A rimorchio dei fascisti del Polo
Rutelli si converte alla Costituente per cambiare la Costituzione
Riformiamo la Costituzione attraverso "la strada maestra dell'articolo 138'', ma se ciò non bastasse entro due anni eleggiamo un'Assemblea costituente con "il mandato di affrontare il tema della forma di governo, dandogli stabilità con l'indicazione del premier e la sfiducia costruttiva'': questa la stupefacente proposta che il candidato premier dell'Ulivo, Rutelli, ha lanciato agli avversari del Polo alla vigilia del voto alla Camera sul federalismo, con un'intervista a la Repubblica del 28 febbraio scorso.
Stupefacente perché fino ad oggi quella della Costituente era sempre stata una proposta tipica della destra, anzi più precisamente dei fascisti, che sono stati i primi a lanciarla e continuano a propugnarla tutt'ora, con il sostegno di Berlusconi e di tutto il Polo. Finora dalle file del "centro-sinistra'' tale proposta era guardata con sospetto, sapendo che in essa il Polo avrebbe avuto la maggioranza e avrebbe potuto usarla come strumento plebiscitario per cambiare la Costituzione scavalcando il parlamento, vale a dire senza un accordo spartitorio con i partiti dell'Ulivo.
Ora è lo stesso candidato premier dell'Ulivo che scende sul terreno dei fascisti del Polo e si accoda a Berlusconi e Fini. Quantomeno gli ha spalancato una porta, accettando l'ipotesi della Costituente, sia pure in seconda istanza dopo aver esaurito tutte le possibilità offerte dalle procedure costituzionali, sapendo benissimo che in caso di vittoria il Polo se ne strabatterebbe di queste ultime e cercherebbe di cambiare comunque la Costituzione a colpi di maggioranza: "Non propongo la Costituente - ha dichiarato infatti Rutelli - ma una serie di opzioni. La strada maestra per la riforma della seconda parte della Costituzione, per me, resta l'articolo 138. Ma aggiungo: se il prossimo parlamento non riuscirà a procedere entro un termine ragionevole di due anni alle riforme con il 138, dobbiamo imboccare altre strade. La Costituente è una, anche se incontra due tipi di dubbio. Il primo, apre la strada a tentazioni di riforma anche sulla prima parte della Carta. Il secondo, se le riforme non sono riuscite a un organismo parlamentare eletto con il maggioritario perché dovrebbero riuscire a uno strumento eletto su base proporzionale, prevedibilmente più frammentato? Insomma: la Costituente è una strada, ma non è la sola''.
In conclusione, anche su questo tema, pur cercando di mascherare il rovesciamento di posizione dietro un sacco di "distinguo'' e di giri di parole, Rutelli si è accodato nella sostanza alla destra neofascista, come ha già fatto sul tema della "sicurezza'' e su altri che cerca di contendere all'avversario, per scalzarlo nelle preferenze della classe dominante borghese che dovrà decidere su quale di questi due suoi cavalli puntare per la prossima legislatura.