Manifestavano pacificamente in difesa del posto di lavoro a Massa
Manganellati i lavoratori della Eaton
Grande corteo di protesta. Solidarietà del PMLI

Dal nostro corrispondente della Toscana
Da due anni sono in cassa integrazione i 304 lavoratori della Eaton di Massa, azienda metalmeccanica di componentistica. Molte le manifestazioni di protesta e negli ultimi due mesi l'occupazione dello stabilimento oramai vuoto perché la dirigenza statunitense si è portata via tutti i macchinari per trasferire la produzione in Polonia nonostante sia stato addirittura conferito un premio di produzione ai lavoratori prima della cassa integrazione (Cig). Un'azienda sana, i cui padroni sfruttatori per il loro lauto guadagno se ne sono fregati dei lavoratori e delle loro famiglie e sono emigrati in terre dove la manodopera costa meno e i diritti di chi lavora non esistono.
Martedì 16 novembre l'ennesimo e atteso incontro a Roma tra ministero dello Sviluppo economico, dirigenza e istituzioni regionali e locali per trovare un accordo e far ripartire l'azienda e la vita dei lavoratori sospesa da mesi di Cig prima in deroga e poi straordinaria. Quest'ultima attivata grazie alle lotte dei lavoratori. Ma niente accordo e dal 15 dicembre ci sarà il licenziamento in massa di tutti i lavoratori.
Questa, in sintesi, la situazione che si sono ritrovati i lavoratori della Eaton quando mercoledì 17 riuniti in assemblea all'interno del capannone dell'azienda hanno deciso di reagire alla tracotanza padronale, alle inefficaci azioni delle istituzioni locali e del governo, organizzando con la Fiom-Cgil una manifestazione il giorno seguente.
Il prefetto di Massa Carrara Giuseppe Merendino, già nei mesi scorsi aveva cercato di attenuare e soffocare la giusta e comprensibile rabbia dei lavoratori con richiami "alla responsabilità" e anche in quest'occasione aveva proposto forme di protesta "soft". Ma i lavoratori esasperati dal nero futuro, con coraggio hanno tirato dritto e, evidentemente, la loro decisione di concludere la manifestazione con un sit-in davanti al casello autostradale A12 ha dato fastidio al prefetto e al questore Girolamo Lanzellotto. Costoro non solo hanno impartito l'ordine di schierare le "forze dell'ordine" in assetto antisommossa ma anche di sferrare a freddo contro i manifestanti una carica manganellando con accanimento i lavoratori. Molti i contusi, finiti all'ospedale Alessio Castelli, segretario provinciale della Fiom, e Giovacchino Pitanti della Rsu. I lavoratori a questo punto hanno sfondato il cordone delle "forze dell'ordine" e hanno bloccato l'autostrada in segno di protesta.
Il questore ha attaccato gli operai affermando spudoratamente: "la polizia non è cattiva... siamo stati attaccati e abbiamo reagito".
I lavoratori con la rabbia ancora negli occhi per le ingiuste cariche subite si sono riuniti in assemblea, divenuta cittadina alla quale hanno partecipato i sindaci di Massa e Carrara, Roberto Pucci (PD) e Angelo Zubbani (PD) e, in accordo con i sindacati, hanno chiesto giustizia e indetto una manifestazione per il sabato seguente. La Fiom Toscana ha indetto un'ora di sciopero regionale di tutti i metalmeccanici.
Alla manifestazione di sabato 20 per il lavoro e contro la scellerata e ingiustificata violenza subita dai lavoratori della Eaton hanno partecipato in 2.000 e durante il corteo è stato più volte gridato "non vogliamo essere scortati da voi", riferito alle "forze dell'ordine" agli ordini del fascioleghista Maroni.
Immediate le denunce e prese di posizione di vari partiti del "centro-sinistra", del sindacato tra i quali la Cgil Toscana e la Cisl e la Uil di Massa Carrara. Anche il PMLI.Toscana ha redatto un comunicato stampa (vedi a parte), ignorato dai mass-media. Tra le solidarietà importante quella espressa dai delegati Fiom del Gruppo Fiat riuniti in assemblea nazionale.
Occorre proseguire la battaglia per la difesa del posto di lavoro, non solo a Massa e a Carrara, ma in tutta la nostra regione e dar vita a un nuovo 25 Aprile per abbattere dalla piazza il governo del neoduce Berlusconi, responsabile delle vergognose cariche subite dai lavoratori della Eaton e non solo.

24 novembre 2010