Organizzati dalle RdB-CUB, precarie e precari di tutta Italia in piazza contro la feroce politica liberista del governo del DC Prodi
Oltre 35mila lavoratori precari manifestano a Roma
Al grido: basta con il precariato-abolire il pacchetto Treu e la legge 30 - lavoro per tutti!
Presente una delegazione della Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli
Dall'inviato della Cellula "Vesuvio Rosso"
Venerdì 6 ottobre oltre 35mila lavoratrici e lavoratori precari hanno partecipato allo sciopero nazionale indetto dal sindacato non confederale RdB-Cub. Da tutta Italia si sono uniti in un lungo corteo per manifestare contro il precariato, la legge 30, il pacchetto Treu; contro l'attuale scellerata e antipopolare finanziaria di guerra e di fame del governo del democristiano Prodi. Lo scopo dello sciopero è stato anche quello di chiedere l'abrogazione di tutte le forme di lavoro precario e flessibile e di richiedere l'immediata assunzione stabile nel pubblico impiego per tutte le lavoratrici e i lavoratori precari.
Il concentramento di piazza della Repubblica era strapieno di manifestanti provenienti da Milano, Cosenza, Crotone, Firenze. C'erano i precari del comune di Roma e via via continuavano ad affluire numerosi pullman provenienti da tante altre città. I combattivi lavoratori precari iniziavano così ad aprire i loro striscioni, tutti incentrati contro il lavoro nero e il precariato, la legge 30, altri più marcatamente chiedevano l'abrogazione del pacchetto Treu e tutte quelle forme di "lavoro" sottopagate, flessibili e a nero che ingrassano il padronato. Significativo lo striscione dei precari della sanità di Roma e del Lazio, recante la parole d'ordine seguente: "No alle privatizzazioni-Sanità Pubblica e Gratuita".
Il corteo ha percorso le vie principali lanciando interrottamente slogan del tipo: "No al precariato, No al lavoro nero, assunti tutti, assunti davvero"; "Governo Prodi la tua finanziaria ci fa campare solo d'aria"; "Padoa Schioppa, Prodi, Bertinotti, noi precari ci siamo rotti"; "Questa finanziaria è indecente a noi precari non ci dà niente"; "Promesse elettorali non ne vogliamo più, assunzioni o vi buttiamo giù"; "Le leggi Trenta e Treu sono una vergogna, governo Prodi alla gogna".
Raggiunto il ministero della Funzione pubblica i manifestanti lo hanno completamente assediato, nonostante fosse blindato da un ingente schieramento di agenti delle "forze dell'ordine" in tenuta antisommossa, mentre una folta delegazione delle RdB veniva ricevuta. Sotto il palazzo dei governanti borghesi si svolgevano una serie di comizi volanti dei vari rappresentanti regionali dei lavoratori precari, accompagnati da continui slogan contro i padroni e il governo.
Dall'incontro con i rappresentanti del governo, secondo noi marxisti-leninisti, non è uscito nulla di buono per risolvere il dramma che affligge la centinaia di migliaia di operai e lavoratori precari sparsi per lo Stivale. In sostanza Prodi e compari continuano a fare i sordi di fronte alle lotte e alle proteste di chi rivendica un lavoro stabile, a salario intero, a tempo pieno e sindacalmente tutelato per tutti i disoccupati e lavoratori. La diffusione di forme di precariato e di tante altre pillole contro l'occupazione stabile ha oramai raggiunto livelli insopportabili e disumani. Il nostro auspicio è che da questo sciopero dei lavoratori precari si incominci a capire fino in fondo che urgentemente necessita la mobilitazione e la lotta di tutti i lavoratori, che occorre rifiutare da parte di chi rappresenta i lavoratori ogni tipo di nuova politica di "concertazione" e di nuovo "patto sociale".
Bisogna battersi decisamente per il ritiro della legge 30 e l'abrogazione di tutti i decreti legislativi che liberalizzano l'uso dei contratti a tempo determinato, compresa la legge Treu (basta ricordare l'abrogazione del comma 1 dell'art. 23 legge 56, che rimandava alla contrattazione sindacale la fissazione della percentuale massima con la quale le aziende potevano utilizzare i contratti a tempo determinato, ecc., voluta dal neoduce Berlusconi). È necessario far capire che la precarietà è un problema che investe tutti e perciò riguarda anche la classe operaia occupata a tempo indeterminato e che solo unendosi ad essa in ultima analisi si può far mangiare la polvere ai governanti borghesi, alla Confindustria di Montezemolo e al padronato tutto.
Alla manifestazione ha partecipato una delegazione della Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli del PMLI, affiancata da alcuni simpatizzanti partenopei del Partito che aderiscono alle RdB-precari di Napoli e provincia. I nostri compagni hanno fatto il viaggio da Napoli con un treno speciale organizzato dalle stesse RdB-Cub, raggiungendo la capitale insieme ai precari campani e partecipando con loro alla giornata di protesta con tanto di corpetto con dentro le parole d'ordine ad hoc del PMLI e con Il Bolscevico a portata di mano per chi lo richiedeva. Ai marxisti-leninisti napoletani in piazza in questa importante occasione è giunta una lettera di ringraziamenti del Responsabile della Commissione di organizzazione del CC del PMLI che li definisce "esemplari".

11 ottobre 2006