Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu impone alla Siria di distruggere le armi chimiche
La Risoluzione richiama il Capitolo VII della Carta dell'Onu, che prevede l'intervento armato

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all'unanimità lo scorso 27 settembre la risoluzione numero 2118 che prevede la messa in sicurezza e la distruzione degli arsenali chimici siriani "entro la prima metà del 2014". Come era stato indicato nel compromesso raggiunto il 12 settembre a Ginevra tra il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che tra l'altro aveva stoppato, non certo eliminato, le fregole interventiste di Obama.
La risoluzione condanna qualsiasi uso di armi chimiche in Siria e in particolare l'attacco del 21 agosto scorso nei sobborghi della capitale Damasco, anche se non dice chi le ha usate. Definisce un programma per la distruzione delle armi chimiche siriane e rimanda a regolari verifiche dell'attuazione del dispositivo ogni 30 giorni.
La parte pratica della risoluzione era stata messa a punto nei giorni precedenti nella riunione dell'Aja del comitato esecutivo dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac). La parte più importante contenuta nel documento riguarda il fatto che le ispezioni dei tecnici dell'Opac potranno essere illimitate, potranno interessare non solo i siti indicati nella lista consegnata da Damasco ma anche "qualsiasi altra struttura identificata da uno Stato membro dell'Opac" dando mano libera ai servizi segreti dei paesi imperialisti per chiedere e ottenere controlli in ogni angolo del paese.
Il regime di Damasco ha già ottemperato alla prima richiesta, la consegna della lista delle armi chimiche in suo possesso. Cui seguirà la lista della locazione di ogni arma, con tanto di coordinate geografiche di ogni "deposito, struttura di produzione, comprese le strutture di caricamento e i centri di ricerca e sviluppo". Il documento dell'Opac ripreso nella risoluzione Onu prevede che entro il primo novembre siano distrutti i centri di produzione dei componenti, che la verifica dei siti indicati da Damasco sia completata "entro 30 giorni da oggi", ossia entro il 27 ottobre.
Il segretario generale dell'Onu Ban ki-Moon ha parlato di "voto storico" annunciando l'arrivo in Siria degli ispettori dell'Opac entro l'1 di ottobre e ha auspicato una soluzione negoziale del conflitto a partire dallo svolgimento della conferenza internazionale a Ginevra, la cosiddetta Ginevra 2, "intorno a metà novembre".
Il segretario di Stato americano John Kerry ha commentato che "questa sera, per la prima volta, abbiamo dichiarato con una sola voce che l'uso delle armi chimiche è una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale, in ogni caso, tempo e luogo queste armi vengano utilizzate" e ha sottolineato che la risoluzione è "giuridicamente vincolante" quindi la Siria non può rifiutare l'accesso degli ispettori né impedire l'ispezione di alcun sito nel paese, altrimenti ci saranno "conseguenze". In sintonia col ministro degli Esteri russo Serghey Lavrov che ha rilanciato sulla conferenza di Ginevra: "ora ci aspettiamo che le parti prendano parte alla conferenza Ginevra 2 senza precondizioni". E dopo aver sottolineato che "la responsabilità per l'attuazione della risoluzione non è solo del governo ma anche dell'opposizione", alludendo alla possibilità che le armi chimiche le abbiano usate gruppi armati dell'opposizione, e ha aggiunto che "se il documento verrà violato verranno adottate misure di cui al Capitolo VII".
La risoluzione Onu, al paragrafo 21, afferma che in caso di non rispetto delle misure previste il Consiglio di sicurezza deciderà sull'adozione di misure in base al capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, capitolo che prevede in tale ipotesi l'uso della forza. L'interpretazione prevalente afferma che non si tratta di un passaggio automatico e che ci vorrà una nuova risoluzione per l'intervento cui finora Russia e Cina si sono opposte ma nulla toglie al fatto che intanto il richiamo potevano non scriverlo e invece è stato inserito lì, nero su bianco, in calce alla risoluzione. Pronto per l'uso.

2 ottobre 2013