Apologia di fascismo alla Rai
Una trasmissione dedicata ad Almirante, fucilatore di partigiani
Apologia di fascismo: alla Rai di Berlusconi ormai succede anche questo. Come si può chiamare altrimenti la decisione del direttore di Rai1, Clemente Mimum, di mandare in onda il 18 giugno una trasmissione dedicata al "premio Almirante", una squallida cerimonia mondana pilotata dalla destra neofascista e intitolata al fucilatore di partigiani Giorgio Almirante?
La serata del premio, giunta alla sua terza edizione, si era svolta al teatro Valle di Roma, alla presenza della vedova del defunto segretario del MSI, con la partecipazione di personaggi del mondo del teatro perlopiù vicini alla destra neofascista, tra cui l'ex repubblichino Giorgio Albertazzi, presidente della giuria. Il premio, "per il miglior testo teatrale di autore contemporaneo italiano inedito", tanto per inquadrare il genere, è stato assegnato a un assistente del regista neofascista Zeffirelli.
è chiaro che si trattava di un'iniziativa prettamente politica, una di quelle che gli eredi di Mussolini ogni tanto mettono in piedi, con la collaborazione di quel pugno di vecchi arnesi dell'intellighenzia di destra che gli sono rimasti fedeli, con l'obiettivo di penetrare nell'ambiente ostile degli intellettuali, in cui prevale ancora l'orientamento antifascista. E allora non può essere un caso, né una svista, che Rai1, non a caso la rete più berlusconiana della tv "pubblica", gli abbia dato risonanza, violando apertamente la Costituzione e commettendo scientemente il reato di apologia del fascismo.
è bene infatti ricordare ai più giovani chi è stato Almirante. Proprio pochi giorni prima della vergognosa trasmissione di Rai1 ricorreva il 59• anniversario della strage di Niccioleta, la località mineraria in provincia di Grosseto dove nella notte tra il 12 e 13 giugno 1944 le SS tedesche e i collaborazionisti repubblichini circondarono il paese e imprigionarono tutti gli operai, trucidandoli in massa qualche giorno dopo. La rappresaglia fu eseguita come punizione alla popolazione per aver ignorato il bando fascista che imponeva agli sbandati di consegnarsi alla polizia repubblichina, pena la "fucilazione nella schiena".
Il bando portava la firma del capo di gabinetto del ministro della "Rsi", Mezzasoma. Il suo nome era Giorgio Almirante, colui che dopo la guerra sarebbe diventato il leader del ricostituito partito fascista sotto le spoglie del MSI, e la cui carriera politica è strettamente intrecciata con i tentativi di colpo di Stato, le stragi, le scorribande delle squadracce fasciste da lui ispirate, foraggiate e protette, che hanno impestato il paese nei decenni passati.
è vergognoso che la presidente della Rai, la ex trotzkista Lucia Annunziata, che viene accreditata ancora come vicina alla "sinistra", abbia dato il suo avallo a una simile sporca operazione di esaltazione del boia Almirante. Del resto, che cosa ci si può aspettare di diverso dalla "sinistra" del regime neofascista, che non perde occasione per riabilitare neofascisti, fascisti storici ed ex repubblichini in nome della "pacificazione nazionale"? Quando un rinnegato come D'Alema, pochi giorni dopo la scandalosa trasmissione, viene visto scambiarsi complimenti e "amarcord" con la vedova di Almirante alla presentazione di un libro? Quando il "centro-sinistra", che ha pure la presidenza della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, tace compatto e quindi acconsente, a parte il solo PdCI che ha annunciato un esposto contro Rai1? è logico che poi la destra senta di avere campo libero e ne approfitti per fare l'apologia di un fucilatore di partigiani come il boia Almirante.