Dopo averla approvata Rifondazione nasconde la mano
Ora dice "non è la nostra finanziaria"


I vertici trotzkisti del PRC vogliono fare i "furbetti del quartierino" sulla legge finanziaria del governo dell'Unione Prodi: prima l'hanno approvata, poi l'hanno esaltata sui mass-media e ora, nascondendo la mano, dicono che loro non centrano nulla, che non è la loro Finanziaria. Nella conferenza stampa che hanno organizzato alla Camera il 3 ottobre cui hanno partecipato il segretario del PRC Franco Giordano, il ministro Ferrero e i due capigruppo Gennaro Migliore e Giovanni Russo Spena, con una faccia di bronzo senza pari hanno detto proprio questo.
Fino a prova contraria, nella riunione del consiglio dei ministri del 30 settembre c'era anche Ferrero e la Finanziaria l'ha votata anche lui. Il quale ha tra l'altro detto: "Con una battuta direi che su questa finanziaria ha funzionato il movimento operaio nei suoi connotati sindacali e in quelli politici". Tradotto in parole semplici, PRC e Cgil hanno determinato il testo approvato. E Bertinotti che dice che essa "Corrisponde all'idea di una svolta in direzione di una giustizia sociale"? E Giordano che commentava che "questa manovra è la prima vera inversione di tendenza a favore delle classi meno abbienti"?
Ora ci vengono a dire che "No, non è la Finanziaria di Rifondazione ... non l'ha scritta Rifondazione". Che il PRC la voleva diversa, voleva una manovra più leggera e chiedeva che il rientro del deficit sotto il 3% avvenisse in due finanziarie. E allora perché l'ha appoggiata? Perché non ha puntato i piedi e respinta? La ragione sta nel suo opportunismo marcio! Comunque la presa di distanza è più formale che sostanziale. Il giudizio del partito di Bertinotti e di Giordano sulla manovra economica messa a punto da Padoa Schioppa, rimane infatti largamente positivo. Il segretario del PRC, per giustificare il suo operato di fronte ai militanti e agli elettori, continua ad incensarla come avvio di una redistribuzione del reddito. Inoltre mette sul piatto lo scampato pericolo sulle pensioni, facendo finta di non sapere che la controriforma pensionistica è solo rimandata di qualche mese con il benestare dei vertici sindacali.
Ora il vertice del PRC si è accorto che ci sono pure delle cose che non vanno, come i ticket sanitari, il taglio agli enti locali, il finanziamento alle missioni militari all'estero. Perciò, fa sapere che in sede parlamentare proporrà alcuni emendamenti che però "devono essere condivisi nella maggioranza". Ovvero, il PRC non ha alcuna intenzione di smarcarsi dalle altre forze politiche che sostengono il governo, meno che mai ha intenzione di votargli contro.

11 ottobre 2006