Varato dal Consiglio dei ministri
Rom, immigrati e "prostituzione di strada" nel mirino del "pacchetto sicurezza"
Magistratura Democratica: "Sono norme discriminatorie e xenofobe"

In piena sbornia neofascista, il governo del neoduce Berlusconi approva l'ennesimo pacchetto sicurezza con un doppio provvedimento: un disegno di legge di stampo razzista e xenofobo che introduce severe misure per colpire rom, immigrati e "prostituzione di strada" e un decreto-legge sulla repressione della violenza negli stadi, in linea con la discriminatoria tessera del tifoso. Non è bastato il doppio intervento della Corte costituzionale che, a inizio luglio, ha espresso non pochi dubbi sul reato di immigrazione clandestina, letteralmente fulminando l'aggravante della clandestinità, vecchio cavallo reazionario della Lega razzista, xenofoba e neofascista, dichiarandola incostituzionale.
L'esecutivo nero insiste sulla linea repressiva con l'introduzione dell'espulsione per gli stranieri comunitari non in regola, la cosiddetta misura di prevenzione del "foglio di via" per chi esercita la prostituzione per strada violando le disposizioni dei sindaci, la nuova schedatura mascherata dalla presunta "innovazione" della carta d'identità elettronica fin dalla nascita, un giro di vite durissimo contro "gli ultras violenti", ma in realtà un vero e proprio attacco a chi, semplicemente, è tifoso della propria squadra, con l'introduzione delle riprese video collocate negli stadi e la punizione dei sospetti o colpevoli tramite la cosiddetta "flagranza differita". Dietro la parola d'ordine di "sicurezza urbana e ordine pubblico", la melma normativa che si accinge a far ingresso nella vita quotidiana è salutata con estrema gioia dal ministro dell'Interno, il fascio-leghista Maroni: "il collegamento con le forze di polizia dovrebbe dare attuazione a quelle ordinanze del sindaco, attraverso l'intervento del prefetto". E ancora: "avendo constatato che il reato di prostituzione che avevamo introdotto alcuni mesi fa non ha fatto progresso in Parlamento, abbiamo deciso di riprendere quella norma e inserirla nel pacchetto".
Particolarmente dibattuta la parte del decreto che prevede l'espulsione di un immigrato che, pur residente stabile non abbia requisiti minimi (un lavoro e una casa soprattutto): "se questi requisiti non ci sono noi - afferma Maroni - prima invitiamo l'immigrato ad allontanarsi dall'Italia, dopo scatta l'espulsione per motivi di ordine pubblico". Un "allontanamento coattivo" che colpisce i poveri e mira alla "cacciata dei rom", come il fogliaccio neofascista della famiglia Berlusconi "Il Giornale", attraverso la penna livorosa di Emanuela Fontana, ha spianato in tutta pagina in un articolo il 15 novembre scorso.
Tutto ciò in barba alle direttive stesse dell'Unione europea che potrebbe bloccare il provvedimento; ma il ministro agli ordini del neoduce afferma con sfrontatezza: "abbiamo mandato preventivamente la norma a Bruxelles per sapere se è d'accordo e comunque l'Europa non ha mai censurato le nostre politiche sull'immigrazione".
Durissima Magistratura Democratica: "il ddl varato dal Consiglio dei ministri sull'espulsione dei cittadini comunitari stravolge lo spirito della direttiva della Ue 38 del 2004. Le proposte di Maroni si connotano ancora una volta per l'impronta discriminatoria e xenofoba". L'associazione dei giudici rincara la dose contro il pacchetto di sicurezza precisando, attraverso Rita Sanlorenzo, segretario di MD, che "la norma comunitaria non prevede affatto il potere di espulsione automatica del cittadino comunitario che si trova da oltre 90 giorni in uno Stato membro, senza lavoro e non in condizioni di reddito di autosufficienza: è indice anche dell'estraneità del governo italiano ad uno dei principi fondanti dell'Unione, quello del divieto di ogni discriminazione".
Mentre il decreto-legge riguarderà solo gli interventi sugli stadi, sui beni confiscati alla mafia e l'introduzione del wi-fi diffuso, il disegno di legge neofascista, xenofobo e razzista su prostituzione, rom e immigrati dovrà attendere il vaglio dell'Ue, ma fin da ora va respinto fermamente con la piazza e non come fa la "sinistra" borghese che, come al solito, si riduce alla solita opposizione di carta, inconcludente e che fa il gioco del governo del neoduce Berlusconi.

17 novembre 2010