Nelle marche
Un manifesto leghista del PD

Ormai l'ondata di fango capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista dei partiti neri della terza repubblica ha travolto in pieno anche il PD revisionista che, sul piano politico ma anche su quello ideologico non fa altro che riprodurre le stesse parole d'ordine dei partiti neofascisti. Così non stupisce, anche se va denunciato con forza, il manifesto leghista, razzista ed antipopolare fatto affiggere dal PD delle Marche, che afferma "più disoccupati, più immigrati, meno soldi ai territori e meno sicurezza ai cittadini".
Un fatto gravissimo in sé, in quanto dimostra l'appiattimento del Partito di Bersani sulle parole d'ordine antipopolari, ma che, peraltro, spinge alla diffusione del razzismo e di possibili atti razzisti proprio in una regione in cui i lavoratori immigrati sono da anni ben integrati.
Cosa c'entra poi mettere in relazione l'aumento della disoccupazione con l'aumento dell'immigrazione? Il governo del neoduce massacra i lavoratori italiani come quelli stranieri e proprio questi ultimi sono, anzi, ancora più sfruttati, schiavizzati e senza diritti rispetto ai lavoratori italiani. Non sono gli immigrati la causa dell'aumento della disoccupazione e dei crimini. E poi non è forse una coalizione di "centro-sinistra", guidata proprio da Gian Mario Spacca del PD, a governare nelle Marche? Ci chiediamo: non saranno forse proprio i dirigenti del PD che governano attualmente la regione e fanno affiggere manifesti razzisti, tra i principali responsabili dell'aumento della disoccupazione nelle Marche?
Questo al PD non importa, pur di guadagnare consensi farebbe di tutto, senza accorgersi, però che con le sue parole d'ordine antipopolari ne perde a palate, come quei 90.000 voti persi alle regionali del 2010.

14 luglio 2010