La parentopoli di Bertolaso
Assunti parenti, amici e figli dei potenti per chiamata diretta e senza concorso
Alla protezione civile regnano malaffare, nepotismo e clientelismo

Da quando Prodi lo piazzò nel 1996 per la prima volta alla guida della Protezione Civile, Guido Bertolaso, che nel corso dell'ultimo decennio è stato riconfermato e sostenuto da tutti i successivi governi sia di "centro-destra" che di "centro-sinistra", ha trasformato la Protezione Civile in un feudo del malaffare, sottratto a ogni forma di controllo pubblico, dove la corruzione, il malcostume, il nepotismo e lo spreco di denaro pubblico la fanno da padrone, come dimostrano le inchieste che lo hanno coinvolto a partire dalla "Missione Arcobaleno" fino alla "cricca degli appalti" su cui indagano le procure di Firenze, Roma e Perugia e in cui Bertolaso è indagato con l'accusa di concorso in corruzione per aver elargito appalti in cambio di tangenti e prestazioni sessuali insieme alla sua "cricca di banditi".
A parte le calamità naturali, terremoti, alluvioni, frane e smottamenti, il pupillo del neoduce Berlusconi ha trasformato in un grande affare anche tutte quelle situazioni che con l'emergenza hanno poco a che vedere.
Fra gare ciclistiche, regate, mondiali di nuoto, beatificazioni, visite pastorali, convegni eucaristici, vertici politici e militari, lo smaltimento dei rifiuti sotto il Vesuvio, l'assedio di gondole e vaporetti a Venezia, il traffico di una mezza dozzina di città, "l'eccezionale afflusso turistico" nelle isole Eolie e i pellegrinaggi, sono ben 628 le ordinanze straordinarie che dal 2001 a oggi hanno permesso al dipartimento di Protezione civile della presidenza del consiglio di sperperare oltre 10 miliardi di euro.

Un fiume di denaro pubblico
Un fiume di denaro pubblico rubato al popolo e finito in gran parte nelle tasche delle ditte appaltatrici facenti capo a amici e famigliari con assegnazioni a trattativa privata e senza alcun controllo o verifica della Corte dei Conti o, come è accaduto in Abruzzo, semplicemente "sulla base di criteri di scelta di carattere fiduciario". Ma anche nelle tasche dei cosiddetti "soggetti attuatori": commissari, delegati ordinari e straordinari, tutti legittimati dalla decretazione d'urgenza a riscuotere compensi "aggiuntivi" milionari spesso anche sotto forma di "gettone di presenza" che va da un minimo del 3,75% fino al 50% del "trattamento economico complessivo in godimento".
"Emergenze" che, come ad esempio nel caso dell'ordinanza per i campionati di ciclismo di Varese, ha fruttato ai funzionari della Protezione civile il 30% in più dello stipendio.
Tra i casi più eclatanti: le visite pastorali del Papa dichiarate un "grande evento" e costate alla collettività 800 mila euro nel 2008; i mondiali di ciclismo di Varese (71 milioni) e quelli di nuoto di Roma (60 milioni); il congresso eucaristico di Bari del 2005 (3 milioni) e quello prossimo di Ancona che si terrà entro il 2011 e che per ora è costato 200 mila euro; le Olimpiadi di Torino e i vertici internazionali come il Nato-Russia del 2002 a Pratica di Mare (5 milioni solo di telecomunicazioni). E ancora: il semestre italiano di presidenza europea, la firma della Carta di Roma, il doppio G8 Maddalena-L'Aquila; - quello della "cricca" costato 500 milioni - la Louis Vuitton trophy.
Senza dimenticare il grande "evento calamitoso" dell'influenza suina per cui sono stati acquistati e mai utilizzati 24 milioni di vaccini dalla casa farmaceutica Novartis.
Ma nessuno è in grado di sapere esattamente quanto ci siano costati fino ad oggi Berlusconi-Bertolaso e la Protezione Civile anche perché nelle ordinanze, come ad esempio quelle inerenti il terremoto in Abruzzo, spesso non è determinato alcun limite di cassa.
Tra i "partner" più fedeli c'è Finmeccanica. Specializzata nel settore militare ma alla quale è affidata l'infrastruttura informatica (appalto secretato). Sono targati Selex (società di Finmeccanica) anche i 20 nuovi meteo-radar acquistati nel 2007 per 20 milioni (2,8 milioni a pezzo). Per mantenere la flotta aerea delle emergenze e dei grandi eventi, composta dai 19 Canadair CL 415, i due aerei Piaggio C 180, i tre elicotteri Agusta e i 6 elicotteri Erickson S63 in appalto, nel corso del 2008 ci sono voluti 158 milioni. Per la sola gestione dei Canadair 43 milioni di euro sono andati alla Sorem.
Poi c'è l'Ingv (istituto nazionale geofisica e vulcanologia) di Enzo Boschi. L'ultimo assegno staccato è di 63 milioni, convenzione del 2004. della lunga lista fa parte anche Legambiente, "protagonista nell'organizzazione di grandi eventi", che nel 2006 ha incassato 694 mila euro.

Alle dirette dipendenze del presidente del Consiglio
Grazie a Berlusconi, che per decreto, il 7 dicembre 2001 ne ha fatto un dipartimento della presidenza del Consiglio, la Protezione civile, oltre a trasformarsi progressivamente in un grande ente appaltatore, aspira a diventare anche un grande ufficio di collocamento che, in spregio a tutte le norme che regolano le assunzioni nella Pubblica Amministrazione, elargisce favori e poltrone ai figli, nipoti, famigliari e amici di: generali, colonnelli, magistrati della Corte dei conti e della Corte costituzionale, cardinali, prefetti, direttori generali del Tesoro (gli stessi che devono controllare le spese della Protezione civile), avvocati di Stato, 007 dei servizi segreti, dirigenti e segretari generali della Presidenza del consiglio dei ministri, ex capi dei vigili del fuoco, dirigenti sindacali.
Tutti assunti per chiamata diretta, senza concorso a cominciare dal cognato ed ex socio in affari di Bertolaso, Francesco Piermarini, ingegnere in stretti rapporti con uno dei capi della "cricca dei banditi", l'imprenditore Diego Anemone - piazzato in evidente "conflitto d'interessi" nei cantieri del G8 della Maddalena.
Ma nel calderone ci puoi trovare anche il pensionato di 83 anni, Domenico Rivelli, assunto come "collaboratore per le problematiche amministrativo-contabili dell'emergenza rifiuti a Napoli"; la figlia del prefetto Anna Maria D'Ascenzo, già capo del dipartimento dei vigili del fuoco; quella del colonnello Roberto Babusci che dirigeva il centro operativo aereo della Protezione civile; la nipote dell'ex presidente della Rai Ettore Bernabei e il figlio di Mario Ferrazzano, segretario generale del sindacato della presidenza del consiglio Snaprecom. Insieme ad Agostino Miozzo, Marcello Fiori e Bernardo De Bernardinis: tutti e tre ex manager della task force di Rutelli al Giubileo, sono stati nominati dirigenti generali della Presidenza del consiglio con norme ad personam col decreto rifiuti del 2008 e ora guadagnano 170mila euro. Della combriccola dei raccomandati fanno parte anche Eugenio D'Agata, già "collaboratore dell'emergenza eventi avversi" in Calabria, assunto a 24mila euro assieme ad altri 199 con la recente legge 26 che ha trasformato il decreto 195, quello della "Protezione civile spa"; Carola Angioni, figlia del generale Franco Angioni, capo della spedizione in Libano, Marta Sica, figlia del vicesegretario generale di palazzo Chigi; la nipote del cardinale Achille Silvestrini; la figlia di Carmen Iannacone, funzionaria della Corte dei Conti addetta al controllo degli atti di Palazzo Chigi.

Clientelismo e stipendi d'oro
Sono molti i magistrati che hanno prole tra i protettori civili: almeno cinque della Corte di conti, e cioè quello che dovrebbe essere il cane da guardia del dipartimento. Due sono Rocco Colicchio e Marco Conti. Un'altra è la segretaria generale, Gabriella Palmieri. Poi c'è la Corte costituzionale. Giovanni De Siervo, figlio del vicepresidente della Corte, Ugo De Siervo, è in squadra. Si è occupato dell'esondazione del Sarno e ora segue le "relazioni con gli organismi internazionali".
Insomma c'è posto per tutti. Del resto basi pensare che fino al 2004 i dipendenti della Protezione civile erano appena 320. Oggi sono diventati 800, di cui 150 "comandati" (provenienti già da altre amministrazioni). Cinquecento assunti in cinque anni. Gli ultimi 200 Bertolaso li ha sistemati a fine febbraio mentre altri 16 dirigenti a contratto (con ordinanza) diventeranno in questi giorni dirigenti dello Stato con uno stipendio da 3 mila euro netti. Senza dimenticare gli stipendi d'oro che Bertolaso elargisce ai suoi collaboratori più stretti fra cui spiccano: Giovanni Bastianini, "consulente per informazione, immagine e divulgazione della cultura di protezione civile"; Maurizio Silvestri "attività di comunicazione visiva" e Ettore Figliolia, ex tempo consigliere giuridico, l'avvocato di Stato, già capo gabinetto di Rutelli vicepremier, e grande ispiratore delle ordinanze di Protezione Civile.
Tutto ciò nel bilancio 2009 ci è costato 2 miliardi e 72milioni sperperati sotto la voce "emolumenti accessori al personale interno e distaccato, per gettoni di presenza, stipendi e assegni per il personale assunto con contratti 'privati'". Alla faccia del milione e 300mila volontari e dei miseri 31 milioni spesi per l'attività di "previsione e prevenzione" che invece dovrebbe essere la ragione sociale principale e su cui una Protezione Civile degna di questo nome dovrebbe concentrare la quasi totalità delle risorse.

14 aprile 2010