L'Onu vara un'inchiesta internazionale sul blitz di Israele alla flottiglia dei pacifisti
Italia, USA e Olanda votano contro

Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, che ha sede a Ginevra, ha deciso il 2 giugno di avviare un'inchiesta internazionale sull'assalto israeliano contro la flottiglia dei pacifisti. La larga maggioranza dei paesi che a rotazione fanno parte dell'organismo dell'Onu ha votato a favore della risoluzione che ha raccolto 32 voti, 3 i contrari, 9 gli astenuti.
I voti contrari sono venuti da Italia, Usa e Olanda; fra gli astenuti Francia, Gran Bretagna, Belgio, Ungheria e Slovacchia.
La risoluzione era stata preparata da Pakistan, a nome dell'organizzazione della conferenza islamica (Oci), Sudan, in rappresentanza del gruppo arabo e dal rappresentante palestinese delegato dell'Anp senza potere di voto in Consiglio.
Il documento approvato "condanna nei più forti termini possibili l'oltraggioso attacco delle forze israeliane contro la flottiglia umanitaria" e "deplora profondamente la perdita di vite di civili innocenti, esprimendo le condoglianze e la vicinanza più profonda alle vittime e alle famiglie". Chiede a Israele, definito "potenza occupante", di assicurare la distribuzione di assistenza umanitaria, compreso cibo, benzina e materiale medico a "Gaza occupata". Prevede la costituzione di una commissione di inchiesta che sarà designata dal presidente del Consiglio dei diritti umani.
Nel dibattito era intervenuto il rappresentante palestinese dell'Anp che aveva sottolineato che "l'impunità non può essere accettata per questo crimine atroce" e che Israele "deve smettere di considerarsi al di sopra della legge e di usare scuse che nessuno più accetta o crede".
Il rappresentante sionista aveva replicato che Gaza è "controllata dal gruppo terrorista di Hamas", così Tel Aviv definisce il governo legittimamente eletto del premier Ismail Hanyeh, perciò il suo governo ha imposto il blocco a Gaza, compreso il blocco marino che a suo dire sarebbe "permesso dalla legge internazionale". Quella della pirateria.
Di fronte all'arroganza dei sionisti imperialisti, responsabili dell'assalto in acque internazionali della flottiglia pacifista e dell'uccisione di 19 persone, spicca ancora di più la vergognosa copertura fornita dagli Usa di Obama e dal governo Berlusconi. La rappresentante americana in Consiglio, Eileen Chamberlain Donahoe, ha avuto la faccia tosta di sostenere che "la risoluzione proposta è precipitosa, perché sui fatti non è ancora stata fatta piena luce, e il documento rischia di politicizzare la situazione".
Il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, ha spiegato che il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini è stato uno dei primi a chiedere che vi fosse un'inchiesta credibile e democratica per accertare i fatti. In sintonia con la dichiarazione dell'1 giugno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nella quale si chiedeva un'inchiesta "rapida, imparziale, credibile e trasparente"; il che "non significa necessariamente internazionale". Anzi Israele sarebbe "perfettamente in grado di condurre un'inchiesta credibile e indipendente", perciò l'Italia ha votato contro la risoluzione di Ginevra. Come dire che sarebbe legittimo che l'inchiesta e il processo siano condotti dal colpevole.
Obama e Berlusconi si arrampicano sugli specchi e pur di difendere l'indifendibile aggressione del regime sionista si ritrovano isolati dalla larga condanna internazionale.

9 giugno 2010