Poesia di Mao - maggio 1965 Ritorno al monte Jinggang Da tempo desideravo toccare le nuvole E ora salgo di nuovo sul monte Jinggang. Venendo da lontano per vedere l'antico nostro rifugio, Scopro il vecchio volto mutato in un giovane viso. Ovunque canto di usignoli, volteggiar di rondini, Il mormorio di cento piccole cascate. La strada sale e sembra toccare il cielo. Superato il valico di Huangyang Nessuna vista in basso ci farà più paura. Infuriano venti e fulmini, Fremono vessilli e bandiere Là dove vivono gli uomini. Trentotto anni sono fuggiti rapidi come un batter di ciglia. Possiamo afferrare la luna nel firmamento e prendere la testuggine negli abissi del mare: possiamo tornare gioiosi a ridere e a cantare. Non c'è niente di impossibile al mondo per chi osa scalare le vette più alte. |