La palma spetta a "la Repubblica'', megafono del "centro-sinistra''
L'ODIO DEI PADRONI CONTRO STALIN

La lingua batte dove il dente duole. Sono passati 49 anni dalla sua morte e ancora oggi i padroni considerano Stalin il loro nemico principale. La palma dell'antistalinismo, quindi dell'anticomunismo, spetta a "la Repubblica'' di De Benedetti, Caracciolo, Scalfari e Ezio Mauro. Lo dimostra la foto della pagina che qui riportiamo scritta dal ben noto rinnegato Massimo L. Salvadori, già del PCI e poi del PSI.
Non è quindi un caso che "la Repubblica'' sia stata fondata da un ex fascista, ex monarchico, ex PSI come Eugenio Scalfari e che abbia tra le sue firme più "autorevoli'' rinnegati e traditori come Mario Pirani, Federico Rampini, Curzio Maltese e il suddetto Salvadori.
Se i padroni, sia pure di "sinistra'', e i loro pennivendoli odiano tanto Stalin, come fanno a nutrire lo stesso odio Bertinotti, Cossutta, Grassi e Ferrando? La risposta è inevitabile. Tali i padroni tali i loro servi.

BERTINOTTI: "PER VOLARE DOBBIAMO LIBERARCI DALLO STALINISMO''
La voce del padrone, Berlusconi, e del servo, Bertinotti, è la stessa: Stalin è un criminale. Il neoduce lo dice a ogni pie' sospinto e da sempre nei comizi e nei mass media. Il capofila dei trotzkisti di destra non è da meno, ultimamente, e sempre più spesso, per attaccare Stalin e il comunismo si serve del quotidiano di Berlusconi. Al quale fogliaccio il 18 marzo ha dichiarato che "occorre ripensare il comunismo come ipotesi di liberazione dichiarandolo incompatibile con la barbarie dello stalinismo... Lo stalinismo è come piombo nelle nostre ali, e per volare dobbiamo liberarcene''.
Ben compiaciuto "Il Giornale'' ha pubblicata l'intervista rilasciata a Laura Cesaretti a lettere cubitali su sei colonne, e con un vistoso richiamo con tanto di foto di Bertinotti in prima pagina.
Intanto costui ha aperto all'Ulivo per fare delle liste unitarie alle prossime elezioni amministrative del 26 maggio. Da buon servo di due padroni: di destra e di "sinistra''.

20 marzo 2002