Manifestazioni regionali in 13 città
100 mila in piazza in difesa della scuola e università pubblica
Allo sciopero indetto dai Cobas docenti, ata, studenti medi e universitari, precari, comitati di genitori e delegazioni di lavoratori Fiat e altre categorie

Un'importante giornata di lotta quella che ha visto il 15 ottobre scendere in piazza, accanto a docenti, ata (ausiliari, tecnici e amministrativi) e precari, moltissimi studenti medi e universitari, comitati di genitori e significativamente gli operai delle fabbriche metalmeccaniche, a partire dalla Fiat e lavoratori di altre categorie; insieme hanno animato le 13 manifestazioni regionali indette dai Cobas per lo sciopero generale nazionale dell'intera giornata in difesa della scuola pubblica, contro la "riforma" Gelmini e la nera politica scolastica del governo del neoduce Berlusconi. Richieste a più voci le dimissioni della gerarca Gelmini.
In 100 mila, complessivamente, hanno partecipato alle manifestazioni di Torino (circa 20 mila), Roma (15 mila), Napoli (15 mila), Cagliari, Palermo (entrambe 7 mila), Pisa (6 mila), Adro, Venezia, Genova, Bologna, Perugia, L'Aquila e Bari contro i tagli di orario, materie e posti di lavoro (140 mila in meno in tre anni) per richiedere al governo l'assunzione stabile dei precari, investimenti almeno ai livelli medi europei, il recupero integrale degli scatti di anzianità cancellati dalla finanziaria di luglio e dei contratti per docenti e ata. Tagli che sottraggono al personale della scuola almeno 40 mila euro in tutta la carriera e vanno ad incidere sugli stipendi inferiori del 30/40% rispetto alla media europea. Allo sciopero hanno partecipato anche i sindacati di base Cub e Usb.
Accanto ai lavoratori della scuola moltissimi studenti medi e universitari che hanno dato vita a iniziative di mobilitazione e di lotta incisive.
A Torino, la più partecipata, insieme ai docenti, agli ata e molti studenti, hanno manifestano anche i lavoratori della Fiat, di fabbriche meccaniche e chimiche, del Pubblico Impiego e Sanità, nel quadro dello sciopero provinciale generale. La testimonianza dell'unità di lotta contro il governo del neoduce Berlusconi e la macelleria sociale che distrugge la scuola e l'università pubblica come il presente e il futuro lavorativo di più generazioni.
A Roma, fra i 15 mila, 3.000 gli studenti provenienti da tutt'Italia che hanno partecipato al sit-in sotto al ministero dell'Istruzione (Miur) per chiedere le dimissioni della gerarca Gelmini e il ritiro della "riforma" universitaria: "Soldi all'università e non alle bombe" gridavano animando il corteo che voleva dirigersi a Montecitorio: la polizia ha impedito con un cordone ai manifestanti di violare quella "zona rossa" che il sindaco fascista Alemanno ha dichiarato off-limits per i cortei.
A Napoli alla manifestazione dei 15 mila erano presenti anche gli operai Fiat di Pomigliano e 2 mila studenti dietro lo striscione "i diritti non si meritano, si conquistano"; la polizia ha caricato provocatoriamente una parte del corteo nell'isola pedonale che collega piazza Matteotti a piazza Municipi.
Alcuni studenti sono rimasti contusi, uno ha il setto nasale rotto, altri sono stati fermati; due gli agenti finiti in ospedale. I collettivi degli studenti medi e universitari hanno denunciato una carica senza alcun preavviso da parte della Digos che, quando una parte del corteo si è staccata all'altezza di piazza della Borsa, vicino alla questura, avrebbe inseguito e picchiato alcuni giovani mentre si rifugiavano dentro un portone.
A L'Aquila, insieme alle lavoratrici e lavoratori della scuola pubblica erano in piazza anche gli operai della Sevel-Fiat e la popolazione per protestare contro la gestione della "ricostruzione" che non ha restituito alla città martoriata dal terremoto nemmeno le scuole e l'università preesistenti. Ad Adro i manifestanti hanno sfilato a fianco dei docenti e dei genitori che coraggiosamente hanno denunciato l'esproprio di una scuola pubblica da parte del sindaco di pura fede leghista, razzista e xenofoba.
Grande partecipazione anche a Palermo, Cagliari e Pisa e alla manifestazione provinciale di Catania. A Palermo con i sindacati di base hanno sfilato l'Anpi e gli studenti universitari, molti dei quali aderenti al Coordinamento antifascista. Il giorno prima sono stati protagonisti di una giornata di mobilitazione e di lotta occupando simbolicamente le sedi delle facoltà di Scienze politiche e scienze matematiche. A Catania è stata organizzata un'assemblea contro i tagli all'istruzione, e un presidio davanti alla prefettura. A Pisa gli studenti hanno occupato il rettorato.

20 ottobre 2010