazie a questa esperienza, grazie anche a Lucia che fu una delle protagoniste di quelle battaglie, instancabile educatrice delle masse, il parco di Villa Vogel è un punto di ritrovo e di socializzazione goduto dalla popolazione del quartiere dell'Isolotto e non solo.

 
In un clima di completa partecipazione ieri (8 Marzo 1983, ndr) nel quartiere dell'Isolotto è stato festeggiato l'8 Marzo, festa internazionale della donna.
Il Comitato promotore per il Centro sociale e di servizi dell'Isolotto, l'Argingrosso, Le Torri (Firenze), ha voluto così, in maniera piena e attiva coinvolgere le donne e i lavoratori del quartiere nei festeggiamenti di questo 8 Marzo.
Le donne sono state le protagoniste assolute e il loro entusiasmo e gioia sono spiccati prepotentemente, poiché finalmente si sono sentite più partecipi e attive in questa giornata di lotta.
Tutti sanno che il Comitato promotore per il Centro sociale e di servizi aveva organizzato questo 8 Marzo in una maniera nuova e più decisa. Essendoci in questo Comitato prevalentemente donne di ogni età, esse si sono sentite coinvolte in prima persona nel preparare la giornata di quest'anno. Hanno voluto così rimarcare l'importanza dell'8 Marzo poiché purtroppo da anni, con le donne sempre più emarginate dalla vita lavorativa, sociale e politica, questa data importante nella storia del movimento femminile internazionale è stata piano piano svuotata e dimenticata del suo contenuto politico e di lotta fino a farla festeggiare come una semplice commemorazione.
Fin dalla mattina le donne hanno presieduto con due banchini Piazza dell'Isolotto, per raccogliere le firme alla petizione che il Comitato presenterà a Palazzo Vecchio per ottenere un Centro sociale e di servizi. Entusiasmante era vedere le donne così partecipi, così decise nel raccogliere le firme, non passava inosservato il nuovo clima di lotta e di partecipazione delle masse popolari di questo quartiere. Queste donne, nel richiedere le firme, riuscivano con il loro entusiasmo a coinvolgere e aggregare a sé nuove masse lavoratrici.
A chi firmava veniva dato in omaggio un minuscolo mazzolino di mimosa con un fiocchettino rosso, composto dalle donne del Comitato la sera precedente. Chi lo riceveva si sentiva coinvolta dall'entusiasmo di raggiungere più firme possibili. In tante chiedevano se potevano far firmare anche il marito, il suocero o il figlio perché erano d'accordo per ottenere questo Centro sociale e di servizi. E a più voci emergeva la convinzione che in questo quartiere (Isolotto, ndr) non c'è niente, "è proprio come dite voi, un quartiere ghetto!" aggiungendo che "è ora che ci si smuova a fare qualcosa", apprezzando il coraggio del Comitato nel fare queste richieste, e addirittura qualcuna richiedendo l'entrata nel suddetto.
Molte le domande sull'autogestione e su cosa in realtà voleva dire. Una volta spiegata esultavano, e dicevano: "Sarebbe l'ora che si incominciasse a contare un po' più tutti, e non solo gli eletti, buoni solo ad accaparrarsi le poltrone. Buoni solo a chiedere voti quando ci sono le elezioni. Facendoci promesse su promesse senza averle mai mantenute e addirittura abbandonandoci a noi stessi". Abbiamo nella mattina in sole 2 ore raccolto più di 500 firme, quindi un gran successo.
Il pomeriggio poi c'è stato il momento di festa: musica e balli popolari, in piazza c'erano degli aquiloni bellissimi con figure disegnate e con su applicati disegni di mimose e di scritte con le richieste del Centro sociale e di servizi. Questi magnifici aquiloni sono stati costruiti in prevalenza da degli anziani.
La piazza era circondata da giganteschi striscioni con richieste esplicite del Centro sociale e di servizi nel quartiere. Nel centro della piazza c'era un enorme pannello (3 metri e mezzo per 3 metri) con nel centro l'immagine di mimosa con scritto l'8 Marzo per il Centro sociale e di servizi e nei pannelli laterali le richieste esplicite.
Veramente la piazza era mossa da un entusiasmo particolare e contagioso misto appunto a curiosità e partecipazione, si avvertiva che era una cosa nuova di cui le masse lì presenti e, via via che arrivavano, venivano a loro volta istantaneamente in qualche modo coinvolte, chi ad aiutare direttamente, chi veniva intervistato dall'apposito centro stampa del Comitato. E dai microfoni emergeva dalle risposte che erano interessate a questa esperienza nuova ed esprimevano fiducia per ottenere ciò che si richiedeva.
Nella sera ci siamo spostati alle Baracche Verdi, lì si è svolta una magnifica merenda-cena organizzata dal Comitato promotore ed anche qui le donne, soprattutto mamme e nonne, hanno fatto a gara a fare dei buonissimi dolci. Abbiamo ballato coinvolgendo tutti, dai bambini, agli anziani, alle donne in un clima di vera festa.
Poi dopo aver mangiato c'è stata una rappresentazione teatrale scritta e interpretata dagli attivisti del Comitato. Era tutta improntata su una famiglia numerosa e i problemi di ghettizzazione in un quartiere come l'Isolotto. Denunciando con forza la situazione di emarginazione e ghettizzazione in cui vivono le masse popolari nei quartieri di periferia. A conclusione della rappresentazione c'è stata un'ovazione di applausi e la forte richiesta di cose più serie per le masse popolari cioè un Centro sociale e di servizi.
In un clima denso di lotta, di entusiasmo, di grande partecipazione e socializzazione abbiamo vissuto tutti insieme un bell'8 Marzo. Come giustamente ha detto una giovane ragazza del Comitato: "Grazie a voi ho partecipato al più bell'8 Marzo della mia vita".

3 marzo 2010