Oggionni, portavoce dei giovani comunisti, prende le distanze da Stalin
Grave provocazione dei giovani democratici (PD) di Brescia
Affiancano Stalin a Mussolini e Hitler, e la falce e martello al fascio littorio e alla svastica

A quali aberrazioni antistoriche e anticomuniste è giunto il PD? Vedere per credere il manifesto pubblicato dai Giovani Democratici di Brescia, cioè i giovani del PD. Apparentemente esso vorrebbe essere una denuncia del simbolo leghista imposto ad ogni angolo della nuova scuola pubblica di Adro, in realtà si trasforma in una vera e propria provocazione anticomunista.
Sotto il titolo "Il simbolo di un partito in una scuola pubblica? È ignobile", il manifesto riporta infatti tre facce e tre simboli: Mussolini e il fascio littorio, Hitler e la svastica e al centro Stalin e la falce e martello. In una seconda sequenza, dello stesso manifesto, viene inserita la faccia del sindaco di Adro e il simbolo leghista e le scritte: "new entry", "Adrense non farti usare. Fermiamolo".
Che ci incastra Stalin con Mussolini e Hitler? Niente, se non che il primo è stato l'acerrimo nemico degli altri due e colui che insieme al suo esercito e al suo popolo ha dato il contributo più alto alla sconfitta del nazifascismo in Italia e nel mondo. È una verità storica incontestabile per chi non ha portato il cervello all'ammasso e non ha fatto del "Libro nero del comunismo" del nuovo Mussolini, Berlusconi, la propria bibbia.
Che gli anticomunisti storici attacchino Stalin e lo equiparino a Hitler è del resto cosa arcinota. Ma che a tale canea anticomunista si accodino anche i giovani rampolli del PD è a dir poco vergognoso.
Si è sentito in dovere di stigmatizzare l'accaduto persino il portavoce dei Giovani comunisti, cioè i giovani del PRC, Simone Oggionni, che è intervenuto a proposito su "Liberazione" del 26 settembre, parlando di "errore macroscopico".
A dire il vero, Oggionni avrebbe fatto meglio a star zitto. Sì, perché ha finito per rincarare la dose prendendo le distanze da Stalin e dall'esperienza dell'Urss socialista. Egli infatti ha affermato che l'operazione dei giovani PD "vuol dire, nell'identificare il comunismo con la figura di Stalin, provare a fare i furbi, puntando a riaprire polemiche su cui si pensa di coglierci in fallo. Noi i conti con Stalin li abbiamo fatti seriamente, proprio perché abbiamo elaborato collettivamente un'idea della 'rifondazione' comunista non retorica e non banalizzata. Abbiamo riflettuto, e ancor di più ci impegniamo a fare, in un lavoro di formazione incessante che serve come l'aria in tempi così cupi, sulle pagine gloriose della storia dell'umanità e sugli errori e sulle tragedie che hanno segnato un'intera fase storica".
Insomma, anche per i dirigenti falsi comunisti del PRC ogni occasione è buona per attaccare Stalin e l'Urss socialista finendo col dar fiato alla canea anticomunista.

6 ottobre 2010