Diecimila migranti in piazza a Milano mobilitati dai sindacati confederali
"Basta con la legge Bossi-Fini"
Il PMLI apprezzato per la sua denuncia della legge razzista e schiavista non cancellata dal governo dell'Unione
Redazione di Milano
In occasione della giornata internazionale dei diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie Cgil, Cisl e Uil hanno promosso sabato 16 dicembre una manifestazione nazionale a Milano. 10mila immigrati provenienti da Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana (numerosa la delegazione di Pisa) e Trentino-Südtirol si sono dati appuntamento in piazza Castello formando un vivace e colorato corteo animato anche dal suono ritmato di tamburi, maracas e musica etnica.
Un operaio tessile ghanese di Padova vestito da babbo natale porta in regalo "la Bossi-Fini nel cestino" per liberare "tre milioni di immigrati che hanno solo doveri e niente diritti". Un gruppo di "pakistani-indiani invisibili" protesta contro la questura di Varese che dal 2002 li tiene "né clandestini, né in regola". Senza permesso, lavorano "un giorno come cameriere, un giorno come muratore", sempre in nero.
Fin dal luogo del concentramento militanti e simpatizzanti della Cellula "Mao" di Milano del PMLI hanno diffuso centinaia di copie di un volantino a quattro facciate riportante larghi estratti della denuncia della legge razzista, xenofoba, schiavista e fascista sull'immigrazione Bossi-Fini pubblicata su Il Bolscevico nel 2002; i manifestanti l'hanno letto con attenzione e alcuni si sono complimentati col PMLI per aver ben spiegato finalità e conseguenze della legge, non cancellata dal governo dell'Unione. Buona la diffusione de Il Bolscevico nn. 45 e 37, quest'ultimo riportante articoli sulla schiavitù degli immigrati in Puglia e Sicilia.
Portando ben in vista nei corpetti la scritta "Abolire il lavoro nero dei migranti. Vietare e reprimere ogni caporalato. Abrogare la legge Bossi-Fini. Chiudere i Cpt. Frontiere aperte per i migranti. Condanniamo i governi nazionale, regionali e locali che hanno tollerato lo schiavismo dei migranti in Puglia e Sicilia", i marxisti-leninisti milanesi hanno partecipato al corteo sventolando la bandiera del Partito e gridando assieme ai manifestanti vicini diversi slogan tra cui: "I migranti non sono clandestini, abrogare la legge Bossi-Fini", "Vanno chiusi/i lager per migranti/uguali diritti/per tutti quanti", "Chiudere, chiudere i Cpt", "Sanatoria generalizzata, la Bossi-Fini va abrogata". Cantate "L'Internazionale", a esaltare lo splendido clima di internazionalismo proletario che univa i nostri compagni ai migranti, e "Bandiera Rossa", quasi a sottolineare il dominante colore rosso per la prevalenza assoluta delle bandiere della Cgil.
La manifestazione si è conclusa in piazza Sempione dove dal palco hanno preso la parola lavoratrici e lavoratori immigrati che oltre a chiedere parità di diritti coi lavoratori italiani hanno rivendicato una sanatoria generalizzata, l'abrogazione della Bossi-Fini e il non ritorno alla legge Turco-Napolitano, la chiusura dei Cpt. A queste ultime tre rivendicazioni non è stato dato seguito negli interventi al ribasso dei segretari nazionali confederali Epifani, Bonanni e Angeletti.

20 dicembre 2006