Il dente avvelenato di Mieli contro il PMLI ( chi è Mieli )

Che Paolo Mieli, ex direttore del "Corriere della sera'' e attuale titolare della rubrica "Opinioni'' nonché direttore editoriale di Rcs Rizzoli, fosse un anticomunista era a noi ben noto, fin da quando militava in "Potere operaio'' con posizioni "ultrasinistre''. Così come ci era noto che fosse uno storico borghese da strapazzo, impegnato a riabilitare la dittatura fascista di Mussolini, a riconciliare gli antifascisti e i fascisti, a legare saldamente i Ds al sistema capitalista.
Non avremmo però mai pensato che arrivasse a compromettere la sua immagine pubblica di "storico al di sopra delle parti'' pur di tentare di denigrare e diffamare il PMLI e il suo organo, "Il Bolscevico''. Eppure l'ha fatto sul quotidiano di Cesare Romiti del 23 ottobre rispondendo a una lettera del suo avvocato Caterina Malavenda di Milano che tratta delle lamentele di Belpietro per la perquisizione a "Il Giornale''.
Mieli rileva "con una punta di invidia'' di non aver ricevuto la stessa solidarietà dei due giornalisti indagati del suddetto quotidiano quando anche lui ha "avuto modo di assaggiare quel manicaretto, qualche anno fa''. Poi conclude così: "Ho notato che tra le numerose attestazioni di vicinanza, Belpietro ne ha ricevuta una dal Bolscevico, foglio del minuscolo Partito comunista marxista italiano: pur non avendo `alcuna simpatia' verso il Giornale, `totalmente schierato con il governo del neoduce Berlusconi' - hanno scritto i superstiti del glorioso gruppuscolo che fu devoto a Mao - `condanniamo la perquisizione perché riteniamo che la lotta politica debba escludere la lupara giudiziaria e poliziesca'. Ed è la prima volta, se non erro, che un sorprendente gesto di fair play viene addirittura dall'aldilà (o quasi). Di qui, il mio rodimento''.
è più che evidente che il Mieli ha un dente avvelenato contro il PMLI, che gli appare come uno spettro e che cerca di esorcizzare. è altrettanto evidente che come storico ha perso ogni credibilità.
Dal momento che ha persino deformato la denominazione del nostro Partito. Come c'è scritto nella lettera che gli ha inviato la compagna Monica Martenghi a nome dell'Ufficio stampa del PMLI, che lui si è guardato bene da pubblicare.