Inciucio in Sicilia
Il Pd vota assieme ai fascisti di Fini la finanziaria del destro inquisito Lombardo
Il partito di Bersani ha tre membri nel governo regionale. Gli emendamenti PD non cambiano il quadro della manovra antipopolare. Intanto l'indagine su mafia e politica si allarga ad altri componenti del governo siciliano

Dal nostro corrispondente della Sicilia
Dopo interminabili discussioni su cavilli, mentre i precari manifestavano davanti Palazzo dei Normanni, sede del parlamento siciliano, è stata approvata la finanziaria regionale. La votazione si conclude, con 52 deputati a favore, 24 contrari e un astenuto, l'1 di maggio, ultimo giorno utile prima della scadenza dell'esercizio provvisorio di bilancio: superato questo termine i 90 deputati sarebbero andati a casa.
Sostenitori della finanziaria targata Lombardo (Mpa) i deputati del Pd che hanno votato fianco a fianco ai deputati finiani, a quelli dell'Mpa e di Micciché.
Lo stesso governatore, ringraziando il partito di Bersani, ha ricordato che il PD "ha espresso un voto importante e decisivo" e ha auspicato il consolidamento della coalizione, di cui fa parte anche L'alleanza per l'Italia (Api) di Rutelli.
L'inciucio sulla finanziaria segna un salto di qualità nell'alleanza tra il PD e il governo dell'imbroglione e falso meridionalista Raffaele Lombardo. L'appoggio, finora definito "esterno", nonostante tre uomini del Pd in giunta, si è trasformato in un sostegno sfacciato al progetto di Lombardo.

I principali contenuti della finanziara
"È la prima volta che la manovra regionale è una legge con l'imprimatur di una svolta e che può aprire una stagione nuova", sostiene il capogruppo regionale del Pd, Antonello Cracolici. A noi risulta, però, che la finanziaria non è divenuta meno pesante per le masse popolari dopo l'approvazione degli emendamenti "di svolta" del Pd, passati in Commissione bilancio qualche giorno prima della discussione generale. Questi ultimi, infatti, sono solo dei palliativi, in taluni casi sono delle enormi bufale.
Il tanto osannato stop alle pensioni d'oro per i dirigenti della Regione, previsto da un emendamento del partito di Bersani, stabilisce un tetto alla pensione, sì certo, ma un tetto pari a 250 mila euro lordi! Non solo, grazie ad un altro emendamento del Pd continuano gli sprechi nelle cosiddette società partecipate, i cui vertici in Sicilia sono costituiti in larga maggioranza da uomini del Pdl. Viene fissato un altro "tetto", pari a 25 mila euro (!) per i compensi degli organi di controllo di tali società e a 50 mila (!) per i compensi dei consigli d'amministrazione!
La cosiddetta stabilizzazione riguarda solo 4.500 precari. Per altri 3.200 il contratto sarà rinnovato per tre anni. Una cifra esigua considerate le altre migliaia di precari siciliani. Inoltre, una norma fissa a 15.606 il tetto massimo di dipendenti per la regione e ciò non fa ben sperare per un'ulteriore tornata di stabilizzazioni.
Il Commissario dello Stato, il 10 maggio, ha impugnato ben 27 articoli della finanziaria, dicendo un secco "NO" all'articolo che consentirebbe ai Comuni e alle Province di derogare al patto di stabilità per assumere ben 20 mila precari e ha stoppato l'inserimento nella dotazione organica della Regione dei 400 ex catalogatori della società "Beni culturali spa". In pratica è crollato uno dei pilastri della finanziaria "pro-lavoratori".
Sui provvedimenti di tipo sociale solo parole ma nulla di concreto. L'assessore alla Sanità potrà estendere la platea degli aventi diritto all'esenzione dal ticket sanitario per esami diagnostici ed esami da laboratori di analisi. È un intervento estremamente limitato rispetto alle reali necessità delle masse popolari. Perché non l'esenzione sull'intera gamma dei servizi offerti dal sistema sanitario regionale? Rimangono gli odiosi ticket sul pronto soccorso, delle liste d'attesa di mesi, le carenze di posti ospedalieri e il provvedimento di chiusura di presidi ospedalieri in vari centri siciliani.
L'articolo che prevede l'apertura delle scuole nel pomeriggio, ovvero il cosiddetto tempo prolungato, riguarda solo i quartieri disagiati nelle grandi città. Ma è da chiedersi come si applicherà in pratica, dopo i tagli di migliaia di cattedre in Sicilia, specie nelle scuole primarie?
La politica fiscale, approvata grazie al Pd, è basata su deregulation e zone franche, dove tutte le attività produttive non pagheranno le tasse. Per contro vi è un aumento delle tasse regionali: ad esempio ottenere una patente costerà dai 15 ai 30 euro in più. Il commissario dello Stato ha impugnato l'articolo sul credito d'imposta (ogni sorta di credito su tasse da versare di cui sia titolare il contribuente nei confronti dello Stato) riguardante le nuove assunzioni. L'articolo prevedeva un credito per i datori di lavoro che procedono a nuove assunzioni pari a 333 euro al mese e per un anno per ciascun lavoratore assunto. Presentato dal PD come la soluzione al dramma della disoccupazione, ricalcava analoghi provvedimenti del governo Berlusconi per le aree svantaggiate che, dati alla mano, non hanno prodotto alcun risultato in questi anni.
Il bluff più grande riguarda l'articolo 50 della finanziaria, propagandato dal PD come norma di "ripubblicizzazione" dell'acqua. Luigi Meconi del Forum italiano dei movimenti per l'acqua lo ha seccamente definito "aria fritta" in quanto, tra l'altro, "Mette paletti contro l'abrogazione degli ATO (commi 2 e 3)" e al comma 4 "lascia integralmente salva la filosofia liberista, o per la privatizzazione, dell'articolo 23-bis rispetto ai servizi già pubblici e già locali".
E che dire della vergognosa pioggia di finanziamenti ad enti ed associazioni vicine al PD? L'Istituto Gramsci di Palermo è passato da 130 mila a 280 mila euro, la Fondazione Ignazio Buttitta da 360 mila a 470 mila e il Coppem, Comitato permanente per il partenariato euromediterraneo, guidato dall'ex deputato del Pci Lino Motta da 746 mila euro a 1,2 milioni. La famigerata tabella H della finanziaria siciliana, quella che ogni anno garantisce una pioggia di contributi clientelari agli enti ed associazioni vicini ai partiti governativi, quest'anno ha avuto un incremento stratosferico di ben 7 milioni di euro.
Intanto, mentre scriviamo, si è allargata l'inchiesta della procura di Catania su politica e mafia, che ha coinvolto il governatore e che tra gli indagati vede anche l'assessore regionale al Turismo, Nino Strano, componente del Pdl Sicilia e finiano di ferro.
L'abbiamo detto varie volte, ormai il PD siciliano funge soltanto da stampella al governo Lombardo e votando questa finanziaria filomafiosa e clientelare ha commesso un tradimento criminale. Tocca alle masse lavoratrici e popolari, a tutti i sinceri democratici, antifascisti ed antimafiosi combattere e sbarrare la strada al governo dell'imbroglione e falso meridionalista Lombardo senza abboccare alla sporca operazione politica compiuta dai vertici siciliani del partito di Bersani, nella consapevolezza che questa finanziaria è solo un regalo alla mafia.

12 maggio 2010