Saluto di Monica Martenghi ai partecipanti alla Commemorazione di Mao 2002
CI ASPETTA UN AUTUNNO CALDO NELLA LOTTA CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI
Noi ci opponiamo in ogni modo all'aggressione imperialista all'Irak
IL PMLI SI STA PREPARANDO A CELEBRARE SOLENNEMENTE IL 50° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI STALIN

Compagne e compagni,
amiche e amici,
benvenuti alla Commemorazione di Mao, grande maestro del proletariato internazionale, in occasione del ventiseiesimo anniversario della sua scomparsa.
A nome del Comitato centrale, che ha promosso, come negli anni precedenti, questa commemorazione, porgo al Segretario generale del Partito, compagno Giovanni Scuderi, e a tutti voi un caloroso saluto e permettetemi alcuni doverosi ringraziamenti.
Innanzitutto all'organizzazione fiorentina del Partito che ci ospita e ha permesso la realizzazione di questa iniziativa.
Un ringraziamento del tutto particolare va a chi viene da fuori Firenze e ha affrontato lunghi, faticosi e costosi viaggi per essere presente qui stamani. In particolare vogliamo ricordare le compagne e i compagni che vengono dalla Sicilia, con alla testa la compagna Giovanna Vitrano, dal Piemonte e dal Trentino-Alto Adige che hanno dovuto affrontare i viaggi più lunghi e disagiati.
Un saluto affettuoso rivolgiamo al compagno Vincenzo Falzarano di Monsummano Terme. Un compagno di prima linea mai mancato a una sola commemorazione e a una battaglia di Partito e che ora sta lottando strenuamente contro una terribile malattia. Facciamo nostre le parole che il Segretario generale gli ha inviato: "Forza compagno Vincenzo! Siamo tutti al tuo fianco. Ti vogliamo molto bene. Ti aspettiamo''.
Infine, cogliamo questa occasione per rivolgere un calorosissimo ringraziamento ai simpatizzanti, compagna Rossella e compagno Nicola, qui presenti e non, che ieri, a Roma, alla manifestazione dei girotondini hanno diffuso, con molto coraggio e spirito di iniziativa, la posizione del PMLI sulla legge sposta-processi e alcune decine di copie de "Il Bolscevico''.
La vostra presenza ci riempie di gioia e ci incoraggia a tenere sempre alta la grande bandiera rossa di Mao, la bandiera della vittoria del proletariato sulla borghesia e del marxismo-leninismo-pensiero di Mao sul revisionismo, il neorevisionismo e il trotzkismo.
Il PMLI ha con Mao un rapporto del tutto particolare perché è sotto la sua influenza che il nostro Partito è nato e si è forgiato. Per noi Mao non è un'icona, un simbolo romantico da venerare o idolatrare. Egli è per noi un maestro, un grande maestro che ci ha insegnato e ci insegna a liberarci dal capitalismo, dall'imperialismo, dal colonialismo, a fare e vincere la rivoluzione socialista e a edificare una nuova società senza più sfruttamento dell'uomo sull'uomo, oppressione, miseria, guerra, disoccupazione, ingiustizia e disparità fra i sessi.
Noi amiamo in modo particolare Mao, ma in ugual misura amiamo anche tutti gli altri grandi maestri del proletariato Marx, Engels, Lenin e Stalin. Tutti e cinque questi maestri sono costantemente ricordati da "Il Bolscevico'' e dalle Cellule che portano il loro nome e tutte le istanze e i compagni del Partito fanno grandi sforzi per rendere loro omaggio, difenderne la memoria, propagandarne gli insegnamenti.
Solo negli ultimi 12 mesi Engels, Stalin e Mao sono stati celebrati in occasione della loro nascita dalle rispettive Cellule di Riardo, Forlì e Milano. Engels è stato celebrato, con la proiezione del suo video, dall'organizzazione di Milano e dalla Cellula "Vesuvio Rosso'' di Napoli. L'organizzazione biellese del Partito ha organizzato una proiezione del video su Mao a Torino. Il compagno Mazzola di Poviglio, come hanno fatto successivamente alcuni compagni biellesi, ha reso omaggio a Lenin nell'anniversario della sua nascita visitandone il monumento a Cavriago, e così ha fatto la Cellula di Napoli visitando il monumento di Lenin a Capri. Quest'ultima Cellula ha anche promosso una iniziativa unitaria con un circolo del PRC e una sezione del PdCI di Napoli in difesa del monumento a Lenin a Capri che i fascisti hanno proposto di rimuovere. Alcuni simpatizzanti milanesi hanno visitato la tomba di Marx a Londra descrivendo poi su "Il Bolscevico'' la loro emozione per aver avuto l'onore di legare il PMLI a Marx. E poi vorremmo ricordare il compagno Tosetti di Borgosesia che oltre a celebrare Lenin nella sua città con una diffusione, ha colto l'occasione delle sue ferie di operaio per visitare il monumento di Marx ed Engels a Berlino e così ha ben descritto il legame fra i maestri e la classe operaia: "Senza i maestri e il socialismo gli operai come me e tante altre classi di lavoratori sarebbero sottomessi alla borghesia in camicia nera e sfruttatrice della classe operaia. Per questo bisogna tenere sempre alta la bandiera rossa di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao e non dimenticare mai i loro insegnamenti che conducono sulla via della rivoluzione socialista contro il capitalismo e la classe dominante sfruttatrice. Perché senza socialismo non c'è liberta, né di pensiero, né di parole e come diceva il grande Mao, il potere politico nasce dalla canna del fucile''.
Qualcuno di voi avrà notato che da qualche mese "Il Bolscevico'' pubblica costantemente scritti di Stalin o rivolti a lui. Per noi questo è un po' l'anno di Stalin, il grande maestro del proletariato internazionale che più di tutti in questo momento è attaccato, denigrato e infangato dalla borghesia e dagli imperialisti e da tutti i loro lacché. Noi ci stiamo preparando a celebrare in maniera solenne il 50• anniversario della sua morte che cadrà il 5 marzo dell'anno prossimo e fin da ora siete tutti invitati a partecipare all'iniziativa pubblica che terremo domenica 2 marzo al Palazzo dei Congressi di Firenze. Vi aspettiamo tutti. Sarà un'occasione da non perdere da parte di chi già conosce Stalin e già lo ama e lo ammira, ma soprattutto per coloro che non lo conoscono o conoscono di lui solo il veleno che la borghesia, i revisionisti, i trotzkisti e gli anarchici hanno sputato e sputano sulla sua grande opera. Come è stato fatto venerdì scorso nella vergognosa trasmissione di Raitre, in mano all'Ulivo, piena di calunnie e menzogne su Stalin.
Mao lo commemoriamo ogni anno, salvo eccezioni, da quando è scomparso il 9 settembre 1976. E ogni volta è un'emozione viva e sentita, nient'affatto rituale. è per noi questa una giornata di studio e di riflessione, di dialogo e confronto teorico e politico, ma anche una giornata militante e di combattimento.
Un anno fa in questa stessa sala il compagno Scuderi teneva una storica commemorazione sul tema "Mao e le due culture'', una tappa fondamentale nell'elaborazione strategica del PMLI per quanto concerne la concezione del mondo proletaria e la battaglia del Partito sul fronte culturale. Uno strumento prezioso per tutti quegli intellettuali progressisti e democratici che non intendono asservire il loro cervello a questo regime neofascista e ai quali il nostro Segretario generale ha lanciato l'appello a "dare corpo e vita a un grande esercito della cultura proletaria rivoluzionaria al servizio del PMLI, del proletariato e della nobile causa del socialismo''.
Quest'anno la nostra commemorazione avrà un carattere più marcatamente politico e militante, perché l'abbiamo centrata sulla battaglia contro il governo del neoduce Berlusconi.
Non poteva essere diversamente, perché questo governo è attualmente il nemico numero 1 sul piano politico del proletariato e delle masse italiane e profondi danni sta arrecando alle condizioni economiche, sindacali, sociali, culturali e politiche dell'intero nostro popolo.
La cosa che più preoccupa è che ancora a livello di massa non sono chiare le idee sulla reale natura di questo governo e su qual è la strada per sbarazzarsene.
Sia ben chiaro, il PMLI le idee chiare ce l'ha e da sempre, fin da quando Berlusconi scese in campo e dette vita al nuovo partito del fascio. Basta andare a rileggersi "Il Bolscevico'' da allora ad oggi. Non altrettanto però si può dire dei vertici dei partiti della sinistra borghese e del sindacato che negano che in Italia vi sia un nuovo regime, e nemmeno di chi è alla testa dei cosiddetti "ceti medi riflessivi'', professori, magistrati, intellettuali vari, che stentano assai ad ammettere questa realtà.
Noi abbiamo cercato di dar loro la sveglia, ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Hanno del regime fascista un'immagine stereotipata e iconografica, non riescono a leggerne le caratteristiche di classe, statali, politiche e culturali di fondo. Non hanno ancora capito che Berlusconi è il nuovo Mussolini, anche se col doppio petto e con la camicia azzurra e che il suo programma si sta dimostrando ogni giorno di più una copia esatta, seppur aggiornata e riveduta, di quello del duce. Un programma che era già contenuto nel "piano di rinascita'' e nello "schema R'' della P2 di Gelli, Craxi e Berlusconi.
E ora l'emulo del duce, dopo la guerra contro l'Afghanistan, si sta apprestando ad appoggiare la guerra di aggressione imperialista contro l'Irak al fianco degli Usa. Noi ci opporremo in ogni modo a una simile guerra, che sia o meno avallata e coperta dall'Onu, come chiedono i partiti dell'Ulivo. Né un soldo, né un soldato, né una base, né alcun appoggio dell'Italia all'aggressione imperialista all'Irak.
Berlusconi avanza come uno schiacciasassi e nessuna forza parlamentare osa ostacolarlo davvero. Costui massacra le masse a Genova, partecipa a due guerre di aggressione imperialista, criminalizza i lavoratori e il sindacato e ognuno osi mettergli bastoni fra le ruote, e la sinistra borghese insiste a voler "abbassare i toni'': si sta comportando come i liberali, i popolari e i riformisti di fronte all'ascesa di Mussolini, quando lo sottovalutarono e gli spianarono la strada.
Anche il PMLI è finito nel mirino del neoduce che presumibilmente sta dietro ai neofascisti forzisti fiorentini che hanno presentato un esposto ai carabinieri con richiesta di querela contro il Comitato provinciale di Firenze per il manifesto sulla Liberazione di Firenze dal nazifascismo. Rinnoviamo ai compagni fiorentini, in particolare alla compagna Antonella Casalini, Segretaria provinciale, la solidarietà di tutto il Partito, consapevoli che, come ha scritto l'Ufficio politico "istigando i carabinieri e la magistratura a reprimervi, costoro oggettivamente riconoscono che il PMLI è un nemico temibile e mortale del loro governo e del disegno di quest'ultimo di completare il regime capitalista, neofascista, presidenzialista e federalista. Non potendo, almeno per adesso, ricorrere alle maniere violente verso i nostri militanti e le nostre sedi, come facevano gli antichi fascisti contro i loro oppositori, essi si rivolgono ai carabinieri e alla magistratura nel tentativo di intimidirci e di bloccare la nostra lotta contro il governo del neoduce Berlusconi''.
Non ce la faranno. Anche se queste vili provocazioni godono della connivenza della sinistra borghese che ha totalmente ignorato la nostra denuncia. Come peraltro i mass media borghesi nella quasi totalità hanno ignorato questa nostra iniziativa.
Ci aspetta un autunno importante, un autunno caldo sul fronte della lotta contro il governo Berlusconi. C'è da continuare la battaglia in difesa dell'art. 18, c'è da rinnovare i contratti, c'è da difendere la sanità, i servizi sociali e le pensioni dall'ennesima mannaia che si abbatterà con la finanziaria 2003, c'è da opporsi alla guerra imperialista all'Irak. Solo la piazza può mettere veramente in difficoltà il governo, lo può fare arretrare e quindi cadere. Noi speriamo che questa battaglia veda unite tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali e religiose autenticamente democratiche e antifasciste che intendono sbarazzarsi del neoduce Berlusconi. Noi siamo stati e siamo disponibili a partecipare a questo fronte unito antiberlusconiano, anche se non possiamo seguire quelle forze che vivono questa battaglia su un terreno democratico borghese, quello della difesa dello Stato di diritto, cioè dell'organizzazione, statale, istituzionale e giuridica borghese.
Per noi marxisti-leninisti la battaglia contro questo regime e per buttar giù il neoduce Berlusconi ha come sbocco strategico l'Italia unita, rossa e socialista.
Solo seguendo la via del socialismo è possibile sradicare il fascismo una volta per tutte.
La via del socialismo è quella della lotta di classe, della rivoluzione proletaria, non quella parlamentare, elettoralista, riformista, legalitaria e pacifista, né tantomeno quella terrorista, o della "disobbedienza civile e sociale''. Non si può non usare i fucili quando occorrono. Ma solo nell'insurrezione proletaria e di massa per l'Italia unita, rossa e socialista. La questione della conquista del potere da parte del proletariato è la madre di tutte le questioni. Tutti coloro che non si pongono questa questione e che si muovono nella linea del riformismo di destra e di "sinistra'', che siano coscienti o meno, lavorano per il capitalismo e per la classe dominante borghese.
La via è quella che ci hanno indicato i grandi maestri del proletariato internazionale - Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao - e il PMLI.
Per percorrere questa via occorre innanzitutto un partito proletario rivoluzionario, il PMLI.
"Chi ha la stessa tempra di Mao, e di Marx, Engels, Lenin e Stalin, e osa come loro scalare il cielo - come ha detto il compagno Giovanni Scuderi pensando alla odierna commemorazione - si faccia avanti e prenda posto nel PMLI o a suo fianco, e stia in prima linea nella lotta di classe per l'Italia unita, rossa e socialista. Contribuirà a far girare più velocemente la ruota della storia e a far avanzare il processo dell'emancipazione del proletariato e dell'intera umanità. Il ricordo di questa sua opera rimarrà in eterno nel cuore delle masse sfruttate e oppresse.
Sui giovani, ragazze e ragazzi, operai e studenti, noi riponiamo le nostre più grandi speranze per la costruzione di un grande, forte e radicato Partito marxista-leninista''.
Ascoltiamo ora il discorso del compagno Loris Sottoscritti. Ridotto rispetto a quello che egli ha preparato, per dare spazio ai vostri interventi.
Gloria eterna a Mao!
Viva il marxismo-leninismo-pensiero di Mao!
Guerra totale al governo del neoduce Berlusconi!
Per l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi maestri vinceremo!