A 65 anni dal 9 Maggio 1945
Il PMLI a Milano rende onore ai martiri sovietici della lotta contro il nazifascismo
Per la prima volta la dirigenza Anpi onora solo gli Alleati. Ex partigiani e antifascisti accolgono con interesse la denuncia del PMLI sulla mancata celebrazione del ruolo dell'URSS. Il PMLI presenzia alla cerimonia delle comunità ex sovietiche e riscuote gioia e gratitudine
La bandiera del PMLI esibita in parata durante il corteo

Redazione di Milano
Il 9 Maggio di 65 anni fa, pochi giorni dopo il suicidio di Hitler e la conquista di Berlino da parte dell'Esercito Rosso sovietico, che issava la bandiera rossa con la falce e martello sulle rovine del Reichstag, la Germania nazista capitolava e si concludeva la 2a guerra mondiale.
Il merito principale della sconfitta del nazismo hitleriano, che per quasi sei lunghi anni aveva messo a ferro e fuoco e insanguinato l'intera Europa, è della gloriosa Unione Sovietica e dell'eroica Armata Rossa guidate da Stalin, che hanno sopportato il peso preponderante della lotta mortale contro la belva nazista, con un tributo di ben 27 milioni di morti, ai quali va la gloria eterna e la riconoscenza degli antifascisti e degli amanti della libertà di tutto il mondo; e grazie anche a battaglie epiche, come quella di Stalingrado, scolpita indelebilmente nella storia, che hanno cambiato il corso della guerra e decretato la sconfitta finale delle armate hitleriane, fino a quel momento considerate "invincibili".
Per commemorare ogni anno questo grande evento, l'ANPI provinciale invitava, fino all'anno scorso, tutta la Milano antifascista a recarsi al Cimitero Maggiore presso il Monumento ai caduti sovietici nella Resistenza italiana (soldati dell'Armata Rossa ex prigionieri di guerra catturati dagli invasori nazifascisti - che nel 1941 aggredirono l'Unione Sovietica - liberatisi dopo l'8 settembre 1943 e unitisi ai partigiani italiani) per celebrare il Giorno della Vittoria assieme ai qui residenti membri delle comunità nazionali un tempo sovietiche.

L'iniziativa dell'Anpi in onore degli Alleati
Quest'anno però i vertici filo-PD dell'ANPI provinciale guidati da Carlo Smuraglia (dopo aver sottaciuto di fronte al sostegno, finanziamento e patrocinio concesso da Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano a raduni nazifascisti, e dopo ciò aver invitato, come se nulla fosse successo, la neopodestà di Milano Letizia Moratti e il prone berlusconiano alla presidenza della Provincia, Guido Podestà, sul palco del 25 Aprile e aver permesso a quest'ultimo addirittura di fare il suo discorso arrivando persino a difenderlo di fronte alle giuste e massicce contestazioni della piazza antifascista) hanno deciso di cancellare alla chetichella questo importante appuntamento dell'antifascismo internazionale.
Sul sito internet regionale dell'ANPI, nell'agenda delle iniziative si legge infatti: "In occasione del 65° Anniversario della fine della seconda guerra mondiale, come tradizione (sic!, ndr), l'ANPI promuove, per domenica 9 Maggio 2010 alle 9:30, presso il Cimitero militare di Trenno a Milano, una cerimonia in onore dei combattenti alleati appartenenti alla V e VII armata inglese e la deposizione delle corone". Il comunicato dell'anno scorso indicava lo stesso luogo solo come inizio delle celebrazioni che poi si spostavano "alle 10 al campo 21 del Cimitero di Musocco (alias Maggiore, ndr) ed al Monumento dei partigiani sovietici (russi, ucraini, ecc.)".
Questa vergognosa e inaccettabile omissione celebrativa che favorisce sfacciatamente il revisionismo storico anticomunista e atlantista - che vorrebbe far credere l'inverosimile e cioè che Usa e Gran Bretagna ebbero nientedimeno un ruolo preponderante, se non addirittura esclusivo, nella sconfitta militare delle potenze imperialiste dell'Asse - ha prevedibilmente lasciato indifferenti e passivi gli imbroglioni trotzkisti e revisionisti alla guida di tutti i partiti falso-comunisti (a dispetto dei sinceri comunisti e antifascisti della loro base) ma non poteva certo essere accettata o passare inosservata dal PMLI.
Il 9 Maggio, quindi, il PMLI.Lombardia emette un comunicato stampa (pubblicato integralmente a parte) nel quale si legge: "Quest'anno noi marxisti-leninisti prendiamo atto che l'ANPI promuoverà... una cerimonia in onore dei combattenti alleati appartenenti alla V e VII armata inglese e la deposizione delle corone. Ci domandiamo: perché non si ricordano anche i combattenti dell'Armata Rossa?"; il comunicato prosegue ricordando il contributo di sangue dato dal popolo sovietico per la vittoria finale sul nazifascismo, "È nostro dovere ricordare il loro contributo! È un dovere anche per chi non vuole che la Storia venga storpiata e manipolata in nome di un revisionismo storico che è ormai dilagante nel nostro Paese".
Sono quindi entrati in azione militanti e simpatizzanti della Cellula "Mao" di Milano del PMLI che puntuali all'appuntamento al Cimitero militare britannico (indossando rossi corpetti con locandine su cui si leggeva "Onore e Gloria all'Armata Rossa di Stalin, fondamentale artefice della Liberazione d'Europa dal mostro nazifascista!" con la riproduzione della foto della Bandiera Rossa issata sul Reichtstag e della medaglia sovietica dell'Ordine della Vittoria, e con sotto la scritta "Basta propaganda anticomunista, l'eccidio di Katyn fu strage nazista!") hanno diffuso decine di volantini con il succitato comunicato ai convenuti militanti dell'ANPI.
Il volantino ha suscitato interesse e piacevole sorpresa tra gli ex partigiani e antifascisti presenti con i quali i nostri compagni si sono intrattenuti su argomenti sia di storia che di attualità antifascista. Goffe le giustificazioni dei quadri dell'ANPI per la grave mancanza: "necessitava un invito dal consolato russo che non ci ha chiamati e noi per non offenderli non ci siamo fatti sentire". Una storia più credibile non sono proprio riusciti ad inventarla dato che, evidentemente, non è arrivato alcun "invito" dal consolato britannico per essere presenti a quel cimitero militare visto che le autorità diplomatiche del Regno Unito non hanno mandato nessun loro rappresentante alla cerimonia. I marxisti-leninisti hanno definito queste "giustificazioni" inaccettabili.
Nel suo discorso commemorativo, di fronte alla maggioranza dei presenti concordi con le posizioni del PMLI, il responsabile dell'ANPI ha iniziato ricordando il contributo sovietico prima ancora di parlare di quello britannico su cui poi, ovviamente, ha accentrato il suo intervento.

L'iniziativa in onore dei combattenti sovietici
Conclusasi la cerimonia al cimitero britannico i nostri compagni si sono recati al Cimitero Maggiore alla cui entrata si sono uniti ai membri delle comunità russa, bielorussa, georgiana e ucraina di Milano e ad alcune sezioni dell'ANPI che non hanno rinunciato a presenziare a questo immancabile appuntamento.
La delegazione del PMLI ha pure qui diffuso il volantino e, appena indossati i corpetti, fazzoletti rossi, issato la bandiera del Partito ed esposta copia de Il Bolscevico con in copertina il ritratto di Stalin, è stata accolta con gioia e gratitudine dalla stragrande maggioranza dei presenti: anziani partigiani si complimentavano coi nostri compagni per la loro "rossa presenza comunista", un altro baciava simbolicamente il ritratto del grande Maestro, intere famiglie di russi e ucraini hanno voluto posare in foto coi marxisti-leninisti. Una donna russa spontaneamente ha appuntato ai nostri compagni la tradizionale Coccarda della Gloria sovietica (nastro arancio con tre strisce nere).
È quindi partito un corteo all'interno del cimitero per raggiungere il Monumento ai caduti sovietici alla cui testa si sono posizionati il console russo e il suo corpo diplomatico, i rappresentanti dell'Associazione Italia-Russia e i gonfaloni dell'ANPI che però si sono tutti trovati ben presto distanziati in avanti dato che la maggioranza dei presenti ha preferito sfilare dietro le insegne schierate dalla delegazione marxista-leninista con la bandiera rossa del PMLI portata a mo' di parata da un nostro compagno che, per l'occasione ed il ruolo di portabandiera che assolveva, indossava il berretto a bustina dell'Armata Rossa.
Presso il sacrario si sono svolti i discorsi commemorativi (tutti in lingua russa dato che non vi erano oratori accreditati dell'ANPI) ai quali ha fatto seguito la deposizione delle corone e dei fiori (da tradizione sovietica gli ex cittadini dell'URSS hanno deposto mazzi di garofani rossi). Anche la delegazione marxista-leninista ha onorato i caduti sovietici deponendo a nome del PMLI (unico partito politico presente alla cerimonia) un mazzo di gerbere rosse con appuntati, protetti da impermeabili buste di plastica trasparente, le riproduzioni del volantino diffuso e della locandina portata nei corpetti.
In corteo ci si è poi spostati al Campo della Gloria per rendere omaggio ai partigiani italiani; qui un ex partigiano ha raccontato un aneddoto di fraterna collaborazione coi combattenti sovietici supplendo degnamente alla grave mancanza di un discorso ufficiale dell'ANPI.

12 maggio 2010