Nemmeno le Nazioni Unite possono violare l'indipendenza e la sovranità nazionali
NO AI CASCHI BLU DELL'ONU IN IRAQ
In risposta alla dichiarazione di guerra all'Iraq pronunciata da Bush il francese Chirac, il tedesco Schroeder e il russo Putin hanno firmato il 10 febbraio 2003 una dichiarazione comune nella quale chiedono un prolungamento della missione e un rafforzamento dei mezzi a disposizione degli ispettori Onu. La dichiarazione si chiude però con l'affermazione "c'è ancora una alternativa alla guerra, ne siamo certi. L'uso della forza non potrà che costituire l'ultima possibilità". Un'ultima possibilità che quindi non viene esclusa. I tre paesi non vogliono essere tagliati fuori dalla gestione del dopoguerra in Iraq e consegnarla nelle mani dell'incontrastata leadership americana. Un altro segnale lanciato a Washington da Parigi e Berlino è il veto posto dai due paesi, assieme al Belgio, in sede Nato per garantire la difesa della Turchia da eventuali contrattacchi iracheni durante l'aggressione imperialista in base agli articoli del Trattato Nato sulla mutua difesa; la motivazione è stata che l'accordo era un passo verso la guerra quando ancora non è stata decisa. Nessuno ha obiettato che l'Iraq aggredito avrebbe avuto tutto il diritto di difendersi.
Altro segnale contro le pretese di leadership imperialista degli Usa era stato il piano segreto discusso tra Parigi e Berlino e annunciato l'8 febbraio dai quotidiani tedeschi sulla proposta di schierare nei punti strategici dell'Iraq migliaia di caschi blu dell'Onu per vigilare sul lavoro degli ispettori, dichiarare tutto l'Iraq zona vietata al sorvolo fuorché ai ricognitori assegnati alla forza di pace tra cui i Mirage e di trasformare l'Iraq in un protettorato delle Nazioni Unite, cui sarebbe stato affidato il controllo sulle importazioni di armi e le esportazioni di petrolio. Un controllo affidato non solo all'imperialismo americano ma a tutte le potenze imperialiste sotto il cappello dell'Onu.
Il piano, denominato significativamente "Mirage" dal nome del bombardiere francese, aveva sollevato le ire di Washington. E mentre portavoce di Schroeder ne confermavano l'esistenza, da Parigi se ne riduceva l'importanza definendolo un insieme di riflessioni. Un altro soggetto interessato al progetto poteva essere Putin che però a Berlino discuteva con Schroeder della dichiarazione comune poi sottoscritta. E la vicenda sembra chiusa qui. Resta però il fatto che l'ipotesi del protettorato Onu sull'Iraq potrebbe tornare fuori in altre forme e momenti ed è una ipotesi da respingere non solo perché partorita in funzione delle ambizioni imperialiste di Francia e Germania; che la guerra e il controllo imperialista sull'Iraq abbiano o no il cappello dell'Onu sono da rigettare. Il progetto "Mirage" propone comunque una inaccettabile sospensione della sovranità statale irachena; nemmeno l'organizzazione imperialista delle Nazioni Unite, da protagonista attiva o da "organismo irrilevante" secondo la definizione americana se non ne assecondasse pienamente i voleri, può violare l'indipendenza e la sovranità nazionali di un paese.