Mentre montano le proteste popolari e le barricate a Taverna del Re (Giugliano)
Oltre 10 mila in piazza per dire no all'"accordo-farsa" sulla discarica nel Vesuvio
I manifestanti cantano "Bella Ciao" al loro arrivo alla "Rotonda della Resistenza". I marxisti-leninisti nei quattro cortei. Berlusconi e Bertolaso nel mirino degli slogan e degli striscioni
Le "mamme vulcaniche" alla testa dei quattro cortei

Dal nostro corrispondente della Campania
Sabato 30 ottobre una grande manifestazione di oltre 10 mila persone ha attraversato con ben quattro cortei i comuni di Terzigno, Boscotrecase e Torre Annunziata per poi riempire in successione e all'inverosimile la "Rotonda della Resistenza" di via Panoramica a Boscoreale, cuore della protesta anti-discarica. Una grande manifestazione popolare che ha espresso tutta la sua volontà di lottare chiedendo a gran voce l'immediata chiusura del "buco" Sari e la sua bonifica e per rivendicare un serio piano per la raccolta differenziata dei rifiuti in Campania.
La mobilitazione è stata promossa dal coordinamento dei Comitati e dei Movimenti anti-discariche dell'area vesuviana con adesioni a carattere regionale.
I manifestanti hanno sfilato per oltre quattro ore lungo i tanti paesi dell'hinterland. Una folla che nessun fotografo riesce a prendere per intero; i quattro cortei sembrano non avere né inizio né fine. Tutto è stato realizzato in pochissime ore dalla capillare organizzazione popolare: canti di lotta, striscioni, cartelli, tante bandiere dei comitati antidiscariche, megafoni e tanta, tantissima voglia di non arrendersi alle bugie e alle criminali politiche di devastazione ambientale portate avanti dal regime del nuovo Mussolini. Il cuore pulsante della manifestazione è costituito da donne e bambini, con in testa le coraggiose e combattive "Mamme vulcaniche" che si stanno battendo in questi territori con tutte le loro forze fisiche e mentali per scongiurare l'ennesima violenza all'ambiente e alla salute da parte del capitalismo assassino.
Un risultato straordinario dopo che i media e i sindaci di questi comuni avevano inneggiato al compromesso in prefettura con Berlusconi e Bertolaso. E invece tantissimi manifestanti antidiscarica sono venuti per urlare che nessun sindaco può firmare un accordo "in nome" delle popolazioni che in queste settimane si sono battute con coraggio e ardore contro l'apertura della seconda discarica nel parco nazionale del Vesuvio e contro la violenta repressione scatenata degli squadristi in divisa del fascio-leghista Maroni.
Le popolazioni vesuviane hanno così dato una dura, incisiva ed energica risposta come non era mai successo nelle terre alle falde del vulcano. Un unico enorme grido: la protesta non si ferma, la lotta va avanti. I vesuviani giurano che nessun camion riuscirà più a sversare nella cava Sari e denunciano i sindaci della zona di essere complici della "carneficina" mediatica e ambientale in atto e responsabili di aver avallato il viscido tentativo del tracotante Bertolaso e del governo di spegnere la ribellione popolare con un "compromesso" sulla pelle delle popolazioni campane.
Numerosi sono stati gli slogan lanciati dalle masse durante tutto il corteo, come: "Gente, gente, gente, non state lì a guardare: scendete in piazza a manifestare!", "Giù le mani dal parco nazionale!", "L'immondizia non va bruciata: raccolta, raccolta, differenziata!", "La lotta è dura e non ci fa paura!" a cui si sono uniti i cori: "La gente come noi non molla mai". I quattro cortei al loro arrivo alla "Rotonda della Resistenza" luogo simbolo del presidio antidiscarica hanno cantato insieme Bella Ciao.
Nonostante dieci giorni di stop agli sversamenti la puzza qui è ancora insopportabile segno tangibile dell'enorme danno creato da questa "bomba atomica" infilata sotto il parco nazionale del Vesuvio" dicono i manifestanti.
Alla manifestazione hanno partecipato realtà sociali provenienti da tutta la Campania, i "NoTAV" da Torino, il "Popolo viola", i Movimenti di lotta per il lavoro di Napoli e provincia, centri sociali e molti altri. Il PMLI era presente tramite il Responsabile regionale del Partito, compagno Franco Di Matteo, e altri compagni che hanno partecipato, nell'ambito di lavoro di massa, in prima fila negli spezzoni dei quattro cortei. Il compagno Di Matteo è stato invitato dagli attivisti del Movimento per la difesa del territorio area vesuviana a partecipare nel loro spezzone.
La manifestazione si è conclusa con una lunghissima assemblea popolare in cui si sono espresse tutte le realtà in lotta, ribadendo tutti uniti: "Non abbiamo nulla da festeggiare, la lotta va avanti: politicanti senza scrupoli ci avete avvelenato per anni, ora basta!".
Come due anni fa il neoduce Berlusconi e il suo lacché Bertolaso hanno promesso in pochi giorni "un nuovo miracolo" per risolvere questa ennesima emergenza rifiuti. E come in tutti i "miracoli" hanno moltiplicato discariche, manganelli e cariche poliziesche. Fermati dalle barricate della rivolta popolare di Terzigno, i due governanti più inquisiti d'Italia hanno pensato bene di ri-nascondere la monnezza che non può essere sversata nel vesuviano nelle altre discariche della regione e in quel pozzo senza fondo che è Taverna del Re a Giugliano: il simbolo della devastazione di questa regione ma anche dell'ingordigia di profitto di chi ha trasformato quei milioni di balle di rifiuti tal quale per poi fare nuovi profitti.
Sennonché, a Chiaiano come a S. Arcangelo Trimonte come a S. Tammaro, Berlusconi e Bertolaso devono fare i conti con la riaccesa opposizione delle popolazioni contro cui hanno dovuto sguinzagliare nuovamente la violenza squadristica delle "forze dell'ordine". Tuttora la repressione del regime neofascista si sta consumando a Taverna del Re. Qui le popolazioni locali stanno lottando per impedire lo sversamento dei rifiuti nel luogo più avvelenato della nostra amata regione.
Il PMLI è solidale con loro partecipando per quello che può anche al loro fianco per salvare Napoli, la Campania e l'Italia dalla devastazione ambientale e sanitaria!

3 novembre 2010