Da parte di un operaio mugellano simpatizzante del PMLI
Una testimonianza diretta della manovra imbastita dalla destra Fiom e dall'anarchico Casarini contro il PMLI

Durante la lunga attesa della partenza dello spezzone del PMLI ho subito notato la presenza dei "soliti noti", nella fattispecie gli appartenenti ai centri sociali del nord-est. Presenza che si esplicitava con il solito rumore assordante della musica sparata dalle casse poste sopra il solito camion. Alla musica si alternavano slogan e parole d'ordine: una su tutte mi ha colpito "questa è la manifestazione di tutti". Oltre alla musica assordante vi era in "sottofondo" il solito odore di spinelli ed il passaggio di mano in mano di bottiglie di vino e di birra.
Ad un certo momento sono arrivati tre ragazzi, uno dei quali con una bandiera rossa con falce e martello, che ha cominciato a farneticare dicendo tra l'altro "questa è la bandiera dei marxisti, c'è il tale gruppo trotzkista che ci ha scacciati. Possiamo stare con voi?". Si rivolgevano in particolar modo ad un compagno di Civitavecchia del PMLI (essendo un po' lontano non ho capito cosa gli rispondeva). Poi hanno estratto una bottiglia di vino ed il solito ragazzo ha detto: "se avete un cavatappi ce la beviamo insieme". Gli altri due compari ridevano ed ammiccavano con fare provocatorio, al che il compagno di Civitavecchia ha fatto capire loro che non era aria e se ne sono andati.
Dietro a noi c'era il gruppo di Emergency che stava cominciando ad essere pressato dal gruppo dei centri sociali del nord-est, tanto che intelligentemente lo spezzone di Emergency ha pensato bene di allontanarsi per non accettare provocazioni.
Nel mentre ho notato un componente del servizio d'ordine della Fiom che pareva invasato nei nostri confronti e che ci impediva di partire (il perché non sono riuscito a capirlo). Dopo un lungo parlamentare con i compagni dirigenti del PMLI, l'invasato è sembrato calmarsi, ma intanto avevamo alle spalle i soliti noti. A quel punto è partito un uomo di una certa età (che poi ho scoperto essere quello stupido di Casarini) che ha cominciato a provocare la testa del nostro spezzone. In contemporanea siamo stati quasi accerchiati e spintonati lievemente dalla testa dello spezzone dei "casariniani". All'interno dello spezzone del PMLI era un viavai di questi noti che provocavano (mi ha colpito in particolar modo una giovane biondina strafatta che faceva da kapò). Nel mentre da dietro ci veniva urlato in continuazione: "marxisti partite, marxisti andate avanti, avanti vogliamo partire!".
Ma la scena più vergognosa è stata quella di quando nella tensione generale è scoppiato un parapiglia presto sedato dall'intelligenza e dalla fermezza dei compagni del PMLI, che hanno costretto il fascista Casarini ad abbassare la cresta.
Meno male che dopo tutta questa sequenza di provocazioni fasciste la lungimiranza dei dirigenti e dei compagni del PMLI ci ha permesso di allontanarci da quella cagnara infame e finalmente abbiamo potuto cominciare a fare la nostra parte nel corteo.
Anche se durante il tragitto ho notato alcuni ragazzi e ragazze che passando all'interno del nostro spezzone continuavano a provocare. Sarà un caso ma anche questi erano strafatti di alcol e droghe.
Cari compagni, non posso negare che ancora oggi, lunedì 18 ottobre ho ancora in corpo tanta rabbia per quello che è successo e per quello che ci hanno fatto. È due giorni che ci penso ma piano piano riuscirò ad elaborare il tutto e a guardare avanti.
Anche perché è stata per me una gioia partecipare con il PMLI a questa grande manifestazione sindacale. Per chi, come me, viene da un'esperienza quindicennale nel partito falso comunista del PRC che all'epoca del social forum osannava ed accoglieva come esempio il fascista Casarini (ed è un po' da lì che ho cominciato a schifarmi di quel tipo di politica), è importante aver conosciuto delle compagne e dei compagni come voi che mi hanno indicato la giusta via.
Certo, con tutte le manifestazioni sindacali e di partito alle quali ho partecipato non mi ero mai ritrovato in una situazione come quella di sabato. Per questo mi sento di criticare e condannare anche chi ha certamente manovrato all'interno della Fiom e della Cgil per metterci in difficoltà.
Ammiro i compagni che hanno saputo difendere con fermezza l'autonomia e la presenza del PMLI all'interno del corteo.
Quello che è successo è la riprova che siamo nel giusto e che per questo siamo temuti.
Oggi sono ancora più convinto della scelta che ho fatto.

20 ottobre 2010