Elezioni amministrative del 12 e 13 giugno
Il PRC alleato quasi ovunque col 'centro-sinistra'
Raddoppiate le alleanze in Toscana
Aperta la strada per il governo nazionale in caso di vittoria della "sinistra" borghese nel 2006
Nell'imminenza delle elezioni amministrative del 12 e 13 giugno si intensificano e si estendono i contatti e le trattative tra il PRC e il "centro-sinistra" per arrivare ovunque possibile ad accordi elettorali. Non si tratta più di semplice "desistenza" come nel '96, ma di vere e proprie alleanze elettorali, con il partito di Bertinotti che si presenta insieme a liste di "centro-sinistra" in molti comuni e province sparsi in tutta Italia.
Secondo il responsabile Enti locali del PRC, Gianluigi Pegolo ("Liberazione" del 13/5/2004), il processo è già in fase molto avanzata, tanto che "allo stato attuale si può senz'altro sottolineare come vi sia stato, almeno dal punto di vista quantitativo, un salto di qualità nel numero di alleanze siglate con il centrosinistra. Esse non sono solo estesissime nelle province e nei comuni maggiori, ma anche nei comuni inferiori ai 15.000 abitanti".
Vero è che il dirigente di Rifondazione si lamenta anche del trattamento non proprio di "pari dignità" che spesso il "centro-sinistra" riserva al PRC nelle trattative, in particolare respingendo quasi tutte le sue proposte di candidatura, tanto che su dieci proposte avanzate solo due sono state accolte, la candidatura alla presidenza della provincia di Ascoli Piceno e quella di sindaco di Cinisello Balsamo. Ma questo non impedisce a Pegolo di dichiararsi comunque molto soddisfatto perché si è "rotto l'isolamento" del PRC e perché a parte alcuni casi la sua presenza alle trattative col "centro-sinistra" è ormai "data per scontata".
Come spesso accade è la Toscana a fare da "laboratorio" di quel che di nuovo si muove nella "sinistra" borghese, e questo vale in particolare anche per le alleanze elettorali tra il PRC e il "centro-sinistra". Si scopre così che in Toscana il numero dei comuni dove Ulivo e Rifondazione si presenteranno alleati alle amministrative di giugno è praticamente raddoppiato rispetto alla precedente consultazione di cinque anni fa. Su 222 comuni interessati alla consultazione, ben 138 vedono PRC e Ulivo presentarsi uniti. Erano solo 70 cinque anni fa. Tra questi vi sono comuni importanti come Arezzo (attualmente governato da una giunta di "centro-destra"), Empoli, Sesto, Follonica, San Giuliano Terme, Capannori, Montecatini Terme, ecc.
Mancano alcuni grandi centri, tra cui Firenze e Prato, dove le trattative non sono andate in porto. A Firenze il PRC sosterrà la lista dei "professori" con la candidata De Zordo e non il candidato dell'Ulivo, il sindaco uscente Domenici. Questo almeno al primo turno, perché nel caso di un ballottaggio il sostegno del PRC appare scontato. Ma al di là di queste pur importanti eccezioni, la Toscana rappresenta senz'altro la regione di punta, insieme all'Emilia Romagna, come banco di prova della "nuova" politica di alleanze elettorali tra il PRC e il "centro-sinistra" che fu battezzata da D'Alema e Bertinotti alla Festa di "Liberazione" di Venezia.
Lo è al punto che in Toscana PRC e Ulivo già trattano l'alleanza per le regionali dell'anno prossimo. Rifondazione, che in Regione è attualmente all'opposizione, sta infatti stringendo un accordo con "Toscana democratica", l'alleanza di "centro-sinistra" che sostiene il presidente uscente Claudio Martini. E più oltre ancora si pensa alle politiche del 2006, in cui l'intesa elettorale tra PRC (anzi, "Sinistra europea") e Lista Prodi si dovrebbe perfezionare in alleanza organica. Le attuali amministrative, dunque, come banco di prova e ponte verso l'alleanza PRC-Ulivo alle prossime politiche.
L'obiettivo del PRC, in caso di vittoria della "sinistra" borghese a tale appuntamento, è ovviamente quello di entrare in un governo nazionale di "centro-sinistra". Il narcisista trotzkista Bertinotti ha già prenotato per sé la poltrona di ministro degli Esteri. è più probabile che a lui e ai suoi l'Ulivo riserverebbe forse qualche strapuntino, piuttosto che poltrone vere e proprie, in cambio dei servigi resi. In ogni caso il PRC considera ampiamente chiusa la parentesi aperta nel '98 col disimpegno dalla maggioranza di "centro-sinistra" che sosteneva il governo Prodi e ritorna all'ovile con questa alleanza elettorale che riprende il discorso da dove era stato interrotto. Non senza aver nel frattempo operato diverse "abiure" per omologarsi fino in fondo alla "sinistra" riformista: tra le quali, tanto per citare le più recenti, l'accettazione del punto di vista fascista sulle "foibe", la "svolta" verso la non violenza, la condanna dello stalinismo, (il che equivale a dire del comunismo) come atto fondante della "sinistra" borghese europea.