COMIZI VOLANTI DI GIOVANNI SCUDERI

Saluto iniziale
La delegazione nazionale del Partito marxista-leninista italiano, animata da profondo spirito internazionalista proletario e antimperialista saluta tutti i partecipanti a questa importantissima manifestazione contro la guerra. Per noi significa lottare contro l'imperialismo mondiale e contro l'imperialismo americano, europeo e italiano. I nostri saluti particolari vanno agli operai, ai lavoratori, ai pensionati, ai disoccupati, agli studenti, agli antimperialisti. Un saluto caloroso va alle 105 delegazioni dei vari Paesi del mondo. Siamo uniti per un unico obiettivo: combattere contro la guerra che si preannuncia contro l'Iraq. Si tratta di una aggressione imperialista avallata dall'Onu, un'organizzazione internazionale di carattere imperialistico che opprime e affama i popoli di tutto il mondo. Auguri, compagne e compagni, lottiamo uniti contro l'imperialismo, auguri, buona manifestazione.

Primo intervento
Compagni, siamo in piazza per lottare, non per sfilare in silenzio. Noi abbiamo il dovere internazionalista proletario e antimperialista di dare un colpo politico durissimo al governo del neoduce Berlusconi e ai nuovi Hitler e Mussolini, rappresentati rispettivamente da Bush e Berlusconi. Vi invitiamo pertanto a utilizzare le parole d'ordine che vi sono state distribuite e di gridare forte affinché il nostro grido, l'urlo dell'Europa antimperialista e di tutti i Paesi del mondo, raggiunga la Casa Bianca e Palazzo Chigi. Coraggio, aiutiamoci reciprocamente, al di là dei vessilli che ciascuno di noi porta. In questo momento siamo tutti quanti uniti come una sola cosa. Auguri, buon combattimento. Buona manifestazione.
Diamoci una mano, facciamo raggiungere la potente voce di questa storica manifestazione antimperialista alla Casa Bianca e a Palazzo Chigi. Aprite i cuori, aprite anche la bocca oltre al cervello. Abbasso l'imperialismo! Viva il socialismo!

Secondo intervento
Salutiamo la presenza della Cgil, della Fiom, dei Cobas, degli altri sindacati non confederali, l'Arci e le varie associazioni. Lottiamo uniti contro l'imperialismo che opprime i popoli del mondo. Imperialismo vuol dire che il capitalismo ha raggiunto la sua fase suprema, il suo massimo sviluppo che porta alla globalizzazione. La globalizzazione è uguale capitalismo, è uguale imperialismo. Gli altri discorsi che circolano sulla globalizzazione sono frottole, sono bugie perché si tende a nascondere che in tutti i Paesi del mondo e in particolare in Italia, in Europa e in Occidente al potere c'è la classe dominante borghese, ci sono i capitalisti. Gli imbroglioni politici che non vogliono colpire la borghesia, che non vogliono colpire il capitalismo, inventano una serie di barzellette sulla globalizzazione. Ma gratta gratta, stringi stringi, la sostanza della globalizzazione è questa: capitalismo. Bisogna perciò combattere contro il capitalismo. Bisogna abbattere il capitalismo, e in questa lotta bisogna buttar giù il massimo responsabile che sta a Palazzo Chigi, il neoduce Berlusconi. Ma tutti gli altri governanti del passato, del presente e del futuro che stanno a Palazzo Chigi a Roma, nelle regioni, nei comuni, nelle province, non sono altro che dei rappresentanti del capitalismo e dell'imperialismo. Perciò tutti questi, qualsiasi colore essi portano, sono strumenti del capitalismo e dell'imperialismo, sono corresponsabili della miseria, della disoccupazione, dello sfruttamento dei lavoratori e della masse.
Alcune di queste figure sono qui tra di noi, e ci dicono che combattono contro la guerra. Ma se non si combatte il capitalismo, non si combatte lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, se non si combattono i dislivelli territoriali, se non si combattono i dislivelli che ci sono fra l'industria e l'agricoltura, tra le città e le campagne, se non si combatte la disparità di sesso, se non si combatte lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, se non siamo disposti a combattere e abolire le classi come è possibile combattere contro la guerra e la globalizzazione? Compagni, rimaniamo uniti, che non sia però un'unità puramente formale, che sia una unità profonda basata veramente sull'internazionalismo proletario e sulla lotta contro l'imperialismo e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Buon proseguimento, buona battaglia. Questa manifestazione, noi riteniamo, sarà scritta nell'albo d'oro del glorioso e potente popolo italiano. Viva il popolo italiano con alla testa la classe operaia! (Evviva! I manifestanti rispondono entusiasticamente con trombe, fischietti e il rullo del tamburo)

Saluto a conclusione del corteo
La delegazione del Partito marxista-leninista italiano vi saluta. Siamo molto soddisfatti di questa manifestazione che riteniamo resterà scritta nell'albo d'oro della storia del popolo italiano con alla testa la gloriosa classe operaia. Firenze antifascista, Medaglia d'Oro della Resistenza, ne siamo convinti, sarà fiera di aver ospitato oltre un milione di manifestanti contro la guerra, che noi marxisti-leninisti vorremmo che mai accadesse. Ma tutte le decisioni prese, compresa quella di ieri, la vigliacca decisione dell'Onu, fanno pensare che ci sarà. Dobbiamo continuare ad essere uniti, al di là delle diverse strategie, al di là delle diverse bandiere. Noi marxisti-leninisti lottiamo contro il fascismo, contro il capitalismo, contro l'imperialismo e contro il federalismo, che nel nostro Paese sono rappresentati dal governo del neoduce Berlusconi, in Europa sono rappresentati dall'Unione europea che è assolutamente irriformabile, e in America dal nuovo Hitler Bush. Noi siamo contro la globalizzazione, la globalizzazione che non è altro che capitalismo, non è altro che imperialismo. Gli altri discorsi che circolano sulla globalizzazione sono, secondo noi, delle semplici panzane. Bisogna perciò lottare contro il capitalismo, contro lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, contro l'oppressione imperialista perché solo così potranno essere eliminati in Italia, in Europa, in America, in Asia, in Africa, in America Latina, in Oceania la disoccupazione, la povertà, il dominio della classe dominante borghese. Il punto centrale è questo, al potere in tutto il mondo c'è la borghesia, bisogna quindi lottare contro la borghesia, bisogna abbatterla dal potere e costruire veramente un'Europa nuova, un'Italia nuova, un mondo nuovo e diverso come vogliamo tutti quanti noi. Però secondo il nostro Partito tutto questo si potrà realizzare solo se in tutti i Paesi del mondo, cominciando dal nostro Paese, sarà instaurato il socialismo. Socialismo significa potere della classe operaia.
Grazie a tutti i manifestanti, buon ritorno alle vostre case. Per noi è stata una gioia marciare insieme a voi. Abbiamo imparato molto, ci siamo conosciuti di più, dobbiamo continuare il dialogo. Grazie in particolare alle compagne, ai compagni e agli amici del nostro Partito che sono venuti da più parti dell'Italia. Arrivederci e buon riposo, buona salute a tutti. (Applausi)

9 novembre 2002