Risposta agli opportunisti trotzkisti della "Camera di consultazione della sinistra" diretta da Asor Rosa
"Si voti, si voti, si voti" ma per il PMLI e il socialismo


Quando nacque, il 15 gennaio del 2005 su una proposta di Asor Rosa rilanciata entusiasticamente dai trotzkisti de "il manifesto", la "Camera di consultazione della sinistra" proclamò di voler essere il motore di un "nuovo soggetto politico", o almeno un "contenitore" per riunire la cosiddetta "sinistra radicale", una forza politica calcolabile elettoralmente attorno al 15%. Ma una forza non in concorrenza, bensì di "stimolo" (leggi di fiancheggiamento in funzione antiastensionista) al cartello dei partiti riformisti riuniti allora nella Gad, oggi Unione della "sinistra" borghese guidata da Prodi. Conoscendo i nostri polli noi fummo facili profeti, scrivendo allora che il "nuovo soggetto politico" non avrebbe mai visto la luce, e che di tutti i loro ambiziosi e alati propositi ad Asor Rosa e ai trotzkisti di via Tomacelli non sarebbe rimasto altro che lo squallido ruolo di galoppini elettorali del democristiano Prodi, del papista Rutelli, dei rinnegati Fassino e D'Alema e dei falsi comunisti Bertinotti, Diliberto e Cossutta. E così è stato.
Non lo diciamo solo noi, lo dicono (anzi lo proclamano) loro stessi, con un appello su "il manifesto", firmato da Asor Rosa, Rossana Rossanda, Paul Ginsborg, Ornella De Zordo, Marina Astrologo, Valentino Parlato, Luciana Castellina e altri fior di trotzkisti e "movimentisti", a mettere da parte ogni velleità da "sinistra radicale" e ripiegare sul ben più prosaico e spicciolo invito (o meglio accorato appello) ad andare a votare per il "centro-sinistra".
"Ai buoni propositi non sono seguiti tutti i fatti concreti che si potevano sperare: le resistenze di gruppi dirigenti e di apparati lo hanno impedito", sospirano infatti i firmatari ammettendo il misero fallimento dei loro ambiziosi propositi di condizionare "da sinistra" la "sinistra" di regime. Se ne riparlerà, quindi, "nell'auspicabile cambiamento della maggioranza di governo", quando ci sarà da impedire "lo slittamento moderato (già lo danno per scontato, il che è tutto dire) del nuovo quadro politico italiano".
E nel frattempo? Nel frattempo i firmatari chiamano al voto "contro tutte le indecisioni, le incertezze e le pur giustificate diffidenze". In altre parole il classico appello antiastensionista a turarsi il naso e a votare per lo screditato e indigeribile "centro-sinistra", in base all'unica motivazione che tutto giustifica, di togliere di mezzo Berlusconi affinché "sia reintegrata in Italia una normale dialettica democratica (sic) non solo fra i due schieramenti ma anche all'interno di ognuno di essi".
"Si voti per chi si vuole a sinistra - implorano i firmatari dell'appello - cercando di scegliere tuttavia in modo che l'orientamento unitario, che la parola d'ordine dell'unità a sinistra emergano il più chiaramente possibile dalla consultazione elettorale. Ma si voti, si voti, si voti: dobbiamo salvarci dall'irrimediabile catastrofe che sarebbe una riconferma del regime Berlusconi per riprendere il cammino oggi provvisoriamente interrotto".
Dal che traspare chiarissima la paura, anzi il terrore, dell'astensionismo di sinistra: non potendo spacciare più illusioni elettorali su una "svolta" rappresentata da un futuro governo Prodi, dopo l'esperienza fallimentare dei governi di "centro-sinistra" e alla luce del programma liberista, filopadronale e filoimperialista dell'Unione, agli opportunisti e trotzkisti della "Camera di consultazione" non rimane altro che agitare lo spettro di una vittoria del neoduce Berlusconi, per ricattare i potenziali astensionisti e spingerli ai seggi.
Ma con ciò stesso questi imbroglioni spingono i sinceri anticapitalisti a rinunciare alla lotta per il socialismo e a sottomettersi ancora per i prossimi anni al sistema capitalista e alle istituzioni della borghesia, sia pure nella sua variante riformista e di "sinistra". Occorre invece che i fautori del socialismo rompano questa camicia di forza, esprimendo un chiaro e cosciente voto contro il capitalismo, il regime neofascista e i partiti della destra e della "sinistra" borghese che lo sostengono. Si voti, ma per il PMLI e il socialismo, disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco i prossimi 9 e 10 aprile.

5 aprile 2006