NO ALLE LEGGI ELETTORALI DELLA SECONDA REPUBBLICA CAPITALISTA, NEOFASCISTA,
PRESIDENZIALISTA E FEDERALISTA
PER L'ITALIA UNITA, ROSSA E SOCIALISTA
Voteremo "No", e invitiamo l'elettorato
a votare "No", al referendum del 18 aprile. Per dire "No" alla legge
elettorale che scaturirebbe dalla vittoria del "Sì". Ma non solo. Il nostro
"No" vale anche nei confronti delle leggi elettorali vigenti e di quelle
proposte dal governo del rinnegato D'Alema, dal Polo e dagli altri partiti parlamentari.
Noi marxisti-leninisti rifiutiamo tutte queste leggi elettorali che hanno unicamente il
compito di assegnare il potere governativo o alla coalizione di "sinistra" o a
quella di destra della seconda repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista e
federalista.
Questo ingannevole e sporco gioco dell'alternanza governativa all'interno del capitalismo
e del regime neofascista mentre illude le masse di avere il potere di eleggere dei propri
rappresentanti e addirittura il governo, in realtà nega a esse di accedere al parlamento
e di avere una qualsiasi voce sulla scelta del governo. Con l'introduzione del sistema
maggioritario infatti e col passaggio totale e irreversibile dei partiti di origine
operaia nel campo del capitalismo, la competizione elettorale riguarda ormai
esclusivamente le varie fazioni borghesi che si contendono il governo per tutelare meglio
i loro rispettivi e particolari interessi.
Indipendentemente dal fatto che noi siamo attualmente astensionisti, riteniamo che nel
capitalismo il sistema elettorale migliore e più favorevole al proletariato e alle masse
popolari sia il proporzionale puro, senza alcuno sbarramento.
Siamo comunque contrari al finanziamento pubblico dei partiti sotto qualsiasi forma e al
rimborso delle spese elettorali. I partiti vanno finanziati dai rispettivi militanti e
simpatizzanti mai dallo Stato e con i soldi dei contribuenti. Siamo invece favorevoli a
che lo Stato metta dei servizi e degli strumenti a disposizione dei partiti, anche se non
presentano liste elettorali e non sono rappresentati in parlamento, nei consigli
regionali, provinciali e comunali.
Il nostro "No" non è quindi solo contro il quesito referendario, le leggi
elettorali in vigore e quelle in discussione in parlamento. è un "No" globale
alla seconda repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista e federalista
instaurata col concorso dei DS e dei falsi partiti comunisti - il PRC e il PdCI -, e che
il governo di D'Alema e di Gladio sta testardamente completando.
Questo nuovo regime fascista, che ha fatto scempio della Costituzione, dello Stato, della
forma di governo e del sistema elettorale del regime democratico borghese, ci vedrà
sempre all'opposizione, da dove - conformemente alle indicazioni del 4 Congresso
nazionale del PMLI - non ci stancheremo di invitare il proletariato, le masse sfruttate e
oppresse e le ragazze e i ragazzi rivoluzionari a unirsi a noi per combattere e abbattere
il capitalismo e realizzare l'Italia unita, rossa e socialista.
L'Ufficio Politico del
PMLI
Firenze, 8 Marzo 1999
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