Intervenendo alla trasmissione televisiva "ottoemezzo" de La7
PASCA DIFENDE ED ESALTA STALIN E SMASCHERA LA TROTZKISTA GAGLIARDI
Martedì 4 marzo la trasmissione televisiva "ottoemezzo" de La7 condotta da Giuliano Ferrara e Luca Sofri ha deciso di occuparsi di Stalin nel 50° anniversario della morte.
In studio erano presenti Victor Zaslavsky, un professore universitario russo, docente di sociologia alla Luiss di Roma e storico dell'Urss e Rina Gagliardi condirettore di "Liberazione", nonché dirigente del PRC. In collegamento da Firenze c'era invece il compagno Mino Pasca che appena due giorni prima a nome del CC del PMLI aveva tenuto il brillante discorso alla storica e solenne commemorazione di Stalin celebrata al Palazzo dei Congressi di Firenze.
Il filo conduttore della trasmissione, ovviamente, era quello di mettere ancora una volta sotto processo Stalin e i cosiddetti "crimini" dello stalinismo, e partire da lì per attaccare gli ideali del socialismo e del comunismo.
Un'impostazione che è stata sposata in pieno dai due ospiti in studio. A partire dall'anticomunista viscerale Zaslavsky, che vomitando una valanga di falsità e di menzogne è arrivato perfino a negare a Stalin i meriti della sconfitta del nazifascismo vaneggiando una presunta e fantomatica alleanza tra Hitler e Stalin "che avrebbe cambiato il corso della storia" per accreditare l'equazione Stalin=Hitler.
Non da meno è stata la trotzkista Gagliardi che si è presentata in studio mostrando con vanagloria l'inserto speciale con cui Liberazione sarebbe andata in edicola il giorno successivo su cui campeggiava una grande foto di Stalin con su scritto "Mai più", in evidente contrapposizione con la parola d'ordine del PMLI "Stalin per sempre". Nei suoi interventi la Gagliardi ha infatti sparato a zero contro Stalin e il socialismo sostenendo addirittura che "lo stalinismo" sarebbe "una tragedia storica da rimuovere", come da rimuovere e gettare sarebbe tutta l'esperienza della costruzione del socialismo in Urss e, dunque, il socialismo stesso.
A ristabilire la verità storica e a difendere ed esaltare Stalin e il socialismo ci ha pensato il compagno Pasca, che appena ha potuto ha contrapposto la rossa coccarda "Con Stalin per sempre" e lo speciale de "Il Bolscevico".
Con fermezza e dati storici alla mano ha smontato punto per punto la montagna di falsità vomitate da Zaslavsky, denunciando come scandalosa l'equazione Stalin=Hitler e respingendo al mittente, ossia all'imperialismo e alla reazione internazionale tutte le accuse sui presunti "crimini". Ha rintuzzato le provocazioni dei conduttori Ferrara e Sofri, rivendicando con orgoglio come Stalin sia parte integrante della storia del PMLI come lo è la III Internazionale.
E al tempo stesso ha spiegato come il PMLI guardi a Stalin, non in modo nostalgico per un passato che non c'è più ma si ispira ai suoi insegnamenti nelle battaglie odierne, come lo sono la lotta contro la guerra imperialista all'Iraq e contro il governo del neoduce Berlusconi.
Alla Gagliardi il compagno ha via via tagliato l'erba sotto i piedi, denudandone la natura trotzkista e luxemburghiana. Come quando quest'ultima ha candidamente confessato che "il comunismo diverso" che il PRC propone per il XXI secolo altro non è che la "democrazia liberale" (leggi borghese) che, a suo dire, sarebbe un "modello importante" che non avrebbe trovato nel mondo una "straordinaria applicazione". Pasca ha ricordato che proprio Lenin (a cui ella si richiamava impropriamente per contrapporlo a Stalin) contestava la democrazia borghese e dunque la rottura del PRC non era solo con Stalin ma con tutta la storia del movimento operaio a cominciare da Marx. "Che gli anticomunisti attacchino Stalin - ha poi concluso - lo sappiamo. Ma trovo scandaloso il fatto che una falsa comunista, una trotzkista come Gagliardi attacchi Stalin insieme a loro. Questo è significativo. Perché quando Liberazione scrive `mai più', vuol dire mai più socialismo, perché quello è l'unico concreto socialismo che è stato realizzato. `Mai più' vuol dire rompere con la tradizione della III Internazionale da cui voi siete fuori, perché siete con la corrente di Trotzki. Nemmeno il nome comunista potreste vantare perché Lenin usò questo nome in contrapposizione con la socialdemocrazia che aveva tradito durante la Prima guerra mondiale e si era venduta alla borghesia".
A Rina Gagliardi, ma anche agli altri presenti in studio, non è rimasto che terminare la trasmissione con la "coda tra le gambe".