Relazione di Denis Branzanti alla riunione dei marxisti-leninisti delL'Emilia-Romagna svoltasi a Forlì il 7 novembre 2010 (Cronaca)
Concentriamo il nostro lavoro in Emilia-Romagna sul fronte operaio e sindacale e su quello studentesco. Bombardiamo le giunte locali in vista delle elezioni amministrative di primavera

Care compagne e cari compagni,
vi do il benvenuto a questa prima riunione dei militanti dell'Emilia-Romagna del PMLI che si tiene dopo la Commemorazione di Mao, svoltasi lo scorso 12 settembre a Firenze, un avvenimento importante che ha rilanciato alla grande l'azione del Partito mettendone sul campo le capacità politiche, teoriche ed organizzative, uniche nel panorama politico del nostro Paese.
Vi ringrazio per la vostra puntuale partecipazione e soprattutto ringrazio chi è presente nonostante le condizioni di salute. Tutto il Partito è vicino a questi compagni e l'invito è ad essere combattivi nel campo della salute come lo si è in quello della lotta politica.
L'attaccamento al Partito dei militanti che hanno problemi di salute è encomiabile ed esemplare, dimostra quanto sia stretto il legame tra di essi e come, di conseguenza, sia diverso il nostro Partito da quelli borghesi, anche quelli sedicenti di "sinistra", dove predominano l'individualismo, l'opportunismo e il carrierismo.
Ci riuniamo oggi nella sede della Cellula "G. Stalin" di Forlì che recentemente è stata fatta oggetto di due vili imbrattamenti da parte delle canaglie fasciste, fatti che ci inducono ad alzare la vigilanza in quanto significa che i fascisti ce l'hanno a morte col PMLI e che ci tengono d'occhio, tanto più ora che hanno totale via libera anche da parte della "sinistra" borghese, come dimostra l'ennesima adunata fascista tenutasi nei giorni scorsi nella Predappio del sindaco PD Frassineti che giovedì scorso durante il consiglio comunale ha candidamente affermato: "Mi hanno chiesto se sono contro il turismo nostalgico ma è chiaro che non è così".
D'altra parte però questi attacchi ci confermano che siamo sulla buona strada e che la borghesia, sentendosi in qualche modo in pericolo, ricorre ai fascisti per schiacciare, o almeno per tentare di farlo, chi osa ribellarsi contro i reazionari e in particolare i marxisti-leninisti.
Come ha affermato Mao: "È bene se siamo attaccati dal nemico, poiché ciò dimostra che abbiamo tracciato una netta linea di demarcazione tra il nemico e noi. È ancora meglio se il nemico ci attacca con violenza e ci dipinge a fosche tinte e senza un'ombra di virtù, poiché ciò dimostra che non solo abbiamo tracciato una netta linea di demarcazione tra il nemico e noi, ma abbiamo anche riportato notevoli successi nel nostro lavoro".
Una riunione, questa, necessaria per fare il punto della situazione e progettare il lavoro a breve-medio termine in base alle linee guida lanciate dal 5° Congresso nazionale del PMLI, e ribadite alla Commemorazione di Mao: "Il fronte operaio e sindacale e il fronte studentesco - ha affermato il Segretario generale del Partito, compagno Scuderi, nelle sue conclusioni congressuali - sono i fronti principali sui quali dobbiamo concentrare attualmente i nostri sforzi per dare al Partito un corpo da Gigante Rosso, per sviluppare la lotta di classe contro la classe dominante borghese, il governo del neoduce Berlusconi, l'incombente terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista, i falsi partiti comunisti, per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle masse, per marciare concretamente e più speditamente verso l'Italia unita, rossa e socialista.
Lavorando su questi fondamentali fronti con perseveranza, con le idee tattiche, strategiche e programmatiche chiare e ben definite dal Congresso e applicando i tre elementi chiave e le 4 indicazioni riusciremo a coinvolgere, e attirare a noi, anche le masse femminili, essenziali per lo sviluppo della lotta di classe e del PMLI. In ciò contiamo soprattutto sui nostri operai, lavoratori e studenti di ambo i sessi che devono divenire dei leader sindacali e studenteschi.
Le officine, le fabbriche e ogni luogo di lavoro, le scuole e le università devono essere i principali ambienti del nostro lavoro di massa, nel tempo devono diventare delle fortezze del Partito in cui dobbiamo essere presenti con delle Cellule, soprattutto nei luoghi di lavoro".

Il fronte operaio e sindacale
Il fronte operaio e sindacale e il fronte studentesco sono quindi quelli su cui dobbiamo insistere maggiormente, concentrandovi le nostre forze.
Non c'è da dubitare che se oggi il PMLI avesse forze maggiori sarebbe più facile incidere su questi due fronti, chiarire le idee alle masse lavoratrici e popolari e guidarle nella lotta contro il neoduce Berlusconi e la terza repubblica, dobbiamo ragionare però con quello che c'è e non con quello che vorremmo ci fosse, e di conseguenza fare dei piani di lavoro realistici e al contempo ambiziosi, mirando a fare quello che è possibile ma senza precluderci nulla a priori e incentrando l'azione su questi due fronti.
Dobbiamo quindi incrementare gli sforzi per raggiungere quanti più lavoratori e studenti possibili, sfruttando al meglio tutte le situazioni che si presentano e realizzando iniziative specifiche del Partito.
Dobbiamo essere consapevoli che la conquista degli elementi più avanzati e combattivi tra i lavoratori e gli studenti è un fattore fondamentale per il radicamento e lo sviluppo del PMLI.
Per questo dobbiamo essere noi marxisti-leninisti ad andare fra i lavoratori e gli studenti per farci conoscere, invitarli a leggere Il Bolscevico, a collaborare col Partito e per indirizzarne correttamente le lotte.
Nei prossimi mesi le istanze locali della Regione dovranno quindi cercare di effettuare delle diffusioni almeno di fronte alle fabbriche più grandi o dove vi sono i lavoratori più combattivi. Sarebbe poi il massimo se riuscissimo ad essere presenti davanti alle fabbriche dove scoppiano acute vertenze sindacali, anche se si trovano in città dove non sono presenti Organizzazioni di Partito.
La momentanea soluzione al problema delle forze che possiamo mettere in campo la troviamo come sempre nell'aiutarci l'un l'altro, sostenendoci a vicenda in base alle lotte in corso e alle priorità.

Il fronte studentesco
Stesso discorso per quel che riguarda gli studenti, anche se può essere più difficile presenziare davanti alle scuole soprattutto per una questione di orari. Dobbiamo però cogliere al volo un momento particolare come un'autogestione o un'occupazione per recarci in quella scuola, portare la solidarietà del Partito, qualche copia de Il Bolscevico e per dialogare con gli studenti in lotta.
Ovviamente, per quel che riguarda gli operai, i lavoratori e gli studenti dobbiamo partecipare il più possibile alle manifestazioni di piazza.
È quello che abbiamo fatto ad esempio in occasione della grande manifestazione del 16 ottobre a Roma, la più grande nella storia dei metalmeccanici, e che dovremo fare alla prossima manifestazione nazionale che la Cgil terrà il 27 novembre sempre a Roma.
Anche nelle nostre città dobbiamo partecipare alle iniziative di piazza sindacali e di lotta, anche se non ve ne sono molte poiché anche la Cgil latita da questo punto di vista e preferisce mettere le redini ai lavoratori anziché lasciarli liberi di esprimere tutto il loro potenziale di lotta.
Sul fronte studentesco la mobilitazione contro la controriforma della scuola voluta dalla gerarca Gelmini ha già visto in particolare una serie di manifestazioni lo scorso 8 ottobre alle quali purtroppo non siamo in larga parte riusciti a partecipare, presenziando solo a quella tenutasi a Bologna, grazie alla partecipazione del Responsabile nazionale per il lavoro giovanile del CC del PMLI.
Un'occasione più propizia sarà quella delle manifestazioni che si terranno il prossimo 17 novembre, coordinandoci per essere presenti al meglio almeno in alcune di esse.
Le parole d'ordine principali che porteremo ai lavoratori e agli studenti, invitandoli a farle proprie, sono: la necessità dello sciopero generale contro il governo del neoduce Berlusconi nel primo caso e del governo studentesco nel secondo.
Nel prossimo periodo avremo la possibilità di fare qualche esperienza anche sul fronte del lavoro universitario e auspichiamo che qualche recente contatto possa stringersi al Partito e lavorare in questo campo applicandone la linea.
È importante sottolineare che, come ha indicato il Partito, su questi due fronti, quello sindacale e operaio e quello studentesco, dobbiamo incentrare anche il lavoro giornalistico delle singole istanze.
Riguardo invece all'esperienza fatta a Forlì sul fronte dell'antifascismo, collaborando all'interno di un organismo molto eterogeneo in cui ha prevalso al momento lo spontaneismo e l'avventurismo, dobbiamo ripensare alla nostra partecipazione e valutare di volta in volta se e a quali iniziative partecipare e, di conseguenza, fare un passo indietro rispetto al ruolo importante che vi avevamo assunto al momento della sua costituzione.

La battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua
Un altro campo importante al quale dedicare una certa attenzione è senza dubbio la mobilitazione in corso a sostegno dei tre referendum sulla ripubblicizzazione dell'acqua per la quale sono già state raccolte oltre 1.400.000 firme.
È importante che i compagni cerchino di partecipare all'attività dei comitati locali, alcuni di questi sono più disponibili alla collaborazione aperta dei partiti, altri invece pretendono che quando si opera coi Comitati la presenza dei partiti non debba manifestarsi. Tatticamente al momento ci conviene stare con quello che viene deciso dai Comitati senza però rinunciare ovviamente a portare la nostra influenza sia per quanto riguarda la linea che l'organizzazione e alla nostra attività di Partito, svolta a parte, su questo tema. A tal proposito, e tenendo presenti questi fattori, dovremo decidere anche le modalità di partecipazione alla manifestazione regionale del 4 dicembre che si terrà a Bologna.
Per ultimo, ma non certo per importanza, trattiamo delle elezioni amministrative che si terranno nella prossima primavera e che vedranno coinvolte alcune città dove sono presenti istanze del Partito.

La battaglia astensionista alle prossime amministrative
La campagna astensionista del PMLI può dirsi già avviata grazie agli articoli redatti sinora sulla scelta dei candidati a Bologna e al banchino che si è tenuto con successo ieri pomeriggio a Rimini dove è stato diffuso un volantino contro la giunta locale di "centro-sinistra".
Nei prossimi mesi quindi nelle città dove si terranno le elezioni amministrative, oltre a quanto detto in precedenza i compagni coinvolti dovranno occuparsi anche della campagna astensionista, bombardando le giunte locali e illustrando alle masse la nostra proposta delle Assemblee popolari e dei Comitati popolari.
Care compagne e cari compagni,
come al solito, il lavoro da fare è tanto, i fronti di lotta sono molteplici, ma noi dobbiamo mettercela tutta per spingere le masse ad un nuovo 25 Aprile per liberarsi del nuovo Mussolini; dobbiamo mettercela tutta per radicare e sviluppare il PMLI nelle nostre città, contribuendo a dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso; dobbiamo mettercela tutta per dimostrare alle masse che oggi, e fin quando esisteranno il capitalismo e l'imperialismo, anche se in forme diverse, occorre ancora battersi per il socialismo, occorre ancora sfilare sotto le bandiere di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, occorre prendere come stella polare e punto di riferimento inamovibile la Grande rivoluzione socialista d'Ottobre che esattamente 93 anni fa cambiò il corso della storia mondiale destituendo la borghesia, i capitalisti e i fascisti e portando al potere, al loro posto, per la prima volta, le masse lavoratrici e popolari guidate dal Partito comunista di Lenin e Stalin. Ciò che farà anche il PMLI se continuerà a tenere salda la propria linea e organizzazione marxista-leninista di tipo bolscevico, se i suoi militanti metteranno in pratica scrupolosamente la parola d'ordine: studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare!
Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

10 novembre 2010