Richieste le dimissioni di Berlusconi
200 mila del "Popolo Viola" in piazza "in difesa della Costituzione"
Il PMLI diffonde da Treviso a Catania il volantino "Una battaglia per la difesa della Costituzione che non c'è più"
L'iraniana "Press Tv" intervista a Roma un militante del PMLI

Dopo la grande manifestazione di dicembre nella capitale, (il No Berlusconi Day), il 30 gennaio scorso il "Popolo Viola" è tornato nelle piazze in "difesa della Costituzione" per respingere, si leggeva nell'appello, "i tentativi di manomissione da parte di quanti vogliono trasformarla in uno strumento utile al perseguimento di personali scopi egemonici".
Mobilitate ancora una volta via internet dal "Comitato 30 gennaio" nato dopo la manifestazione di Roma, con il sostegno e la partecipazione di oltre cento associazioni e di alcune forze dell'opposizione (IdV, Federazione delle Sinistre, Comunisti italiani, Sinistra Ecologia e Libertà e Verdi), secondo i promotori, in 200 mila, hanno risposto all'appello, partecipando ai circa 90 sit-in in altrettante città italiane. E mentre in migliaia tingevano di viola le piazze italiane, all'estero centinaia di italiani manifestavano a Hong Kong, San Francisco, Berlino, Atene, Londra, Vienna, Dusseldorf e Parigi.
Centinaia di migliaia di persone che per manifestare le proprie idee hanno sfidato il maltempo e il freddo che imperversava su gran parte della penisola. "I sit-in di oggi", ha affermato il Coordinamento nazionale del "Popolo Viola", "sono la testimonianza che gli italiani non ci stanno a subire manipolazioni della carta costituzionale, che sancisce e tutela i diritti di tutti cittadini. A Catania, a Milano, a Napoli, a Torino, come pure a Palermo o Parma e in tutte le altre città, il Popolo Viola ha dimostrato in maniera pacifica che una cultura diversa, fondata sulla legalità, è ancora possibile nel nostro Paese". "Un dato importante - affermano ancora gli organizzatori - che dimostra la grande e spontanea adesione dei cittadini dal nord al sud della penisola, che oggi sono scesi in piazza insieme al Popolo Viola in difesa della Costituzione. Si tratta di un'ennesima vittoria della società civile su un certo tipo di politica e la manifestazione inequivocabile della volontà di far rispettare i principi sui quali si fonda la democrazia italiana".
L'appuntamento del "Popolo Viola" è coinciso con la protesta dei magistrati per l'apertura dell'anno giudiziario. Così il tema della "difesa della Costituzione" si è intrecciato con il no al processo breve e alle altre leggi ricalcate dai piani della P2 per sottomettere la magistratura al potere politico e all'esecutivo che Berlusconi e i suoi scagnozzi vogliono imporre al Paese.
Ma soprattutto nelle piazze, nonostante il passo indietro fatto dagli organizzatori di spostare l'attenzione sulla "difesa della Costituzione" invece che sull'obiettivo di cacciare Berlusconi che aveva infiammato la manifestazione del 5 dicembre scorso, la denuncia del neoduce e della sua politica, nei cartelli, negli slogan e negli interventi di molti oratori è rimbalzata di piazza in piazza. E difatti alle 18 le piazze di una decina di città, tra cui Roma, Cosenza, Isernia e Nuoro, si sono collegate in vivavoce per urlare insieme "Berlusconi dimissioni".
Come dicevamo sono stati quasi 90 i sit-in che si sono svolti lungo tutto lo stivale, molti dei quali davanti alle prefetture.
Il PMLI, che fin da subito ha appoggiato il movimento e partecipato con le proprie forze alla rete del "Popolo Viola" è stato presente coi suoi militanti e simpatizzanti nei sit-in di Treviso, dove per la prima volta è stato diffuso "Il Bolscevico", di Bergamo, Varese, Milano, Parma, Modena, Ravenna, Forlì, Rimini, Pesaro, Firenze, Roma, Napoli, Catania, nonché a Londra. Ovunque i marxisti-leninisti sono stati accolti con calore e interesse (vedi i servizi a parte). Soprattutto ha suscitato interesse e discussioni il volantino dal titolo "Una battaglia per la difesa della Costituzione che non c'è più", che esorta il "Popolo Viola" a riflettere sulla parola d'ordine ambigua e fuorviante su cui questa manifestazione è stata indetta, allo scopo di evitare al movimento, animato con tanto entusiasmo da tanti democratici e antifascisti di restar chiuso in un vicolo cieco e finire prima o poi per esaurirsi in se stesso. Una posizione, quella dei marxisti-leninisti, che non ha mancato di suscitare franche e proficue discussioni. Così come ha riscosso approvazioni il nostro fotomontaggio in cui si indica in Berlusconi il nuovo Mussolini, il nemico del popolo da abbattere. Decine le copie del Bolscevico diffuse, in particolare a Napoli, dove tutto il materiale è letteralmente andato a ruba.
Al sit-in di Roma un nostro compagno è stato intervistato da "Press Tv", canale satellitare all news in inglese della Repubblica Islamica dell'Iran. "Se siamo soli non possiamo fare nulla contro Berlusconi - ha dichiarato il nostro compagno all'intervistatrice Cristine Legault - Ma se siamo uniti, ognuno a modo suo può fare qualcosa. Possiamo essere più forti e ottenere più risultati". In piazza era presente anche una radio iraniana in Italia, che con una telecamera ha ripreso i corpetti dei nostri compagni con la pagina manifesto contro Berlusconi.
Archiviata la giornata di mobilitazione del 30, il "Popolo Viola" già sta pensando ai prossimi appuntamenti, a partire da quello contro il legittimo impedimento. Il 2 febbraio infatti, data in cui il Pdl vorrebbe far votare la legge che mette al riparo Berlusconi da ogni processo, c'è un appuntamento sotto Montecitorio "per dire un'altra volta no ad ogni legge ad personam". Mentre per il 20 marzo è previsto un primo incontro nazionale, da tenere a Roma.

3 febbraio 2010