I MAESTRI SULLA GUERRA

"La `supremazia mondiale' è, in sintesi, il contenuto della politica imperialistica, che viene continuata dalla guerra imperialistica'' Lenin: Intorno a una caricatura del marxismo e all'"economismo imperialistico'', 1916 - Opere complete, Editori Riuniti, vol. 23, pag. 33
"Non il profitto medio, e nemmeno il sovraprofitto, che di regola rappresenta solo una certa maggiorazione del profitto medio, ma precisamente il profitto massimo è il motore del capitalismo monopolistico. Precisamente la necessità di realizzare i profitti massimi spinge il capitalismo monopolistico a compiere passi arrischiati quali sono l'asservimento e la spoliazione sistematica delle colonie e degli altri paesi arretrati, la trasformazione di numerosi paesi indipendenti in paesi dipendenti, l'organizzazione di nuove guerre che costituiscono per i cavalieri dell'industria del capitalismo contemporaneo il migliore `affare', che permette di ricavare i profitti massimi, e infine, i tentativi di conquistare il dominio economico mondiale''. Stalin: Problemi economici del socialismo nell'Urss, 1952
"Creare disordini, fallire, creare ancora disordini, fallire ancora...fino alla loro disfatta; questa è la logica degli imperialisti e di tutti i reazionari del mondo nei confronti della causa popolare; essi non andranno mai contro questa logica. è una legge marxista. Quando diciamo: `l'imperialismo è feroce', intendiamo che la sua natura non cambierà mai, e che gli imperialisti non deporranno mai il loro coltello da macellaio, che non diverranno mai dei santi fino alla loro disfatta''. Mao: Abbandonate le illusioni, preparatevi alla lotta, 1949 - Opere scelte, vol. IV

LE GUERRE GIUSTE E LE GUERRE INGIUSTE
"I bolscevichi consideravano che vi sono due tipi di guerre:
A) la guerra giusta, non annessionistica; la guerra di liberazione, il cui scopo è o la difesa del popolo contro le aggressioni esterne e i tentativi per assoggettarlo, o l'emancipazione del popolo dalla schiavitù capitalistica o, infine, la liberazione delle colonie e dei paesi dipendenti dal giogo degli imperialisti.
B) la guerra ingiusta, annessionistica, il cui scopo è di conquistare e di assoggettare altri paesi, altri popoli.
I bolscevichi sostenevano le guerre del primo tipo. In quanto alle guerre del secondo tipo, i bolscevichi consideravano che bisognava dirigere contro di esse una lotta risoluta, giungendo fino alla rivoluzione e all'abbattimento del proprio governo imperialista''. Stalin: Storia del PCb dell'Urss
"La storia dimostra che le guerre si dividono in due categorie: le guerre giuste e le guerre ingiuste. Tutte le guerre progressiste sono giuste e tutte le guerre che impediscono il progresso sono ingiuste. Noi comunisti ci opponiamo a tutte le guerre ingiuste che impediscono il progresso, ma non ci opponiamo alle guerre giuste, progressiste. Noi comunisti non solo non ci opponiamo alle guerre giuste, ma vi partecipiamo attivamente. La prima guerra mondiale è un esempio di guerra ingiusta: le due parti combattevano per interessi imperialistici, ed è per questo che i comunisti di tutto il mondo si opposero risolutamente ad essa. Il mezzo per opporsi a una guerra di questo genere è fare tutto il possibile per impedire che scoppi, ma una volta scoppiata bisogna opporsi alla guerra con la guerra, opporsi alla guerra ingiusta con la guerra giusta, ogni volta che sia possibile''. Mao, Sulla guerra di lunga durata, maggio 1938, Opere scelte, Vol. II

LA LOTTA PER LA PACE
"Lo stato d'animo delle masse a favore della pace esprime spesso un principio di protesta, di indignazione e di coscienza del carattere reazionario della guerra. Sfruttare questo stato d'animo è dovere di tutti i socialdemocratici. Essi prenderanno vivissima parte a tutti i movimenti ed a tutte le dimostrazioni su questo terreno, ma non inganneranno il popolo ammettendo che, senza movimento rivoluzionario, sia possibile la pace senza annessioni, senza opressioni di nazioni, senza rapina, senza germi di nuove guerre fra i governi attuali, fra le classi attualmente dominanti''. Lenin: Il socialismo e la guerra, 1915 - Opere complete, Editori Riuniti, vol. 21, pag. 289
"Il socialsciovinismo consiste nel sostenere l'idea della `difesa della patria' nella guerra attuale. Da questa idea deriva, inoltre, la rinuncia alla lotta di classe in tempo di guerra, l'approvazione dei crediti di guerra, ecc. In realtà, i socialsciovinisti conducono una politica borghese antiproletaria, perché in realtà essi sostengono non la `difesa della patria' nel senso di una lotta contro l'oppressione straniera, ma il `diritto' di determinate `grandi' potenze a depredare colonie e opprimere popoli stranieri (...) Il socialsciovinismo, rappresentando in realtà la difesa dei privilegi, del predominio, dei saccheggi, delle violenze della `propria' (o in generale di qualsiasi) borghesia imperialista, costituisce il completo tradimento di tutte le convinzioni socialiste''. Lenin: Il socialismo e la guerra, 1915 - Opere complete, Editori Riuniti, vol. 21, pag. 280
"La guerra, questo mostro che porta gli uomini a massacrarsi gli uni con gli altri, finirà con l'essere eliminata dal progresso della società umana, e in un futuro non molto lontano. Ma per eliminarla vi è un solo mezzo: opporre la guerra alla guerra, opporre la guerra rivoluzionaria alla guerra controrivoluzionaria, opporre la guerra nazionale rivoluzionaria alla guerra nazionale controrivoluzionaria, opporre la guerra rivoluzionaria di classe alla guerra controrivoluzionaria di classe...Quando la società umana nel corso del suo sviluppo sarà giunta all'eliminazione delle classi e dello Stato, non vi saranno più guerre, né controrivoluzionarie né rivoluzionarie, né ingiuste né giuste; sarà per l'umanità l'era della pace perenne''. Mao: Problemi strategici della guerra rivoluzionaria in Cina - dic. 1936, Opere scelte, Vol. I