Fondato il partito dei comunisti sinistra popolare
Rizzo voleva fare la rivoluzione, ora si accontenta di riformare il capitalismo
Napolitano, nel messaggio di saluto, auspica che i Comunisti sinistra popolare "possano contribuire a un arricchimento del dibattito in corso"

Col congresso di fondazione tenutosi il 6 e 7 novembre scorso a Roma è nato il partito dei Comunisti sinistra popolare (CSP) dell'ex PdCI ed ex "Lotta continua", nonché parlamentare europeo, Marco Rizzo.
Non si sentiva proprio il bisogno di questo nuovo imbroglio trotzkista alla sinistra del PD, un'area già saldamente presidiata da altri imbroglioni trotzkisti del calibro di Vendola, Ferrero e Diliberto, rispetto ai quali la nuova formazione di Rizzo si propone evidentemente come una variante leggermente "più a sinistra".
Il che sarebbe già fargli un complimento, dal momento che, come si legge nel suo Statuto, questo partito nasce per " attuare ed ampliare i diritti e le libertà propugnati dalla Costituzione repubblicana ed antifascista, che viene considerata come punto di partenza del nostro programma politico". Cioè per attuare la Costituzione borghese che sancisce questo Stato capitalistico e le sue leggi di classe. In altre parole l'ex "rivoluzionario" pentito Rizzo si accontenta di riformare il capitalismo rinunciando per sempre all'obiettivo del socialismo, che infatti non viene neanche menzionato tra gli obiettivi della nuova formazione politica: né più né meno degli altri suoi concorrenti della "sinistra" trotzkista.
Altrimenti non si capirebbe nemmeno il senso dell'encomiastico messaggio del capo dello Stato in risposta a quello inviatogli da Rizzo, in cui il rinnegato Napolitano ha lodato il congresso di CSP come un contributo "all'elaborazione di proposte utili ad affrontare i gravi problemi di natura economica e sociale" e a un "arricchimento del dibattito in corso tra i partiti e ad un confronto politico più pacato e costruttivo".

1 dicembre 2010