Le primarie del "centro-sinistra" nella corsa a neopodestà del capoluogo lombardo
La sfida è tra l'architetto cementificatore Boeri e l'avvocato ex PRC Pisapia
I marxisti-leninisti lombardi invitano a disertare le urne

Dal nostro corrispondente della Lombardia
Il prossimo 14 novembre a Milano si terranno le cosiddette "primarie" che dovrebbero eleggere il candidato della "sinistra" del regime neofascista alla poltrona di neopodestà del capoluogo lombardo.
I mass-media borghesi, in prima fila la Repubblica di Scalfari, hanno pompato in questi mesi l'evento come se fosse "un vero cambiamento, non solo per il capoluogo lombardo ma per l'Italia intera".
Questa "americanata" delle primarie non è una novità assoluta per Milano: infatti già nel 2006 ci furono le primarie dell'Unione, coalizione che riuniva Ds, Margherita, Verdi, Idv, Rifondazione comunista, comunisti italiani, Socialisti, Repubblicani e Udeur. A sfidarsi Bruno Ferrante, Dario Fo, Milly Bossi Moratti e l'indipendente Davide Corritore. In più di 80mila risposero all'appello e il verdetto incoronò l'ex prefetto Ferrante a sfidante (poi sconfitto) di Letizia Moratti.
Quattro anni dopo, hanno sottoscritto il regolamento delle primarie del "centro-sinistra" il PD, Sinistra ecologia e libertà (SEL), Socialisti, Verdi, la Federazione della sinistra e Milano civica (ex lista Ferrante).
I candidati sono di nuovo quattro: Stefano Boeri, Valerio Onida, Giuliano Pisapia e Michele Sacerdoti.

Chi sono i candidati
Stefano Boeri è il candidato ufficiale del PD che gli ha destinato per lo più risorse umane, a partire dagli uomini chiave della comunicazione, provenienti dall'esperienza diretta delle elezioni provinciali e regionali di Filippo Penati e dalle primarie del PD. È professore ad Harvard, amico e collaboratore di Letizia Moratti nell'esperienza di Expo 2015, coinvolto nei lavori al G8 della Maddalena. Ha avuto rapporti con l'immobiliarista corrotto Salvatore Ligresti.
Giuliano Pisapia è il candidato di SEL e PRC. È un avvocato, già parlamentare come "indipendente" nelle file di Rifondazione trotzkista per 2 legislature, è stato presidente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati.
Valerio Onida e Michele Sacerdoti sono gli outsider: il primo è un costituzionalista, mentre il secondo è un ambientalista.
La sfida ormai è tra l'archi-"star" Boeri e l'avvocato Pisapia. Un vero e proprio testa a testa, chiaramente fotografato dagli ultimi sondaggi: la società di sondaggi SWG assegna la vittoria a Pisapia con un gradimento tra 41,5% e 45,5%, mentre un altro Istituto sondaggi, l'IPR, dà vincitore Boeri con una percentuale di preferenze compresa tra il 41 e il 45%. Per la cronaca Onida e Sacerdoti per entrambi i sondaggi oscillano il primo tra il 13 e il 17%, il secondo tra l'1 e il 3%.
Per i 2 contendenti sono scesi in campo pure i leader dei partiti nazionali. Per Boeri si è schierato Bersani, mentre per l'avvocato dalla Puglia è venuto a fare un comizio al teatro Dal Verme il liberale Vendola. Il governatore della Puglia in quell'occasione ha detto: "A Milano il centrodestra è diviso e il centro è più vicino ai nostri valori. Sappiamo bene che non potremo mai trovarci d'accordo sulla bioetica e altri temi sensibili, ma il governo della città è un'altra cosa. Sui bisogni, sui servizi, sui principi costituzionali credo che al ballottaggio molti voti di quell'area potranno essere nostri. E così vinceremo".
Ancora una volta è stato chiaro il riferimento alla sua classe sociale di riferimento e all'area cattolica che considera come ago della bilancia della contesa.

I programmi simili dei contendenti
Analizzando le promesse elettorali dei contendenti alle primarie ci si accorge che tolta la patina superficiale, il nocciolo del discorso è sempre il mantenimento dello status quo.
Le prove? Facciamo qualche esempio concreto: alla domanda di un giornalista di Repubblica su quale sarebbe stata la loro prima mossa per i lavoratori in crisi, l'architetto cementificatore ha risposto che creerebbe un'"autorità comunale per l'emergenza lavoro che accompagni le famiglie dei lavoratori", mentre l'avvocato riformista addirittura formerebbe "un super assessorato accorpando lavoro, formazione, attività produttive con misure di sostegno".
Nessuna divergenza eclatante neppure sui temi ambientali (tutti a parole sono contro il nuovo inceneritore), né sui temi come l'EXPO 2015 dove tutti sono concordi sul farlo.

Il PMLI invita a disertare le urne delle primarie
Anche in questa occasione si può ben vedere che le primarie sono principalmente una messa in scena folkloristica tesa a ridare visibilità alla "sinistra" borghese.
Diciamo questo proprio alla luce della dimostrazione che sui fatti veramente importanti per i lavoratori e le masse popolari la classe dominante borghese è compatta.
Se non si va veramente alla radice di questa crisi, se non si ha una chiara visione di classe, in poche parole se non si ha una visione scientifica della società in cui viviamo, non si può capire che per il proletariato e le masse popolari non c'è alternativa credibile se non farla finita con il capitalismo e il riformismo.
Noi marxisti-leninisti lombardi invitiamo gli operai, i lavoratori, gli studenti e i pensionati a disertare queste primarie!
Il proletariato e le masse popolari milanesi hanno bisogno di ben altro per liberarsi dalla Thatcher Moratti e dal suo nero governo!

10 novembre 2010