Nepal
Successo dello sciopero proclamato dal partito comunista maoista
Ultimatum: un mese per fare un governo di unità nazionale

Dal 7 al 10 gennaio migliaia di dimostranti sono sfilati nella capitale Kathmandu e in altre città del Nepal per la manifestazioni promosse dal Partito comunista maoista del Nepal contro l'interferenza del governo indiano nella politica nazionale. Le mobilitazioni di gennaio sono la prosecuzione delle iniziative di lotta che avevano toccato il culmine nei tre giorni di sciopero generale, dal 20 al 22 dicembre scorsi, che avevano paralizzato il paese.
Il leader del partito e ex primo ministro, Pushpa Kamal Dahal (alias Prachanda) al termine dei tre giorni di sciopero aveva lanciato al governo un ultimatum: un mese di tempo per costituire un governo di unità nazionale altrimenti avrebbe dovuto far fronte a un'agitazione a tempo indefinito.
Il braccio di ferro che oppone il maggiore partito del paese, il partito di Prachanda, al governo di coalizione formato dal Congresso nepalese e dal Partito comunista (Uml) è iniziato nel maggio scorso quando l'allora premier Prachanda si era dimesso dopo aver tentato di rimuovere il capo delle forze armate nepalesi, generale Katuwal che si opponeva a integrare nell'esercito le forze dell'esercito di liberazione popolare, le formazioni militari del Partito comunista maoista, come prvisto dagli accordi di pace del 2006. In seguito agli accordi il parlamento aveva varato una costituzione ad interim e nel 2007 proclamato lo stato "federale, democratico e repubblicano" al posto della vecchia monarchia. Nel 2008 alle prime elezioni, il Partito comunista maoista aveva conquistato la maggioranza dei voti e Pushpa Kamal Dahal era stato incaricato dal presidente della repubblica di guidare un governo di coalizione. Carica da cui si dimetteva per protesta dopo che il decreto che pensionava il generale era stato annullato dal presidente della repubblica, appoggiato dalle altre forze politiche.
I tre giorni di sciopero generale di dicembre hanno seguito una serie di agitazioni e scioperi che si sono svolti con successo. Una prova di forza riuscita che ha come bersaglio il governo. Prachanda ha chiesto un dibattito parlamentare che apra la strada a un governo di unità nazionale guidato dalla prima forza politica. Altrimenti, ha detto alla manifestazione del 22 a Kathmandu, "creeremo un uragano di proteste popolari che spazzerà via il governo".

13 gennaio 2010