La P2 è sempre viva? In ogni caso i metodi sono quelli. L'ordine da chi è partito?
Il Sismi voleva colpire i nemici di Berlusconi
"Un gruppo da disarticolare con azioni traumatiche"
Lo spionaggio fiscale rientra nello stesso disegno
Magistrati come l'ex segretario dell'Anm e oggi procuratore aggiunto di Milano Edmondo Bruti Liberati, l'ex pm di "mani pulite" e oggi consigliere di Cassazione Gherardo Colombo, l'ex vicesegretario generale e vicepresidente dell'Anm, nonché consigliere per Magistratura democratica nell'ultimo Csm, Giovanni Salvi; e politici come l'ex capogruppo dei DS alla Camera Luciano Violante e il vicepresidente diessino del Copaco, Massimo Brutti: tutti considerati appartenenti a una struttura "nemica" del governo Berlusconi, e come tale da "neutralizzare" e "disarticolare", anche ricorrendo ad "azioni traumatiche". È quanto emerge da uno dei tanti documenti al vaglio della magistratura, rinvenuti dagli inquirenti seguendo le tracce del rapimento dell'imam Abu Omar, nell'ufficio segreto del Sismi gestito da Pio Pompa, in via nazionale 230 a Roma.
L'inquietante progetto risale all'estate 2001, all'inizio del governo Berlusconi, e getta una luce ancor più sinistra sulle attività e il ruolo di Pompa e del Sismi in questi ultimi anni. Finora si sapeva che il compito dello spione, braccio destro del direttore Niccolò Pollari, era quello di disinformare, depistare e manipolare l'opinione pubblica fabbricando notizie false da far spargere a quotidiani e giornalisti compiacenti o addirittura al libro paga dei servizi, come il vicedirettore di "Libero" Renato Farina, la fonte "Betulla". Ora si viene a sapere che per raggiungere i suoi scopi, cioè proteggere e spianare la strada al governo neofascista di Berlusconi, erano state messe in conto anche "azioni traumatiche": ossia atti di terrorismo e forse anche omicidi politici.
Tra l'altro nel mirino di questa febbrile attività di spionaggio e provocazione ci siamo anche noi marxisti-leninisti (e come potrebbe essere altrimenti?), visto che anche il PMLI è stato oggetto, alla vigilia del Social forum europeo di Firenze, di una grottesca e infame provocazione di "Libero", che ora si capisce molto bene da chi era ispirata e promossa, mirante a far passare il nostro partito nientemeno che come una filiale italiana di Al Qaeda. Chi ha scritto questo "memoriale", e a quali ordini rispondeva a sua volta?

Regia unica dietro i vari casi di spionaggio?
Quasi in contemporanea con le rivelazioni su questo documento ritrovato nel covo del Sismi i giornali hanno pubblicato la notizia di un'inchiesta della magistratura su un'altra vicenda di spionaggio, questa volta di tipo "finanziario", riguardante numerosi personaggi della politica, da Prodi, a Napolitano, Fassino, D'Alema, Dini ed altri, come anche dello sport, dello spettacolo ecc. Nell'inchiesta sugli accessi abusivi alle banche dati riguardanti le situazioni patrimoniali e fiscali di questi personaggi, sono coinvolti impiegati degli uffici tributari e militari della guardia di finanza, in particolare degli uffici di Milano. Per conto di chi lavoravano? Da chi prendevano gli ordini? Giacché non è possibile che si sia trattato di tutti casi di curiosi "guardoni", visto che in alcuni casi specifici, come per esempio quello di Prodi, sono stati effettuati centinaia di accessi e scaricati e stampati grosse quantità di dati che hanno richiesto ricerche complesse e prolungate.
Se a tutto ciò si aggiunge anche la vicenda dello spionaggio Telecom, riguardante anch'essa politici, magistrati, personaggi dello sport e dello spettacolo, ecc., vicenda che si intreccia a sua volta con quella del rapimento di Abu Omar ad opera della Cia con la complicità del Sismi e tutti i tentativi di spiare e mettere i bastoni tra le ruote agli inquirenti e ai giornalisti che avevano scoperto e seguito il caso, ce n'è più che abbastanza per ipotizzare un'unica regia, un'unica organizzazione politico-criminale, dietro tutto questo apparato di spionaggio e provocazione, volta a favorire governi "amici", anche stranieri, tramare contro i politici "nemici" e i magistrati "scomodi", ingannare e manipolare l'opinione pubblica controllando i mezzi di informazione, organizzare provocazioni e falsi attentati per incolpare gli oppositori del regime, progettare perfino l'eliminazione fisica dei propri supposti avversari.
Tutto questo non può non richiamare alla mente la P2, la sua organizzazione tentacolare radicata nei gangli principali dello Stato, delle istituzioni, dei servizi segreti, delle forze armate e dei mezzi di informazione, i suoi metodi e i suoi obiettivi neofascisti. Pensando a come sono strettamente intrecciate tutte queste vicende, agli stessi nomi che ricorrono in esse e agli interessi politici che servono non si può fare a meno di chiedersi se la P2 è ancora viva e perfettamente operante. In ogni caso i metodi sono quelli. Del resto certi collegamenti sono semplici da fare. Pompa è uomo di Pollari, anzi il suo "orecchio", come ha detto uno degli agenti inquisiti dai pm milanesi. E Pollari rispondeva a Letta, che rispondeva al neoduce Berlusconi. E Berlusconi è l'uomo della P2, colui che ha proseguito l'opera di Craxi per realizzare e completare il "Piano di rinascita democratica" e lo "Schema R" di Gelli.
È evidente che è stato Berlusconi a ispirare e ordinare le attività illegali del Sismi, da quelle contro l'"opposizione" alla copertura delle "extraordinary renditions" effettuate segretamente dalla Cia sul nostro territorio, cosiccome lo spionaggio sui conti di Prodi, che difatti è stato utilizzato per montare campagne scandalistiche contro il leader dell'Unione servendosi del suo quotidiano di famiglia, "Il Giornale", nonché del quotidiano al soldo del Sismi, "Libero" del neofascista Feltri e dello spione prezzolato Farina. E la struttura di cui si è servito il neoduce a questo scopo non è altro che la P2, che non solo non è mai stata smantellata, ma in questi anni si è evidentemente ricostituita più forte e capillare che mai. E in ogni caso ne ha replicato metodi e condotta.

Il silenzio della "sinistra" borghese
Resta da capire perché, pur avendo in mano le leve del governo e potendo smascherare e debellare facilmente queste trame e chi ci sta dietro, la "sinistra" borghese se ne stia invece zitta e imbelle, se non addirittura regga il sacco ai piduisti e ai neofascisti. Sul caso Abu Omar il governo Prodi ha confermato il segreto di Stato già posto da Berlusconi, e si è rifiutato per mesi di rimuovere Pollari, salvo in questi ultimissimi giorni annunciare vagamente che sarà "sostituito" in una data ancora imprecisata: "Questo non è un segreto di Stato. È una bugia di Stato", ha commentato infatti indignato l'eurodeputato DS Claudio Fava, che sta scrivendo un rapporto sulle prigioni segrete della Cia in Europa per conto del parlamento di Strasburgo. "Resta oscura - ha aggiunto - la logica del segreto di Stato. Dovremmo concludere che quando la Cia organizza sequestri deve poter contare sull'omertà del nostro governo"?
Sulle intercettazioni alla Telecom si sa com'è andata a finire: il governo dell'Unione ha varato a tambur battente insieme alla Casa del fascio un provvedimento ad hoc, accampando la "difesa della privacy", in realtà per impedire alla magistratura di utilizzare le registrazioni illegali per indagare a fondo sui responsabili e i mandanti delle intercettazioni. Quanto al documento del Sismi contro gli "oppositori" di Berlusconi da "disarticolare", anche qui silenzio di tomba. Soltanto sullo spionaggio fiscale i leader del "centro-sinistra" hanno abbozzato un po' di indignazione e qualche blanda accusa a Berlusconi e all'ex ministro delle Finanze Tremonti, di aver ordinato alle fiamme gialle le spiate sui loro conti personali. Ma senza nemmeno insistere più di tanto.
Come mai questo assordante silenzio del governo Prodi su questo inquietante riemergere della P2, o comunque di qualcosa che gli somiglia molto e usa gli stessi metodi e ha gli stessi obiettivi politici? Possibile che l'infiltrazione di questo virus infettante si sia già spinta fino a questo punto anche dentro il corpo la "sinistra" borghese? Oppure - ma sarebbe solo apparentemente meno grave - quest'ultima sta subendone i ricatti perché ha anch'essa i suoi bravi scheletri nell'armadio e teme la guerra dei dossier se solo si prova a toccare gli intoccabili? Non siamo solo noi a pensarlo, se anche un giornalista tra i più addentro a queste vicende come Giuseppe D'Avanzo, è arrivato a scrivere su "la Repubblica" del 28 ottobre: "È un'opera di autolesionismo (l'ignavia del governo nei confronti delle trame spionistiche, ndr) che sollecita cattivi pensieri e una conclusione non allegra. Ci sono settori del governo - qualche ministro, qualche partito - che subiscono una pressione indebita per non decidere? E se da qualche parte queste pressioni fioriscono, non è ragionevole attendersi che più passa il tempo e maggiore sarà la forza di persuasione degli argomenti sommersi? Sarebbe l'ultima meraviglia. Voler svuotare il pozzo nero e finirci dentro fino al collo".

8 novembre 2006