Nonostante il disimpegno della Gad, inclusi PRC, PdCI e Verdi
70mila in piazza nella capitale richiedono il ritiro immediato delle truppe italiane dall'Iraq
I giovani grandi protagonisti della manifestazione, anche se su un piano puramente pacifista
La delegazione nazionale del PMLI diretta da Claudia del Decennale, accolta con grande calore e rispetto, anima antimperialista, antiUe e antiregime neofascista della manifestazione
Dal nostro inviato speciale
Sabato 30 ottobre si è tenuta a Roma un'importante manifestazione nazionale per il ritiro immediato delle truppe di occupazione dall'Iraq, a cominciare da quelle italiane.
Promossa dal comitato "Fermiamo la guerra", ha visto sfilare nel primo pomeriggio circa 70.000 manifestanti giunti da ogni parte d'Italia nonostante il maltempo da piazza della Repubblica al Campidoglio (luogo, il giorno precedente, in una capitale blindata, della firma della Costituzione della Ue imperialista), passando per via Cavour, via dei Fori imperiali e piazza Venezia. Del tutto spropositata e intimidatoria la presenza delle "forze dell'ordine" che spuntavano da ogni dove in tenuta antisommossa e pronte a intervenire al minimo "sgarro".
La manifestazione è riuscita nonostante un vero e proprio oscuramento mediatico, il forte disimpegno della Gad (inclusi i partiti falsi comunisti, PRC e PdCI, e i Verdi, anche se erano presenti i loro leader per questioni di visibilità elettorale) e l'assenza di diverse associazioni cattoliche, dei Disobbedienti e di settori dei centri sociali, in rotta con Bertinotti dopo la sua ambigua posizione sul ritiro delle truppe italiane dall'Iraq.
Il corteo ha visto massicciamente presenti i giovani e i giovanissimi, che dimostrano ancora una volta di essere fortemente avversi alla guerra imperialista e al governo del neoduce Berlusconi, in particolare non sono mancati echi della lotta contro la controriforma Moratti e la militarizzazione delle scuole. Si è però, avvertita una carenza di motivazioni politiche che rimangono su un piano quasi esclusivamente pacifista, idealista e nonviolento senza la necessaria impronta di classe, antimperialista e anticapitalista. Un limite che può essere superato in definitiva solo da un incontro solido e duraturo con il PMLI e il marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Tantissime le associazioni, i movimenti, le sigle sindacali: dall'Arci a Legambiente, da Emergency all'Unione degli Studenti, dagli "ebrei per la pace" (che sfilavano accanto alla delegazione della comunità palestinese con cartelli con su scritto "Insieme si può") alla Cgil, ai Cobas e ad altre sigle non confederali. Il leader Cgil Guglielmo Epifani ha dichiarato: "Questa manifestazione è molto importante sia perché dimostra che nel paese c'è una grande richiesta di una svolta in Iraq e della fine della guerra ma anche perché è un grande impulso alle scadenze dell'autunno, in primis la manifestazione del 15 contro la Moratti e lo sciopero generale del 30 novembre".
Un corteo grande e colorato la cui anima antimperialista, antiUe e antiregime neofascista è stata splendidamente rappresentata dalla Delegazione nazionale del PMLI, guidata dalla compagna Claudia del Decennale e composta da militanti, simpatizzanti e amici del Partito provenienti da ogni parte d'Italia. Apprezzata, ammirata e fotografata dai manifestanti che le hanno trasmesso grande calore e rispetto politici, la Delegazione si è distinta per combattività, entusiasmo, unità, organizzazione, visibilità. Si è rinnovata l'unità nella lotta con i combattivi membri della comunità kurda che hanno rilanciato con forza i nostri slogan. Molti manifestanti ci hanno salutato a pugno chiuso. Una donna di Roma è venuta a complimentarsi per il sito del PMLI del quale ogni settimana legge gli aggiornamenti. Un ex partigiano romano ha salutato a pugno chiuso ed esclamato "Bravi!" all'indirizzo dei nostri compagni. Molti giovani hanno dialogato con noi e chiesto informazioni, qualcuno si è rivolto al Partito persino dalle finestre delle abitazioni. Un giovane lavoratore precario ha versato un contributo di 20 euro per sostenere il PMLI.
Sono stati distribuiti decine di volantini con le parole d'ordine, vari adesivi e gadget del Partito, compresi una bandiera dei maestri e un fazzoletto rosso del PMLI, nonché i fischietti per rendere ancor più rumoroso il nostro magnifico spezzone rosso. Vendute molte copie de Il Bolscevico.
I manifestanti sono stati favorevolmente colpiti dai cartelli con "Fuori l'Italia dall'Iraq. Viva la Resistenza irachena", corredati dall'ormai leggendario "Buttiamolo giù!" ma anche da quelli contro la costituzione Ue, contro la costituzione del regime neofascista, contro i nuovi Hitler e Mussolini, Bush e Berlusconi. Apprezzati i ripetuti ed incisivi slogan nonché i comizi volanti pronunciati dai compagni Antonella Casalini, Denis Branzanti ed Emanuele Sala contro l'imperialismo, contro la Ue imperialista e la sua Costituzione, contro la politica stangatrice, affamatrice, razzista e guerrafondaia del governo del nuovo Mussolini e dei suoi camerati. Il PMLI, accompagnato dai manifestanti, ha intonato "Bella ciao", "Bandiera Rossa" e l'"Internazionale". Inoltre, era un boato continuo di slogan, fischi e trombe marxiste-leniniste per sturare le orecchie al governo del neoduce e ai guerrafondai, per sostenere e incoraggiare le lotte dei popoli del mondo. Si può insomma affermare che se non ci fosse stato il PMLI, il corteo sarebbe stato praticamente muto.
Il Comitato promotore, inspiegabilmente, ha ignorato l'adesione ufficiale del PMLI alla manifestazione. Scelta precisa e scandalosa, invece, quella di quotidiani e televisioni (salvo minime eccezioni per queste ultime) che hanno taciuto della partecipazione del PMLI. I mezzi di disinformazione, prima troppo occupati a parlare della firma della costituzione europea, hanno poi dato risalto soprattutto agli ipocriti show dei leader della "sinistra" della seconda repubblica neofascista, in primis all'imbroglione trotzkista Bertinotti e al prete mancato Ingrao.
La Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI ha inviato una lettera ai membri della Delegazione nazionale del Partito per rivolgere loro "un grosso grazie" e, tra l'altro, per non aver "risparmiato energie per animare in senso antimperialista, antiregime neofascista e antiUe il corteo che era influenzato dal pacifismo e dalla nonviolenza inoculati a forti dosi dai riformisti e dai trotzkisti". I dirigenti nazionali del PMLI con alla testa il compagno Giovanni Scuderi e la Commissione centrale di organizzazione sono "rimasti particolarmente colpiti dall'impegno e dal contributo dei simpatizzanti che per la prima volta hanno partecipato col Partito a una manifestazione nazionale di piazza. Siete stati esemplari in tutto, anche nello spirito di sacrificio..., per lo stress della manifestazione e per esservi pagati di tasca vostra il viaggio".

3 novembre 2004