33 fascisti, neofascisti, piduisti, secessionisti, razzisti, anticomunisti, liberisti, imprenditori e manager miliardari
MINISTRI E VICEMINISTRI DEL GOVERNO BERLUSCONI II

Note biografiche essenziali sui 33 ministri e viceministri componenti il governo Berlusconi II. Per ciò che riguarda gli oltre 50 sottosegretari che completano il nero esecutivo di "centro-destra'' rimandiamo alle biografie relative.Tra parentesi indichiamo in fondo a queste note quei numeri de "Il Bolscevico'' ove è possibile trovare ulteriori notizie.

Indice

Alemanno
Baldassarri
Berlusconi
Bonaiuti
Bossi


Brichetto-Moratti
Buttiglione
Castelli
Letta
Frattini
Fini
Gasparri

Giovanardi
Maroni
Martinat
Martino
Marzano
Matteoli
Micciché
La Loggia
Lunardi
Pisanu
Possa
Prestigiacomo
Ruggiero
Scajola
Sirchia
Stanca
Tassone
Tremonti
Tremaglia
Urbani
Urso

Berlusconi Silvio (Forza Italia) - Presidente del consiglio
Nato il 29-09-36. Miliardario padrone delle tv Mediaset e di quote rilevanti nella "pay tv'', ha un impero nella carta stampata, nella produzione cinematografica e nei cinema stessi, nello sport e nel campo delle assicurazioni. Piduista, sostenitore e intimo di Craxi, ne prese il posto per completare il disegno neofascista e presidenzialista della seconda repubblica quando il ladrone di Hammamet venne azzoppato dalla lupara giudiziaria. Plurinquisito per corruzione. Presidente del Consiglio negli ultimi otto mesi del 1994. Deputato dal '94, non avrebbe potuto essere eletto per il ben noto "conflitto d'interesse'' (cfr. Il Bolscevico 45/93 e 31/97).

Fini Gianfranco (AN) - Vicepresidente del consiglio
Nato il 03-01-52. Giornalista. Delfino del fucilatore di partigiani Giorgio Almirante. Segretario del Fronte della gioventù (Fdg), l'organizzazione giovanile del MSI, dal '77, segretario del MSI dall'87 e di nuovo dal '91 fino allo scioglimento. Già consigliere comunale a S. Felice Circeo, è deputato nazionale dall'83 e deputato europeo dall'89. Nel 1993 contese a Rutelli la poltrona di neopodestà di Roma, città nella quale è stato consigliere comunale fino a pochi mesi orsono. Ideatore e ancor oggi presidente di Alleanza nazionale, la formazione che ha permesso ai fascisti in doppiopetto di essere "sdoganati'' nel palazzo, aspira a sostituire Berlusconi a Palazzo Chigi tra cinque anni, specialmente se il neoduce all'epoca punterà al Quirinale. Il 18/4/94 Fini si presentò dal capo della polizia, il defunto Parisi, con una copia de Il Bolscevico sotto il braccio, evidentemente per denunciare l'Organo del PMLI che aveva riprodotto un manifesto del Partito in cui si vedevano Berlusconi, Bossi e Fini appesi a testa in giù come Mussolini e i suoi gerarchi a Piazzale Loreto. Questo episodio è stato rivelato dal Corriere della Sera (cfr. Il Bolscevico 17/94 e 31/97).

Bonaiuti Paolo (Forza Italia) - Sottosegretario alla presidenza del consiglio
Nato il 07-07-40. Giornalista, ha lavorato al "Corriere della Sera'', al "Giorno'' e al "Messaggero'' di cui fu vicedirettore. Portavoce di Berlusconi, è deputato dal '96. Nel nuovo governo gli è stata assegnata la delega per l'informazione e l'editoria (cfr. Il Bolscevico 31/97).

Letta Gianni (Forza Italia) - Sottosegretario alla presidenza del consiglio
Nato il 15-04-35. Figlio di un avvocato, è padre dell'ex ministro dell'Industria ulivista, il PPI Enrico. Laureato in Giurisprudenza, dal 1959 Gianni Letta lavorò come giornalista al fascistoide quotidiano romano Il Tempo, del quale con la protezione del fondatore Renato Angiolillo è stato direttore per quasi 15 anni, dal '73 all'88. Tra le firme del giornale poteva vantare quella del fascista Pino Rauti implicato nello stragismo. Nella primavera del 1984 Letta ricevette un miliardo e mezzo di lire dal boiardo DC Ettore Bernabei che voleva "aiutare'' le disastrate finanze del quotidiano romano. Risultò che quei soldi venivano dai fondi neri dell'Iri, Letta ammise di averli ricevuti e ne uscì "pulito'' dal punto di vista giudiziario. Lo stesso accadde quando incappò in una richiesta di arresto all'epoca del varo della legge Mammì sulle tv. Egli era allora vicepresidente Fininvest. Noto per la sua capacità di lustrare le scarpe ai vecchi potenti della DC, Fanfani, Forlani e soprattutto Andreotti, a fine anni Ottanta diventò il "gran ciambellano'' di Berlusconi nei palazzi del potere capitolino che il neoduce progettava di conquistare e per i quali non gli bastava il sodalizio con Craxi. Gianni Letta è personaggio gradito anche al "centro-sinistra'' per i suoi modi cardinalizi e apparentemente "ragionevoli'', da consumato mediatore. Sua creatura è il famigerato "patto della crostata'' siglato nel '97 nella sua casa romana di via della Camilluccia tra Berlusconi, D'Alema e compagnia per dar vita alla Bicamerale golpista. Letta fu sottosegretario alla presidenza del Consiglio anche nel 1° governo Berlusconi. Il suo amicone Lamberto Dini, oggi ulivista nella Margherita rutelliana, lo avrebbe voluto come proprio braccio destro a Palazzo Chigi nel 1995, ma ci fu un veto del Quirinale.

Scajola Claudio Antonio (Forza Italia) - Ministro degli interni
Nato il 15-01-48. Presiede la società riviera trasporti e la Rari Nantes di Imperia. Figlio di Fernando e fratello di Alessandro, entrambi ex sindaci democristiani di Imperia, è stato a sua volta sindaco DC della stessa città dall'82 all'83 e dal '90 al '95. Al liceo e all'università faceva parte di gruppi cattolici reazionari e del movimento giovanile DC. Ha fatto carriera nelle istituzioni locali e nel '95 capeggiò una lista civica che sconfisse il Polo, prima di "sposare'' Berlusconi del quale è diventato in poco tempo uno dei più stretti collaboratori. Nell'ambito dello scandalo del casinò di Sanremo, negli anni Ottanta, venne arrestato e scontò 40 giorni di carcere a S. Vittore. Poi venne scagionato. è il potente coordinatore organizzativo nazionale di Forza Italia ed è lui che ha fatto il bello e il cattivo tempo, d'accordo con il neoduce, per le candidature alle politiche del 13 maggio scorso (cfr. Il Bolscevico 31/97 e 16/01)

Ruggiero Renato ("tecnico'' ex PSI) - Ministro degli esteri
Nato nel 1930. Ha alle spalle una lunghissima carriera diplomatica e costituisce elemento assai gradito al "centro-sinistra''. Berlusconi l'ha voluto a tutti i costi su questa delicata e importante poltrona, specie dopo che il suo nome era stato fatto da Ciampi e che nell'incontro Berlusconi-Agnelli dello scorso 9 aprile, l'"avvocato'' aveva garantito il suo appoggio al governo del neoduce di Arcore se avesse piazzato l'uomo Fiat alla Farnesina. Miliardario, considerato il "padre nobile'' dell'organizzazione mondiale del commercio (Wto nella sigla inglese), Renato Ruggiero ha ricoperto un'infinità di cariche diplomatiche, politiche, istituzionali e commerciali in campo nazionale, europeo e mondiale. Già ambasciatore a Mosca, Washington, San Paolo e Belgrado, negli anni Settanta era consigliere diplomatico di Andreotti e aveva un incarico presso la Commissione europea, fino a diventare, nel '77-'78, portavoce del presidente della Commissione stessa. Dall'85 all'87 è segretario generale della Farnesina, dall'87 al '91 ministro del Commercio estero nei governi De Mita, Goria e Andreotti VI, voluto personalmente da Craxi di cui fu ascoltato consigliere. Dopo il '91 diventa "ministro degli Esteri'' della Fiat fino al '95 allorquando sale alla carica di direttore generale del Wto, poltrona che terrà fino al '99, pochi mesi prima dell'esplosione della protesta di massa contro la globalizzazione che iniziò a fine novembre di quell'anno a Seattle. Chiamato da D'Alema, ha guidato l'Eni per qualche mese dimettendosi per una guerra tra bande all'interno della grande azienda nazionale privatizzata. Adesso è vicepresidente della Rcs di Cesare Romiti. Anche nel suo caso il "conflitto d'interesse'' è stridente. Fa parte del Cda della Fiat, della Kissinger Associates, della Salomon Smith Barney, è nell'ufficio internazionale di Booz Allen. Inoltre è insignito dell'onoreficenza dei Cavalieri dell'Ordine di St. Michael e St. George, conferito dalla regina Elisabetta II, del Gran Cordone dell'ordine del Sacro Tesoro conferitogli dall'imperatore del Giappone, del titolo di Cavaliere della Gran Croce conferito dal presidente della Repubblica italiana e quello di Cavaliere della Gran Croce dell'ordine equestre di San Gregorio il Grande, conferito da papa Wojtyla.

Martino Antonio (Forza Italia) - Ministro della difesa
Nato il 22-12-42. Proveniente da una ricca famiglia messinese di osservanza massonica, è figlio dell'ex ministro degli Esteri, Gaetano Martino (PLI), anni Cinquanta. Docente e preside di facoltà alla Luiss di Roma. Piduista, inoltrò la richiesta alla loggia di Gelli in data 6/7/80. Risultava anche iscritto al Club di Bruges, associazione antieuropea fondata dalla Thatcher. Nell'88 tentò la scalata alla segreteria del PLI senza successo. Già economista di Forza Italia, è deputato dal '94. Ministro degli Esteri nel 1° governo Berlusconi (cfr. Il Bolscevico 20/94 e 31/97).

Frattini Franco (Forza Italia) - Ministro della funzione pubblica e servizi di sicurezza
Nato il 14-03-57. Avvocato, poi consigliere di Stato. Rinnegato del comunismo, è stato "cresciuto'' politicamente e professionalmente dall'ex PSI Giuliano Amato, premier uscente dell'Ulivo, grazie al quale ha conosciuto un'ascesa "irresistibile''. Fu segretario generale a Palazzo Chigi coi governi Ciampi e Berlusconi 1°, nonché ministro della Funzione pubblica e degli Affari regionali nel governo Dini. Presidente della Commmissione parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza, è deputato dal '96 (cfr. Il Bolscevico 31/97 e 16/01).

Castelli Roberto (Lega Nord) - Ministro di grazia e giustizia
Nato il 12-07-46. Ingegnere. Titolare di una società di consulenza e progettazione nel settore ambientale. Già consigliere e presidente provinciale a Lecco. Amico personale del clerico-fascista Roberto Formigoni, governatore lombardo e suo compagno di liceo, Castelli è un fedelissimo di Bossi e un secessionista convinto anche se viene spacciato per un "moderato'' tra le cosiddette "camicie verdi''. Era vicepresidente di "Officina'', il centro studi della "Casa delle libertà'' che negli scorsi mesi ha elaborato il programma della casa del fascio. Deputato dal '92 e senatore dal '96, dal 1999 è stato capogruppo leghista a Palazzo Madama (cfr. Il Bolscevico 31/97).

Bossi Umberto (Lega Nord) - Ministro per le riforme istituzionali e la devoluzione
Nato il 19-09-41. Ex Movimento studentesco, ex Verdi, ex PCI. Fondatore e capo della Lega Nord neofascista, separatista e razzista di cui è segretario federale. Agli inizi, assieme all'altro ministro leghista Roberto Maroni, si misero a imbrattare le autostrade lombarde con scritte inneggianti al separatismo e alla Lega. Senatore dall'87 e deputato dal '92. Eurodeputato dall'89 al '99. Venne rinviato a giudizio per lo scandalo delle mazzette Enimont ai partiti parlamentari (cfr. Il Bolscevico 21/96 e 31/97).

Buttiglione Rocco (Biancofiore-CDU) - Ministro per le politiche comunitarie
Nato il 06-06-48. Docente universitario a Teramo, filosofo oscurantista e antiabortista, allievo prediletto del reazionario Augusto Del Noce nonché ex ideologo del movimento reazionario e filoDC "Comunione e Liberazione''. Interlocutore privilegiato del papa nero Wojtyla, è prorettore dell'Accademia Internazionale del principato del Liechtenstein. Dalla DC-PPI è passato al CDU, di cui è segretario dal '95. Nel '98 fondò l'Udeur con Mastella per sostenere il governo D'Alema, lasciandolo ben presto. Deputato dal '94 (cfr. Il Bolscevico 31/97).

Tremonti Giulio (Forza Italia) - Ministro dell'economia e finanze
Nato il 18-08-47. Avvocato miliardario, docente di Diritto Tributario all'università di Pavia, è consulente di importanti società multinazionali. Anche per lui c'è un evidente "conflitto di interesse''. Per molti anni tra i "compagni di strada del PSI'' di Craxi, venne candidato nelle liste del Garofano alle politiche del 1987 in quanto vicino a De Michelis. Tra il 1979 e il 1990 è stato uno stretto collaboratore e consigliere degli ex ministri delle Finanze Franco Reviglio e Rino Formica (il trotzkista), entrambi del PSI. Per un breve periodo, durante tangentopoli, ha fatto parte di AD. Ricopre la carica di vicepresidente dell'Aspen Institute, potente consorteria internazionale di tipo massonico. Deputato dal '94, venne eletto per il Patto Segni, poi "tradito'' per votare la fiducia al 1° governo Berlusconi nel quale fu ministro delle Finanze (cfr. Il Bolscevico 20/94 e 31/97).

Marzano Antonio (Forza Italia) - Ministro delle attività produttive
Nato il 18-02-35. Figlio di Carlo, ragioniere generale dello Stato negli anni Sessanta. Docente universitario. Già membro dei Cda della Banca di Roma, del Banco di Sicilia e dell'Agip nucleare, nonché di altre istituzioni finanziarie ed economiche. Responsabile del settore economico di Forza Italia dal '94. Nel 1995 rifiutò il ministero dei Trasporti offertogli da Dini. Deputato dal '96 (cfr. Il Bolscevico 31/97).

Maroni Roberto Ernesto (Lega Nord) - Ministro del lavoro, salute e politiche sociali
Nato il 15-03-55. Avvocato, fu membro dell'ufficio legale del Banco Ambrosiano guidato da Calvi, poi manager legale della multinazionale Usa "Avon'' cosmetici. Ex sessantottino "moderato'', ex DP. Nel 1979 conosce Bossi e ne rimane "folgorato'' fondando con lui il movimento secessionista "padano''. Ex consigliere comunale a Varese, aiutò la formazione di una giunta comunale leghista che godeva dell'appoggio pidiessino. Per parlare di secessione e federalismo, si incontrò più volte con Claudio Petruccioli, membro della direzione nazionale del PDS, il quale gli avrebbe offerto posti nel Tg3 allora targato Botteghe Oscure. Deputato dal '92, fu capogruppo dal '93 al marzo '94. Nel '96 creò le "Guardie nazionali padane''. Vice presidente del Consiglio e ministro degli Interni nel 1° governo Berlusconi, per l'attuale esecutivo pareva destinato alla Giustizia, incarico poi sfumato (cfr. Il Bolscevico 20/94 e 31/97).

Moratti Brichetto Letizia ("tecnico'') - Ministro dell'istruzione, università e ricerca scientifica
Nata il 26-11-1949. Figlia di assicuratori "celebri'' perché primi broker italiani nel 1873, è soprannominata "Lady di ferro'' e additata a modello per le donne manager e le carrieriste. Si è sposata con Gianmarco Moratti, rampollo della famiglia di petrolieri milanesi. Nel '74 era presidente dell'Associazione italiana brokers, poi diresse varie società con il gruppo inglese Nikols e con il gruppo Sedgwick. Nel '90 è nel Consiglio di amministrazione della Banca commerciale italiana. Dal 13 luglio 94 all'aprile '96 fu presidente della Rai, guidata con piglio ducesco e criteri aziendalistici. Sostenitrice della comunità di regime per tossicodipendenti di S. Patrignano, è stata intima del fascistoide Vincenzo Muccioli nonché ambasciatrice Onu per la "lotta alla droga e al crimine''. Ha guidato la "Golden egg'' ("uova d'oro''), società finanziaria e la Suntek Capital per investimenti nella "new economy''. Negli ultimi anni è stata rappresentante in Italia del magnate australiano delle telecomunicazioni Rupert Murdoch. Nel '96 venne indicata come possibile nuova leader del Polo in difficoltà. Nel '97 fu tra i papabili candidati polisti alla carica di sindaco di Milano. Estimatrice della vandeana Irene Pivetti, nel '98 si era avvicinata a Cossiga. Ha già annunciato "lacrime e sangue'' per controriformare la pubblica istruzione e renderla pienamente subalterna alla seconda repubblica.

Sirchia Gerolamo ("tecnico'') - Ministro della sanità
Nato il 14-9-33. Cattolico. Barone della medicina, ematologo considerato un luminare nel campo dei trapianti, dal 1999 era assessore ai Servizi sociali nella 1¨ giunta Albertini. Primario ospedaliero al Centro trasfusionale e immunologia presso il Policlinico di Milano dal 1973.
Nel '72 diede vita al primo organismo italiano per il reperimento e il trapianto degli organi il Nitp (Nord italian trasplant). _ stato tra l'altro membro della commissione sull'Aids. Sodale di Veronesi che lo ha indicato come la "miglior scelta possibile'' per succedergli. Ha attaccato, da destra, la controriforma della Sanità firmata Bindi-Ulivo-PRC.

Alemanno Giovanni detto Gianni (AN) - Ministro per le politiche agricole e forestali
Nato il 03-03-58. Imprenditore. Accusato d'essere stato un bombarolo fascista, finì in carcere per aver tirato una molotov contro l'ambasciata sovietica a Roma. Fu segretario nazionale del FdG e consigliere alla regione Lazio. Ex genero di Pino Rauti, l'attuale segretario del MS-Fiamma tricolore, sposò sua figlia Isabella, anch'ella fascista della Fiamma. In AN Alemanno è, assieme al governatore laziale Francesco Storace, leader della "destra sociale''. Deputato dal '94 (cfr. Il Bolscevico 31/97).

Gasparri Maurizio (AN) - Ministro delle comunicazioni
Nato il 18-07-56. Da presidente del FdG e del Fuan-destra universitaria, è stato tra i camerati preferiti da Fini. Ex condirettore del fascista "Il Secolo'' e responsabile economico di Alleanza nazionale. Deputato dal '92. Sottosegretario agli Interni nel 1° governo Berlusconi (cfr. Il Bolscevico 31/97).
La Loggia Enrico (Forza Italia) - Ministro per gli affari regionali
Nato il 25-02-47. Avvocato, docente all'università di Palermo. Ex assessore DC a Palermo, venne inquisito per omessi controlli sanitari in qualità di assessore. Senatore dal '94, era capogruppo a Palazzo Madama (cfr. Il Bolscevico 31/97).
Lunardi Pietro (Forza Italia) - Ministro per le infrastrutture e trasporti
Nato nel 1939. Docente all'università di Parma. Nell'88 consulente del governo Goria (DC) e poi di una serie di Commissioni istituzionali. è autore di molti progetti di infrastrutture che dovranno essere realizzati nei prossimi anni e perciò trattasi di eclatante caso di "conflitto di interesse'': ad esempio, dovrà decidere sui suoi stessi provvedimenti varati in qualità di fondatore e titolare della Rocksoil. Ha coordinato per la "Casa delle libertà'' la parte del programma riguardante le "grandi opere''. Si è ritrovato invischiato in un'inchiesta sugli intrecci mafia-politica-affari per aver coperto i disastri abitativi causati a Messina da una società di costruzioni che faceva capo al boss mafioso Bernardo Provenzano.

Matteoli Altero (AN) - Ministro dell'ambiente e tutela del territorio
Nato il 08-09-40. Dirigente d'azienda. Ex consigliere comunale MSI a Castelnuovo Garfagnana e a Livorno. Dirigente regionale e nazionale del MSI-AN, per le elezioni '96 era il responsabile organizzativo del partito. Deputato dall'83. Già membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla P2, definì la loggia di Gelli "non un movimento golpista, anzi. Secondo me questa loggia proteggeva il regime''. Nuclearista convinto, sostiene a spada tratta la cementificazione selvaggia, la costruzione di nuove autostrade e il progetto dell'alta velocità ferroviaria.
Nel 1° governo Berlusconi ricopriva la stessa carica attuale (cfr. Il Bolscevico 20/94 e 31/97).

Stanca Lucio ("tecnico'') - Ministro per l'innovazione tecnologica
Nato il 20-10-41. Sposato ad una imprenditrice, ha fatto l'ufficiale nel corpo dei Granatieri. Laureato alla Bocconi, ha sempre lavorato presso la IBM fino a ricoprire la carica di presidente dal '94 di IBM Europa, Medio Oriente e Africa e fino a pochi giorni fa quando ha lasciato per raggiunto limite di anzianità la poltrona numero uno della multinazionale americana colosso dell'informatica. Come Tremonti, è vicepresidente dell'Aspen Institute, potente consorteria internazionale di tipo massonico. Nel '92 entrò nel Consiglio direttivo dell'Assolombarda. Era gradito al "centro-sinistra'' che lo corteggiò a lungo.

Giovanardi Carlo (Biancofiore-CCD) - Ministro per i rapporti con il parlamento
Nato il 15-01-55. Avvocato. Iscritto alla DC dal '69. Consigliere comunale a Modena dal '75 al '90. Consigliere regionale emiliano dall'80 al '92. Deputato dal '92, vicepresidente della Camera nell'ultima legislatura (cfr. Il Bolscevico 31/97).

Pisanu Giuseppe (Forza Italia) - Ministro per l'attuazione del programma di governo
Nato il 02-01-37. Ricoprì l'incarico di dirigente della Finanziaria della regione Sardegna. Dirigente provinciale, regionale e nazionale della DC, capo della segreteria del partito dal '75 all'80 con Zaccagnini. Ha avuto stretti rapporti d'affari col faccendiere Flavio Carboni, implicato nella vicenda Calvi. Dagli anni Settanta e fino al '94 sodale di Cossiga. Amico di vecchia data di Berlusconi che ha fatto di tutto per inventargli un ministero nel nuovo esecutivo. Sottosegretario alla Difesa in due governi Fanfani. Deputato DC dal '72 al '92. Di nuovo deputato dal '94, per Forza Italia. Nell'ultima legislatura è stato capogruppo alla Camera (cfr. Il Bolscevico 31/97).

Urbani Giuliano (Forza Italia) - Ministro dei beni culturali
Nato il 09-06-37. Docente di scienza della politica alla Bocconi, è stato direttore del Centro Einaudi di Torino e del Centro politica comparata "Poleis''. Membro del consiglio direttivo dell'Ispi dall'87 al '90. Da membro del Comitato scientifico del Centro studi della Confindustria, sollecitava gli imprenditori a scendere direttamente in campo con un proprio progetto politico. Deputato dal '96, viene considerato l'ideologo ufficiale del liberismo berlusconiano ed eminenza grigia che ha tenuto a battesimo il partito di Berlusconi fin dai suoi primi passi. In precedenza fu consigliere dell'ex ministro PLI Valerio Zanone. Ministro della Funzione pubblica e degli Affari regionali nel 1° governo Berlusconi (cfr. Il Bolscevico 20/94 e 31/97)

Prestigiacomo Stefania (Forza Italia) - Ministro per le pari opportunità
Nata il 16-12-66. Imprenditrice nel settore delle materie plastiche. Rinviata a giudizio per inquinamento ambientale, la sua azienda è fallita. Presidente dell'associazione giovani imprenditori di Siracusa. Ha firmato una proposta di legge per il rientro dei Savoia in Italia. Deputata dal '94.

Tremaglia Mirko Pierantonio (AN) - Ministro per gli italiani nel mondo
Nato il 17-11-26. Avvocato. Ex "repubblichino'', non ha mai rinnegato una virgola del suo passato di giovane combattente degli antifascisti e dei partigiani e questa "coerenza'' nera gli vale la stima dichiarata di buona parte del parlamento invece che l'ostracismo e l'isolamento. Si iscrisse al MSI dal '46 e fece la carriera di dirigente, occupandosi soprattutto di politica estera per il partito di Giorgio Almirante, suo modello. è stato consigliere comunale a Bergamo. Già amicone di Di Pietro, gode del particolare affetto del numero 2 dell'Ulivo, il rinnegato Piero Fassino, e anche dell'altro diessino Luciano Violante. Deputato dal '72, nel '94 il suo nome circolò come possibile ministro del 1° governo Berlusconi. Infine, ecco il suo racconto che giustifica la reciproca simpatia con l'attuale capo dello Stato a sua volta ex ufficiale dell'esercito fascista: "Nelle prime 10 righe del suo discorso di investitura, Ciampi parlò degli italiani all'estero, tre giorni più tardi mi invitò al Quirinale, trasportò la sedia davanti alla sua scrivania e dalla cordialità passammo alla convergenza assoluta. Ciampi ha fatto ritrovare l'orgoglio dell'italianità, il culto della Patria. Quando lo dicevamo noi, erano fatti retorici e io sono contento ancora di più'' (cfr. Il Bolscevico 31/97).

Baldassarri Mario (AN) - Viceministro all'economia e finanze
Nato il 10-11-1946. Ex docente a Torino, alla Cattolica di Milano, a Bologna e a "La Sapienza'' di Roma. Dall'82 all'88 nel Consiglio di amministrazione dell'Eni. Dall'84 all'88 consigliere economico dell'Efim, quindi consigliere economico di vari ministri, della presidenza del Consiglio e della Confindustria. Attualmente direttore responsabile della Rivista di politica economica edita dal Sipi della Confindustria e di altre riviste economiche nazionali e internazionali. Il 17-6-1998 egli venne ascoltato dalla Commissione parlamentare sulle stragi in quanto fu tra i partecipanti alla "famosa'' riunione nella casa di campagna dell'ex ministro Alberto Clò che si svolse il 2 aprile 1978, nel pieno del rapimento del presidente DC Aldo Moro e a cui era presente l'ex premier e oggi capo Ue Romano Prodi. Una riunione che ha gettato nuovi misteri sul "caso Moro'' (cfr. Il Bolscevico n. 28/98).

Martinat Ugo (AN) - Viceministro alle infrastrutture e trasporti
Nato il 28-04-42. Geometra, agente immobiliare. Fu segretario locale del Fronte della gioventù e dirigente nazionale dell'MSI-AN. Già consigliere comunale a Torino. Deputato dal 1979 (cfr.Il Bolscevico 31/97).

Micciché Gianfranco (Forza Italia) - Viceministro all'economia e finanze
Nato il 01-04-54. Figlio di un alto funzionario del Banco di Sicilia. Origini politiche sessantottine con "Lotta continua'', in seguito si mise col PSI. Manager di Publitalia e coordinatore di Forza Italia in Sicilia dal '94. Quattro anni fa sfidò, perdendo, Leoluca Orlando per la poltrona di sindaco di Palermo. Si deve a Micciché la strategia elettorale che ha portato al clamoroso "cappotto'' siciliano alle politiche del 13 maggio scorso: 61 parlamentari a 0 conquistati dal "centro-destra''. Finì sotto inchiesta a Palermo per il caso Dell'Utri. Deputato dal '96, nel governo in carica ha ottenuto la delega allo sviluppo economico, cioè alla gestione degli ingenti flussi di denaro garantiti dai fondi della "Agenda 2000'', solo per la Sicilia si parla di 18mila miliardi. Sottosegretario ai Trasporti nel 1° governo Berlusconi (cfr. Il Bolscevico 31/97).

Possa Guido (Forza Italia) - Viceministro all'istruzione, università e ricerca scientifica
Nato il 15-01-37. Ingegnere, insegnava al Politecnico di Milano il controllo dei reattori nucleari. Già dirigente Fininvest. Responsabile del centro nazionale Club Forza Italia. Deputato dal '96.

Tassone Mario (Biancofiore-CDU) - Viceministro alle infrastrutture e trasporti
Nato il 08-08-43. Avvocato. Deputato DC dalla VII alla X legislatura. Sottosegretario nei governi Craxi e con Fanfani V e VI. Deputato dal '96

Urso Adolfo (AN) - Viceministro alle attività produttive
Nato l'11-07-57. L'omonimo di Hitler, è stato caporedattore del fascista "Italia settimanale'' vicedirettore del destro quotidiano napoletano "Il Roma'' e caposervizio del missino "Secolo d'Italia''. Fu coordinatore del comitato promotore di Alleanza nazionale. Deputato dal '94.